La pasta con le sarde

Un piatto così popolare, da entrare anche nel linguaggio... calcistico

Per sei persone

Ingredienti: 500 gr. di bucatini, 500 gr. di sarde fresche; finocchio selvatico; 1 kg. di cipolle; acciughe salate; 50 gr. di uva sultanina; 50 gr. di pinoli; una bustina di zafferano, 6 cucchiai di olio d'oliva, sale q.b.

Quante volte l’abbiamo detto (o ascoltato)!...

Una... "carrettata" di vecchi detti popolari

La lingua siciliana è ricca di espressioni figurate o colorite che aiutano a rendere appieno il pensiero con sfumature talvolta intraducibili nella corrispondente locuzione italiana. Quelle che propongo riguardano l’ambito della laboriosità, della solerzia o dell’indolenza. Nascono da riflessione antica sull’affannarsi degli uomini per raggiungere uno scopo o sul loro tentativo di sfuggire all’attività e all’impegno: atteggiamenti antitetici, ma compresenti in tutte le epoche, le società, i gruppi, le famiglie e talvolta… le persone! Chi è senza peccato…

La religione: le preghiere antiche

Orazioni tramandate per diverse generazioni

Nel popolo monrealese è vivo il sentimento religioso e le manifestazioni che lo esprimono sono numerose e riguardano ogni aspetto della vita. Non si dimentichi che Monreale è nata col Duomo ed è stata per secoli potentissimo feudo della Chiesa.

Il culto verso Dio, la Madonna e i Santi è ancora abbastanza praticato in forme varie che vanno dalle cerimonie nei luoghi sacri (le chiese in funzione, prima numerosissime, oggi meno, testimoniano l’affluenza popolare) alle processioni, alle pie pratiche pubbliche e private.

Il popolo nei secoli ha inventato le sue orazioni e la preghiera popolare semplice, ingenua, spontanea, si è tramandata per generazioni, esprimendo la devozione ed il fervore religioso spesso in forme sgrammaticate o illogiche, ma certamente autentiche.

Ultime della notte

Di Petros Markaris 

C’è un nuovo burbero commissario nell’universo librario: Kostas Charitos, greco di Atene.

Dai tempi di Maigret, la figura del commissario di polizia affascina ed intriga i lettori sotto tutte le latitudini. Costui possiede indubbiamente una spiccata personalità. Ha superato la cinquantina, un po’ appesantito nel fisico, si rilassa leggendo dizionari,il suo linguaggio è diretto e immediato, ama il suo lavoro ma ne è stressato e soprattutto è infastidito continuamente da tutto ciò che lo circonda: dai giornalisti d’assalto invadenti, colleghi invidiosi, superiori boriosi.

Ma soprattutto non sopporta tutto ciò che è entrato di prepotenza nel quotidiano, cioè il frenetico modo di vivere all’”occidentale”. È un commissario introverso, stressato, dalla sua vita personale e dal lavoro. Ombroso a volte fino a rasentare il livore, sempre in conflitto interiore con coloro che lo circondano.

Le intermittenze della morte

Di José Saramago

Nello scorso giugno, alla morte di Saramago, non appena il Vaticano pubblicò il suo astioso, muriatico epitaffio sull’Autore, epitaffio che non conteneva nulla di letterario, avendo già letto diversi capolavori di Saramago, fra cui, appunto, “Le intermittenze della morte”, decisi subito che avrei letto di lui tutto quello che ancora mi mancava. La grazia e la leggerezza con cui l’Autore affronta “il tema dei temi” rimangono nel cuore e, come accade sempre coi bei libri, alla fine si vorrebbe continuare la lettura e stare ancora accanto ai personaggi. Strano, se si considera che il personaggio principale è proprio la morte!

In un Paese indefinito, il 31 dicembre inizia lo sciopero della morte: non muore più nessuno. Così siamo immersi lievemente, ma inesorabilmente nei problemi che tale sciopero determina per varie categorie: impresari di pompe funebri, gestori di case di riposo, ospedali, famiglie con anziani malati terminali; e ci si snocciolano vari punti di vista: del filosofo, del politico, del ministro delle finanze, della mafia, della chiesa: niente morte, quindi niente resurrezione, quindi niente chiesa!

