Ricorre oggi il sesto anniversario della sua scomparsa
MONREALE, 31 maggio – “Chi non ha visto dalle alture di Monreale la luna sulla marina, ha perduto uno dei più fantastici spettacoli da Mille e una notte”. Così amava ripetere Pino Giacopelli, “poeta d’amore”, saggista, politico, scomparso il 31 maggio del 2014.
La sua memoria mi offre lo spunto per intervenire con una mia ulteriore riflessione sull’urgente e non semplice problematica del rilancio socio-economico del nostro territorio.
Nato a Corleone, si trasferì ancora giovane a Monreale che gli apparve “dall’aria antica e rassicurante”, diventandone cittadino onorario ed anche sindaco. In un contesto sociale spesso indifferente, Giacopelli fu un’inesauribile fucina di idee ed iniziative, aveva la tenacia, la determinazione, la capacità di investire sulla bellezza del nostro patrimonio artistico e storico. Era fermamente convinto che a Monreale il turismo è il settore dell’economia che può svilupparsi senza limiti e, a tal fine, costituì l’Etas e l’Accademia siculo-normanna con cui promosse il Premio Città di Monreale, incontri-dibattito con poeti e scrittori come Luzi, Bufalino, Bonaviri, Vasile, Consolo, Pirrera, il senegalese Senghor, con critici letterari come Ferruccio Ulivi, mostre di artisti come Caputo, Francesca di Carpinello, Anselmo, Messina, Sabella, Scalici e tanti altri. Fu determinante nel convincere la siggnora Posabella a donare al nostro Comune il suo ricco patrimonio artistico, dando vita alla Galleria d’arte moderna intitolata a Giuseppe Sciortino. Lo scopo era soprattutto quello di fare uscire Monreale dalle strette logiche municipalistiche al fine di garantirle uno sviluppo degno del suo ruolo europeo.
E’ possibile trarre un insegnamento da questo passato, immaginare di realizzare iniziative così significative anche nel tempo della pandemia, un tempo segnato da paura, da incertezze, da oggettive difficoltà economiche, un tempo in cui sembra realistico solo un turismo di prossimità, un turismo domestico?
Non sono un esperto del settore, ma penso che per raggiungere tale ambizioso obiettivo, siano indispensabili alcuni elementi di base: avere consapevolezza dei benefici di cui possiamo fruire dall’essere i nostri monumenti Patrimonio dell’umanità, avere contezza delle misure per il sostegno ai settori della cultura e del turismo previste nel decreto Rilancio e dalla Regione siciliana, dotare la nostra città di un piano strategico per la cultura, mettendo a sistema tutte la attività identitarie del nostro territorio e che si riferiscono alla produzione a alla fruizione culturale, provare ad arginare l’abusivismo delle strutture turistiche e il degrado del territorio.
Occorre, altresì, a mio avviso, animare la vita delle nostre piazze e dei quartieri, promuovere nell’era dei social “il brand Monreale”, attivando intense campagne pubblicitarie sui media, considerato che le città d’arte e le eccellenze agroalimentari sono al primo posto nell’immaginario dei potenziali futuri viaggiatori, ma anche dimostrando di avere , in questo triste tempo di emergenza sanitaria, la capacità di garantire la sicurezza di tutti.
Già in altra circostanza ho sottolineato l’esigenza di fare memoria e di custodire le nostre radici, di riconoscerci nelle nostre tradizioni, ma anche di abitare il nostro tempo coinvolgendo e valorizzando i talenti artistici e le tante energie morali e culturali presenti nel nostro Comune.
Nei momenti più difficili siamo tutti chiamati a dare il meglio di noi stessi, ma è ineludibile coinvolgere soprattutto i giovani, fare pieno affidamento sulle loro infinite risorse, sui loro talenti, sulle loro passioni.