La favola dell’acqua che diventa vino nel summit delle nozze di Cana

Ho usato il sostantivo summit, in merito al grande miracolo scientifico operato da Gesù di Nazareth in un banchetto nuziale a Cana di Galilea, per rafforzare l’idea scientifica della trasformazione dell’acqua in vino, come attuale e contemporanea nei grandi summit scientifici della nostra era.

Nel mio ultimo libro “Vangelo Secondo Salvino”, pubblicato a settembre 2018 in versione cartacea ed e-book, a pagina 28 della versione cartacea, incontrai, nelle vesti di esegeta ovvero critico letterario dei testi sacri, Gesù di Nazareth a Gerusalemme. Per una strana metamorfosi e catena delle reincarnazioni, mi ritrovai in Galilea nel primo secolo D.C. accanto a Gesù in un venerdì routinario qualunque. Riconobbi subito il Maestro di tutti i tempi e gli chiesi umilmente: “Signore mio infinito, oggi è venerdì 13 il mio giorno fortunato ed amerei tantissimo restare a cena con te”. Gesù mi scrutò sorridendo ed aggiunse: “Ti aspettavo! Sei un esegeta senza frontiere ed un futuro scrittore del terzo millennio; tu figlio mio scriverai con passione il nuovo Vangelo del Cristianesimo tra poesia, blues, jazz e tantissima fede per la mia storia terrena. Conosco il segreto che vuoi rivelato nella nostra cena dei pensieri, lo esaudirò ad una condizione: Dovrai seguirmi fino al mio ultimo respiro sulla croce”.

Non potevo dribblare il Maestro e gli baciai la mano piangendo. Durante la nostra cena dei pensieri, Gesù tra un bicchiere di vino ed un’acciuga mi disse: “Caro Salvino, tu brami di sapere come ho trasformato l’acqua in vino nel banchetto matrimoniale delle Nozze di Cana, esaudirò il tuo desiderio. Saprai benissimo che l’acqua di tutto l’universo è un composto chimico di formula molecolare H2O, in cui i due atomi di idrogeno sono legati all’atomo di ossigeno con legame covalente polare. Nel miracolo della Tramutazione dell’acqua in vino, operato per la prima volta a Cana di Galilea durante un matrimonio, ho usato i fondamentali della scienza che vi tramanderò nel tempo che verrà, dopo la mia ascensione celeste. In sintesi, quando la mia tenera mamma Maria mi costrinse ad operare il miracolo, mi appartai con alcuni fedeli servitori e raggiungendo la cantina delle otri ricolme d’acqua, diedi alcune disposizioni: Svuotate l’acqua superflua e debordante fino all’orlo e sdraiatevi a testa in giù per terra. A quel punto estrassi dalla mia tunica una sacca piena di polvere di silicio ed acido tannico e lo versai nelle otri e nei contenitori d’acqua. Chiesi ai servitori di rialzarsi e di agitare con lunghi bastoni l’acqua. Dopo 5 minuti, il miracolo era compiuto ed il nuovo vino aveva una gradazione alcolica di 25 gradi. Avevo esagerato con le dosi degli aldeidi e degli acidi tartarici, lattici, succinici e tannici”.
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