Sostiene Pereira

Di Antonio Tabucchi

Molto raramente troveremo nel titolo di un libro un soggetto dopo il verbo alla terza persona , in questo caso, l’autore ci invita a leggere lo stralcio di un verbale di testimonianza o di un interrogatorio reso dal protagonista, su un tragico avvenimento occorso durante il periodo della dittatura fascista di Salazar in Portogallo.

È la storia del risveglio della coscienza di un giornalista, Pereira, alla fine della sua carriera di cronista: ormai egli dirige e scrive solo la pagina culturale di un quotidiano del pomeriggio. È un uomo mite, solo, non ha figli, parla col ritratto della moglie morta da qualche tempo, e conclude il monologo con un “Pazienza!”.

Un giorno entra in contatto con un giovane appena laureato in filosofia, lo assume per fargli scrivere necrologi o brevi articoli in occasione di ricorrenze sugli autori in voga, o comunque su scrittori approvati dal regime; invece Francesco Monteiro Rossi esordisce con un articolo sulla morte di Garcia Lorca, impossibile da pubblicare.

Come uccidere il marito (e altri utili consigli domestici)

Di Kathy Lette

Rimarranno deluse le lettrici che cercassero in questo libro indicazioni dettagliate per un delitto perfetto: ogni marito merita un delitto personalizzato e sarebbe banale (e irrispettoso!) generalizzare.

Proprio la banalità è ciò che manca dalle righe di questo romanzo esilarante, che ci fa riassaporare l’umorismo vero, colto, fine, graffiante, ricco di metafore e similitudini divergenti e creative. Jazz Jardine, perfetta padrona di casa, ottima chef, che ha sacrificato alla famiglia ogni ambizione professionale, viene tradita dal marito, medico affermato e stimatissimo, dedito alle più alte e nobili cause umanitarie.

Le modalità di tale tradimento, però, non hanno alcunché di nobile, né di umanitario. Sono anzi rozze e pacchiane. Egli assume viagra per poter tradire la moglie con chiunque, compulsivamente, appena se ne presenti l’occasione.

Il birraio di Preston

di Andrea Camilleri

Uno dei più bei romanzi di Camilleri, ma di non facile lettura, anzi, è una sfida: vuoi per la lingua scritta, anzi le lingue usate,  vuoi per la struttura del racconto: ma sono questi due elementi  che lo rendono particolarissimo.

Siamo all’indomani dell’unità d’Italia in una Sicilia, ormai diventata terra di conquista del “nord”, le autorità provengono da luoghi lontani parlano lingue poco comprensibili: il fiorentino, il milanese, il piemontese, addirittura il tedesco; inoltre la loro concezione della vita, il senso pratico, il modo di affrontare la quotidianità sono agli antipodi rispetto a quelli siciliani ed  essi non fanno nessuno sforzo per poter comprendere l’universo Sicilia, sono lì per un tempo determinato, quello di arricchirsi sfruttando e di conseguenza vessando in qualche modo la popolazione, anche con l’imposizione di uno spettacolo teatrale inviso.

Maruzza Musumeci

di Andrea Camilleri

Quando iniziai la lettura del romanzo, intuii subito che questo libro era la rivisitazione di un mito, che Camilleri tratta con la delicatezza e il sorriso di uno scrittore siciliano profondamente innamorato della sua terra.

Il mito è reso reale, incarnato in un’umanità solare agreste e marina nell’autentico senso di questi aggettivi. L’uomo si lega al mito e di esso gode per tutta la vita ed anche oltre. Forse Maruzza è una sirena, ma il suo uomo, Gnazio, non cerca la verità sulla sua identità, le sue stranezze non sono che un vezzo da assecondare.

Del resto lei è una moglie e madre dolce e affettuosa, lavoratrice instancabile, la sua bellezza è solenne, antica ed eterna.

Ipazia

Vita e sogni di una scienziata del IV secolo

Di Adriano Petta e Antonino Colavito

Quando racconto ai miei alunni che Eratostene, nel terzo secolo a.C., aveva già misurato il meridiano terrestre e che Aristarco di Samo nello stesso secolo, sosteneva già la teoria eliocentrica, qualcuno, regolarmente, mi chiede perché mai, allora, Cristoforo Colombo, nel 1492, dovesse ancora dimostrare la sfericità della Terra e perché Galilei fu costretto ad abiurare le sue teorie astronomiche nel 1633.

