La favola amara di Rosso Malpelo da una novella del maestro verista Giovanni Verga

Malgrado il mio momento di estrema sofferenza fisica, non potrei mai rinunciare a scrivere la mia favola per i lettori grandi e piccini di Monreale News.it del direttore Enzo Ganci. Sono assente da parecchio tempo dal mio quotidiano preferito.

Rosso Malpelo è la novella più famosa del maestro Giovanni Verga e riportarla alla memoria contemporanea del lettore del Terzo Millennio; è un dovere culturale per uno scrittore onorare non i soliti noti, a partire da Dante ed il suo settimo centenario; La novella e favola di Rosso Malpelo è comparsa per la prima volta nella Rivista denominata Fanfulla della Domenica nel 1878. Giovanni Verga per la sua novella s’ispirò al lavoro dei fanciulli nelle zolfatare siciliane. Malpelo lavorava in una cava di rena rossa ed ha avuto sempre la sfortuna d’incontrare amici, parenti e conoscenti, tutti con i capelli rossi. Prima di diventare famoso, Domenico Modugno amava cantare un motivetto dove diceva nel cantato: L’uomo con i capelli rossi, quando incontra una donna con i capelli rossi, le invia un colpo di tosse in segno di solidarietà. Rosso Malpelo, nel suo lavoro alla cava, ha vissuto in una condizione di totale isolamento ed è stato malvoluto e disprezzato da tutti.


Malpelo sopportava amaramente l’isolamento dei suoi compagni che amava come veri fratelli. Un giorno Misciu Bestia che lavorava alla cava, morì nel tentativo di abbattimento di un pilastro in condizioni pericolose. La morte di questo compagno di lavoro, lasciò segni indelebili nel cuore di Rosso Malpelo. All’improvviso nella miniera succede uno strano parapiglia e reazioni legate all’insorgenza di malattie gravi come la tubercolosi; la prima vittima fu Ranocchio ed il suo asino che quotidianamente veniva picchiato da Ranocchio. Rosso Malpelo, ex abrupto resta totalmente solo, perché la madre sposa un altro uomo, la sorella cambia quartiere e nessuno si avvicina a Malpelo perché tutti credono che porti iella e sfortuna. Per tutti questi motivi, Rosso Malpelo accettò di entrare in un cunicolo della cava per esplorarlo, ma non riuscì più a fare ritorno.


La novella di Giovanni Verga dedicata a Rosso Malpelo è stata considerata dai critici letterari il primo esempio di verismo verghiano. Penso che nella nostra società del terzo millennio non esiste solo la violenza sulle donne, ma una miriade di discriminazioni a carico dei migranti e dei bambini nati sotto un accento sbagliato. Speriamo che non sia lontano un periodo di pace, amore e solidarietà tra tutte le creature della nostra piramide mondiale.
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