''Non lo sapete che le gru hanno una gamba sola?''

Rileggere in allegria il Decameron: un cuoco, una coscia di gru saporita e una presa per i fondelli

Belle le gru, animali per gente regale. Cinerine, come nube di tempesta densa di pioggia. Fiere, dritte come la schiena di un maestro di pianoforte. E poi con quella loro corona sottile, simile a quelle di molte Vergini di marmo, visibili in molte cattedrali. La campagna fiorentina ne era piena. E chi della loro caccia s'era senz'altro fatto addirittura un nome era Currado Gianfignazzi.

Masetto di Lamporecchio, il preferito... dalle suore!

Riscrivere il Decameron in allegria: la storia di curiosità, promesse infrante e muti miracolati

''Ma che diamine! Non si può mica vivere così! E una dice mettilo qui e l'altra mettilo lì e poi l'altra ancora qui non va bene per niente. Te lo dico io, quelle hanno il diavolo in corpo. Sempre lì, a lavorare come un mulo tutti i santi giorni, e per cosa? Così poco da non riuscire a pagarci nemmeno le scarpe. Allora mi son stufato, ho preso le mie cose e amen''.