Noi anziani ci abbiamo fatto l’abitudine, ma agli occhi del ragazzo questo regresso scientifico, questo furto di 18 secoli nella ricerca scientifica è scandaloso e inaccettabile.

Saggezza in pillole: i proverbi

Immagini semplici e colorite di cultura popolare

I proverbi, di cui il popolo siciliano è ricchissimo, anche per i popolo monrealese costituiscono un archivio morale di precetti e sentenze, maturati da secolare esperienza: sono le regole preziose a servizio della vita d’ogni giorno sia pubblica, che privata. Chi è capace di farne buon uso, mettendo a frutto l’insegnamento che contengono, ne trae beneficio.

Bastardi senza gloria (2009)

Nella Francia occupata dai nazisti, il colonnello delle SS Hans Landa (uno strepitoso Christoph Waltz) stermina "come ratti da appartamento" un'intera famiglia di ebrei nascosta in un casolare di campagna. Si salva solo la giovane Shosanna (Melanie Laurent) che riesce a fuggire e a rifugiarsi a Parigi. Decisa a vendicarsi, organizza un attentato sfruttando l'imminente partecipazione del Fuhrer e delle alte cariche del Reich ad una prima cinematografica. Il piano si incrocerà con quello ordito dai "Bastardi", un commando di ebrei americani a caccia di scalpi tedeschi e assetati di sangue, al comando dal tenente Aldo Raine (Brad Pitt).

Dedico meno spazio del solito alla sinossi perchè voglio raccontarvi un aneddoto che riguarda Quentin Tarantino, regista di questo capolavoro, illuminante per comprenderne la personalità. Durante il Festival di Cannes nell'edizione in cui Tarantino si accingeva a vincere la Palma d'oro per il suo Pulp Fiction (1994), caso volle che il regista del Tennessee si imbattesse in Michele Soavi.

Coraline e la porta magica (2009)

Coraline è una graziosa undicenne dotata di forte temperamento e spirito investigativo. Frustrata dal trasferimento con i genitori in una monotona località dell'Oregon, inizia a esplorare ogni anfratto della sua nuova casa, anche perchè papà e mamma non fanno altro che lavorare e finiscono così per trascurarla. Subito dopo il suo arrivo, Coraline conosce Wybie, un bambino timido e schivo che se ne va in giro con indosso uno strana maschera sempre accompagnato da un gatto.

Intanto, durante una delle sue perlustrazioni in giro per casa, Coraline trova una porticina. Essa è in realtà un punto di accesso verso una dimensione parallela, solo in apparenza identica a quella reale. Varcata la soglia, Coraline ritrova gli stessi ambienti della sua nuova casa e perfino i suoi genitori, ma in una versione molto più divertente e amorevole. La madre è pronta a prepararle gustosi manicaretti, il padre suona allegramente il piano e vuole sempre giocare con lei. L'unica stranezza sono dei bottoni neri cuciti sui loro occhi.

Big Fish - Le storie di una vita incredibile (2003)

Edward Bloom (Albert Finney) è un narratore eccezionale. Il racconto, per lo più fantasmagorico, è divenuto parte essenziale della sua vita, al punto che nessuno tra i suoi conoscenti potrebbe ormai tracciare con sicurezza una linea di demarcazione tra verità e finzione. Edward ama parlare di sé giovane (Ewan McGregor) e lo fa affiancandosi a personaggi fiabeschi come la strega con un occhio solo (Helena B. Carter), il gigante suo affezionato compagno d’avventure, il padrone del circo che è anche lupo mannaro (Danny DeVito) e le sorelle siamesi.

Ma la creatura più importante partorita dalla sua immaginazione è un enorme, colossale pesce imprendibile, al quale l’uomo va lentamente assimilandosi. Tutti apprezzano le capacità narrative di Edward. Tutti tranne il figlio William (Billy Crudup) il quale ormai da tempo ha cessato di seguire il padre nei suoi voli pindarici, considerandoli inutili quanto controproducenti per il loro rapporto. Oggi Edward è molto malato e William torna a casa per stargli accanto e assisterlo, insieme alla moglie.

