Il richiamo della foresta (2020)

Film di genere avventura-drammatico del 2020, durata 100 minuti, diretto da Chris Sanders, prodotto da 3 Arts Entertainment e 20th Century Studios e distribuito da Walt Disney Studios Motion Pictures, con Harrison Ford, Bradley Whitford, Omar Sy, Cara Gee, Dan Stevens, Caren Gillan eColin Woodell. Ispirandosi al romanzo d’avventura The Callo f the Wild pubblicato nel 1904 dallo scrittore americano Jack London, il regista – attraverso la sceneggiatura di Michael Green e la scenografia di Stefan Dechant – propone in chiave cinematografica la storia di un cane Buck, possente e vivace bastardino dal cuore d’oro che, da animale domestico appartenente ad una nobile famiglia della California, si ritroverà catapultato in una realtà del tutto differente, lontano dalla sua villa dove conduceva una vita agiata, durante il periodo della “corsa all’oro”, nel 1890, affidando la fotografia a Janusz Kamiński e le musiche a John Powell.

Alla fine dell’Ottocento, una frenesia incontenibile spinse numerosi uomini  ad accorrere al nord della California in cerca di fortuna, durante il periodo della “corsa all’oro californiana”, lungo un filone aurifero ricco del prezioso metallo. La ricerca meticolosa di cani grandi e robusti per il traino delle slitte, condizionerà le sorti di Buck, cane meticcio – figlio di un padre sanbernardo e di una madre pastore scozzese, secondo il romanzo – appartenente ad un noto magistrato della contea di Santa Clara, il giudice Miller – Bradley Whitford – che, definito un pericolo dagli abitanti, se non viziato – secondo le domestiche – spesso è costretto a dormire fuori, lungo la veranda dall’abitazione per la sua condotta vivace all’interno della villa, in grado di mettere a soqquadro gli spazi della casa durante il compleanno del proprio padrone. Incline ad assecondare i propri istinti, in una notte passata sotto il cielo stellato, un rumore sinistro richiamerà la sua attenzione, cadendo nel tranello di chi, per denaro, decise di venderlo al mercato canino dei ricercatori dell’oro.
Ciao Buck, ho una cosa per te. Su, avanti. Prendila, coraggio!
Da bravo. Da bravo!
Vallo a prendere, che aspetti?
Bravo, bravo.

Risponde al nome di Buck, vale una fortuna nel posto in cui è diretto!

Da un immenso giardino, libero di correre dietro una lepre, all’interno di una cassa di legno sul vagone di un treno, lontano da casa, senza mangiare, bere e dormire, senza sapere dove fosse, dove fosse stato o dove fosse diretto,  laddove una stanga di legno indica i dettami di un luogo in cui vige una sola legge, la “legge del bastone e della zanna”, valida per tutti e, anche se battuto dalla crudeltà umana, nessuno mai avrebbe potuto domarlo. Acquistato dal franco-californiano Perrault – Omar Sy – un uomo gentile che insieme alla moglie Françoise – Cara Gee – consegna la posta sugli avamposti dei ricercatori di oro, a bordo di una slitta trainata da cani, Buck, che fino a quel momento aveva imparato ad ascoltare le voci degli uomini e non la propria, riuscirà ad integrarsi perfettamente al gruppo imparando, celermente, i meccanismi del traino – dopo un primo approccio del tutto impacciato, tra la sofferenza delle basse temperature e la scoperta del velo bianco lungo il suolo – fino a diventare il leader, in seguito diverse vicende antagonistiche che lo obbligheranno a confrontarsi col capobranco.
Lui è Spitz, il tuo nuovo capo. Stagli alla larga. Poi c’è Dolly, Spike, Joe, Billy, Dab, Dave e Solex. E tu starai qui: benvenuto in squadra. Abbiamo un nuovo itinerario, quindi attenzione! Anche tu Dave. Noi sia qui, percorreremo circa 800 chilometri per consegnare la posta qui, a Dawson.
Non ti capiscono!
Buck, tu fai quello che fa Spitz: lui guida, tu lo segui.
Il tuo cane è bollito.
No, non ha ancora la neve nelle zampe.

Non l’ho mai visto credere in qualcosa nel modo in cui crede in te. E ora ci credo anch’io!

Il trasportatore di posta – oltre che di “vite, speranza e amore” – sarà costretto, con l’avvento del telegrafo, a cedere il proprio branco ad un efferato nobiluomo anch’esso in cerca di fortuna, intento ad inoltrarsi con la slitta durante il disgelo, nella caccia all’oro e, agli amici a quattro zampe, non resta altro che assecondarlo nella sua dissennata impresa, preferendo  il pericolo al bastone. Col susseguirsi della trama, una vecchia conoscenza riuscirà a sottrarre Buck da questo folle piano, ricominciando nuovamente da zero, insieme a colui che, con un taccuino da viaggio addosso e privo di parole per esprimere i propri sentimenti, alleggerito dalla propria anima, sceglie di fuggire lontano. Una nuova avventura attenderà Buck, tra mappe e itinerari, a bordo di una canoa lungo il fiume, campeggiando sotto la volta stellata dentro una tenda, tra le melodie dei soffi su un’armonica diatonica, alla scoperta di un caldo rifugio e della bellezza della natura selvaggia, lontano dalla civiltà, tormentato dai fantasmi del passato, da ciò che è stato e che mai più sarà, alla ricerca  di un posto in cui sentirsi in pace.
La partenza era da qui, ma poi prese una matita e tracciò una linea, fuori dalla mappa. E poi disse ‘noi andremo qui, oltre la mappa, dove nessuno mai…’

A lui, sarebbe piaciuto quel viaggio. Una vera avventura. Andiamo io e te, insieme. Vediamo che c’è!

Coniugando attori reali e animazione, Chris Sanders – all’esordio nel cinema dal vero – affronta il romanzo dello scrittore statunitense, Jack London, introducendo dall’inizio una voce narrante – quella di Harrison Ford – per restituire allo spettatore l’entità storica del periodo, presentando il personaggio principale, evidenziando il rapporto tra uomo e animale, il rispetto per il genere ed enfatizzando i comportamenti prettamente istintivi del personaggio a quattro zampe – in questo caso di Buck – il quale, in un clima del tutto avventuriero e con coraggio, riesce ad affrontare diverse insidie fino a raggiungere un luogo ideale, dove poter vivere serenamente la propria impulsività, consapevole di saper interagire oltre che con la sua specie – rappresentata attraverso tecniche d’animazione avanzate per mantenerne l’autenticità – anche con il genere umano, che lo accompagnerà laddove, l’eco della natura, sarà sempre più forte.

 “C’è un posto oltre queste montagne, popolato da una nuova specie di lupo grigio, più saggia dell’uomo o del lupo. Grazie a un cane, che è alla guida del branco, oggi, vivono senza paura. Crescono i loro cuccioli e prosperano.

Qualcuno dirà che è solo una leggenda, ma non è così, perché io l’ho conosciuto quando era solo un cane, al fianco di un uomo. E anche se ora questa terra è sua, ogni estate, quando scende giù a valle, lui ricorda mani affettuose e vecchi padroni, di prima che prendesse la sua strada, diventando padrone di se stesso, prima che sentisse il richiamo.


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