Ho tormentato “mio fratello” Pino Daniele con diverse email spedite su Andromeda ed alla fine del film, Pino Daniele mi ha risposto: “Fratello Salvino, mi proponi una Jam-Session poetica tra le mie liriche ed i tuoi componimenti lirici e le tue ottave, per augurare un felice Natale a tutte le sorelle e fratelli cittadini del nostro mondo in fiamme”.
Ho voluto dedicare la Favola del Natale 2020 allo zio Nino u Caccamisi per chiudere in bellezza momentaneamente il mio ciclo di favole dedicato ai personaggi più operosi e fantasisti tra gli esercenti, artigiani, uomini veri in carne ed ossa, che hanno operato una rivoluzione commerciale nella mia amatissima Monreale.
Nella giornata odierna sono inverosimilmente elettrizzato perché la Favola odierna è un appuntamento storico con la mia vita di biografo dei grandi personaggi monrealesi ed un appuntamento, una sfida titanica con la mia memoria, con la mia adolescenza ed il mio archivio storico custodito nella mia amigdala.
La ricorrenza del 38° anniversario dell’uccisione dell’agente di polizia Lillo Zucchetto avvenuta il 14 novembre scorso, mi ha dato l’occasione di rileggere per la terza volta il libro di Alessandro Chiolo “Squadra Mobile Palermo L’avamposto degli uomini perduti” pubblicato dall’Editore Ottavio Navarra a fine novembre dell’anno scorso.
Restituire alla vita di memoria, dopo la sacra cerimonia della commemorazione dei nostri cari defunti del 2 novembre scorso, è un lieve passo di una danza caraibica destinata a durare eternamente nel tempo che verrà, se questo tempo mafioso non soccomberà al nulla eterno di paganesimo tetro e senza frontiere.
Scrivere una favola per restituire alla vita di memoria un personaggio, una persona del tempo che fu e che adesso vive beatamente nel settimo cielo di Andromeda, implica una rivoluzione dei motoneuroni cerebrali ed un’attivazione, tramite la perfida Amigdala, dell’archivio storico, fotografico, esistenziale dell’uomo o della donna protagonisti della favola.
Cosa Nostra ne ordinò l’omicidio che avvenne nel giorno del suo 56esimo compleanno
PALERMO, 15settembre – Oggi ricorre il ventisettesimo anniversario della morte di don Pino Puglisi, presbitero e attivista che fece della fede un efficace strumento per contrastare la criminalità organizzata.
Fin da ragazzo ho amato stratosfericamente il teatro satirico. Mi ricordo che a 16 anni cominciai a recitare nei teatri palermitani con attori professionisti del calibro di Beno Mazzone e Salvatore Rinella, fondatori del Teatro Libero di Palermo.
Nella fatidica giornata del 31 agosto 1997 mi trovavo a Parigi in rue Vincent Auriol per rinnovare la mia iscrizione all’Albo Mondiale dei Cittadini del Mondo; i Francesi sono pignoli e per il semplice rinnovo di una iscrizione ad un albo, pretendono la presenza fisica e materiale del soggetto che sottoscrive o rinnova l’adesione ai loro albi importanti.
Quando il trotto ha fatto storia nel nostro piccolo mondo antico, Varenne la conosceva a memoria insieme al suo Driver Minnucci. Ho sempre adorato i cavalli e tutte le specialità dell’ippica, dal galoppo ai salti ad ostacoli, dal trotto al polo.
In data 1 agosto 2020 ho trovato la mia posta elettronica intasata di richieste provenienti da miei affettuosissimi amici che mi pregavano, prima di andare in vacanza, a scrivere un articolo sulle regie taverne della nostra Monreale.
Sarà ricordato oggi pomeriggio alle 18,30 con una messa in suffragio
MONREALE, 25 luglio – Se ne andava un anno fa, con la discrezione, con cui aveva sempre vissuto, Dionisio Carrà, da tutti conosciuto come Totò Carrà "u varbiere."
Mi auguro di cuore e per omaggio alla vostra memoria, che ricorderete lo stucchevole film del 1980 intitolato “Il tempo delle mele”, un film di straordinario successo di critica e d’incassi nelle sale cinematografiche mondiali.
Film di genere drammatico del 2020, durata 95 minuti, diretto da Paolo Licata, prodotto da Moonlight Pictures - Panoramic Film, Alba Produzioni e distribuito da Satine Film, con Marta Castiglia, Lucia Sardo, Tania Bambaci, Katia Greco, Ileana Rigano, Feerica Sarno, Maurizio Nicolosi e Loredana Marino. Esordio alla regia per il giovane Paolo Licata che, ispirandosi al romanzo Picciridda (Giunti, 2006) di Catena Fiorello – che ha curato la sceneggiatura insieme al regista – attraverso la fotografia di Lorenzo Adorisio e alla scenografia di Paolo Previti, racconta la storia della piccola Lucia, abbandonata nella Favignana degli anni ’60 dai propri genitori i quali, partiti per la Francia alla ricerca di un lavoro, affideranno la loro figlia alla nonna nell’attesa del loro rientro sull’isola, coniugando la pellicola alle musiche di Pericle Odierna.
La mia favola odierna è una favola speciale che mi sconquassa l’anima e mi procura mille emozioni, legate al mio vissuto a Monreale. Raccontare attraverso una favola, la vita e la storia di un uomo puro e candido come il nostro pane quotidiano, attraverso particolari e curiosità della sua sfera privata, sarebbe un’elaborazione di scrittura fortemente riduttiva.
Ho usato il sostantivo summit, in merito al grande miracolo scientifico operato da Gesù di Nazareth in un banchetto nuziale a Cana di Galilea, per rafforzare l’idea scientifica della trasformazione dell’acqua in vino, come attuale e contemporanea nei grandi summit scientifici della nostra era.
Scegliere un titolo, quando si scrive una favola è la condizione primaria per codificare in sana diacronia di scrittura, la sintesi e la metafora che la favola racchiude e contiene nella sua estensione complessiva.
Ricorre oggi il sesto anniversario della sua scomparsa
MONREALE, 31 maggio – “Chi non ha visto dalle alture di Monreale la luna sulla marina, ha perduto uno dei più fantastici spettacoli da Mille e una notte”. Così amava ripetere Pino Giacopelli, “poeta d’amore”, saggista, politico, scomparso il 31 maggio del 2014.
Film di genere avventura-drammatico del 2020, durata 100 minuti, diretto da Chris Sanders, prodotto da 3 Arts Entertainment e 20th Century Studios e distribuito da Walt Disney Studios Motion Pictures, con Harrison Ford, Bradley Whitford, Omar Sy, Cara Gee, Dan Stevens, Caren Gillan eColin Woodell. Ispirandosi al romanzo d’avventura The Callo f the Wild pubblicato nel 1904 dallo scrittore americano Jack London, il regista – attraverso la sceneggiatura di Michael Green e la scenografia di Stefan Dechant – propone in chiave cinematografica la storia di un cane Buck, possente e vivace bastardino dal cuore d’oro che, da animale domestico appartenente ad una nobile famiglia della California, si ritroverà catapultato in una realtà del tutto differente, lontano dalla sua villa dove conduceva una vita agiata, durante il periodo della “corsa all’oro”, nel 1890, affidando la fotografia a Janusz Kamiński e le musiche a John Powell.
Carissimo direttore, è stata recentemente messa a fuoco molto opportunamente la figura del Santo Patrono della nostra città e dell’Arcidiocesi. L’occasione propizia ci è stata offerta dalla pubblicazione di un pregevole lavoro su San Castrense, a cura di don Giuseppe Ruggirello.