Abbaiare stanca

Di Daniel Pennac

“Che cos’è un cane di razza?” “Una cosa inventata dagli uomini”.

Questo dialogo fra cani che Pennac fa svolgere fra Il Cane protagonista e il Nasale, compagno d’avventura al canile comunale, dice molto sul punto di vista dell’Autore e sul “messaggio” del libro. Nel nostro rapporto coi cani, spesso ne siamo “consumatori”: li usiamo come oggetti da sfoggiare, come l’auto di lusso, come status symbol.

Questo libro non è dedicato ai fanatici delle razze pure, ai tagliatori di code e di orecchie” ci avverte Pennac nella sua postfazione. Ciò a cui egli ci invita è “Né ammaestrato, né ammaestratore”: un rapporto d’amore nel senso più ampio e profondo della parola.

Lo sfincione

U Re Sfinciuni

Per 4 persone (o una teglia grande)

Ingredienti: 300g di pasta di pane, 1,5 kg di cipolle bionde, 800g polpa di pomodoro, olio q.b., un cucchiaio di zucchero, un cucchiaino di sale, filetti di acciughe sott'olio, caciocavallo, pangrattato, parmigiano, origano.

Moon (2009)

La Luna ci ha salvati! Infatti è nella sua faccia nascosta che si trovano i giacimenti per l'estrazione di una forma pulita e non inquinante di energia utilizzata sul nostro pianeta. A controllare il lavoro c'è solo il buon Sam (l’ottimo Sam Rockwell), in scadenza triennale come da contratto e comprensibilmente desideroso di farla finita con il lavoro e tornare alle donne della sua vita: la moglie e la figlioletta. Sam è affiancato da un super computer, GERTY, dotato di braccio meccanico e display con emoticons a sottolinearne gli... "stati d'animo".

Un incidente è all'origine della tragedia che fa da leitmotiv di tutto il film: Sam scopre infatti di non essere l'unico... Sam nella base. Dato per spacciato da GERTY, in seguito ad un incidente sul suolo lunare, viene sostituito da un altro se stesso - un perfetto clone - che dovrà iniziare da dove il Sam precedente aveva interrotto per altri 3 anni di routine. La situazione precipita quando i due si incontrano e realizzano la loro condizione e il triste destino di  "smantellamento".

Il Caimano (2006)

Il regista trash Bruno (Silvio Orlando) ormai in odore di disgrazia artistica ma non solo (leggi in primis problemi con moglie, una bravissima Margherita Buy) riceve un soggetto realizzato dalla giovane sovversiva Teresa (Jasmine Trinca). In realtà Bruno vorrebbe realizzare il seguito del suo “cult” Maciste contro Freud, ma visto che i soldi non ci sono allora decide di accettare la sfida proposta dalla ragazza: in pratica un soggetto su Silvio Berlusconi, dove vengono messe in evidenza luci (poche) e ombre (tantissime) di cui è intessuta la sua fulminante carriera.

Inizia così la ricerca del personaggio principale (impagabile Michele Placido nel ruolo dell’attore interpellato per il ruolo,  che si ritira poi vilmente) mentre scorrono delle “visioni” anticipatrici del film prodotte proprio dalla fervida immaginazione di Bruno con un interprete molto simile fisicamente al nostro Premier. Si incastrano ad esse le disgrazie private del protagonista, e qui la meravigliosa maschera tragicomica a cui ormai Orlando ci ha abituati dà il meglio si sé.

The Wrestler (2008)

Randy “The Ram” Robinson (Mickey Rourke) spopolava, negli anni ’80, nei circuiti professionistici del wrestling. Possente, dalla folta chioma bionda, era praticamente invincibile, persino nei sentimenti, visto e considerato che ha praticamente abbandonato la figlia (Evan Rachel Wood), rinunciando all’idea di mettere su famiglia per dedicarsi integralmente alla lotta. E infatti di questa conosce tutti i trucchi, tutti i segreti di uno sport che viene spesso snobbato per il suo carattere di messinscena, anche se l’abnegazione fisica e il sacrificio sono alla base di tale disciplina.

Oggi The Ram vive solo nei ricordi dei nostalgici e in coloro che vogliono ancora seguirlo negli incontri dei licei e nelle fiere per appassionati dove egli riesce ancora ad appassionare il pubblico. