Ho tormentato “mio fratello” Pino Daniele con diverse email spedite su Andromeda ed alla fine del film, Pino Daniele mi ha risposto: “Fratello Salvino, mi proponi una Jam-Session poetica tra le mie liriche ed i tuoi componimenti lirici e le tue ottave, per augurare un felice Natale a tutte le sorelle e fratelli cittadini del nostro mondo in fiamme”.
“Ci sto ad un patto e condizione, ovvero, attieniti rigorosamente al mio dialetto napoletano e cerca in tutti i modi di far rivivere i teneri accenti e le mie utopie. Qui su Andromeda, tifiamo tutti per te! Sciascia è flippato da impazzire per la tua lettera, Claudia, tua figlia, si augura che non esageri ed il nostro Gesù se la ride alla grande perché conosce il contenuto di questa nostra Jam Session poetica”. Ho ringraziato Pino e la sua liberatoria da Andromeda e do fiato alle trombe di questo agone poetico, nell’umile speranza di confortare e solidarizzare con l’umanità che soffre per questa maledetta pandemia e per la solitudine che governa questo nostro piccolo mondo antico.
Esordio di Pino con il suo mitico brano dedicato a Gesù: “Caro Salvino, io non mi ricordo più se stavamo meglio quando l’odore e l’aroma del caffè della vecchia caffettiera napoletana, si espandeva tra le mura di casa e lasciava un segno tangibile di genuinità e colore tra le mura delle nostre case”. Salvino: “Caro Pino, le tue non sono parole o fantasia perché sintetizzano la nostra piccola storia universale tra le mura di casa nostra ed i luoghi della nostra esistenza. Ricordo ad hoc un mio brano: Luoghi dove si è scelto di vivere, vendemmie di una breve esistenza, quanti spazi che conosco a memoria, quanti aromi di caffè tostato e quanti vecchi ce la faremo a sopravvivere tra caffè ed amara cicoria”. Pino: “Scusami, Salvino, le storie non si possono assemblare in un atto unico e definitivo, la pura verità è che siamo stati sempre soli ad affrontare le sfide di questo mondo crudele; le mie saranno parole o fantasia, ma purtroppo questa è stata la vita mia. Gesù infinito, come si cambia è vero!
Gesù mio, siamo cresciuti sotto questo cielo e volevamo cambiare le regole della tua creazione con tutte le varianti possibili, ma era tutto fumo e niente più, compresa la nostra luna che illumina i pastori erranti per l’Asia. Caro Pino, è in sintonia a questa tua profonda riflessione che ogni qualvolta scrivo, cerco sempre di fare emergere, nella vita di donne e uomini, i frammenti dell’anima universale. Stammi buono Salvino e continua a scrivere! Qui su Andromeda è sempre festa e non siamo mai tristi perché tutto è musica vibrata dagli Angeli che la propinano 24 ore al giorno, in un tempo che ha smesso di essere mafioso ed è una lumaca lenta e obnubilata dalla luce divina.
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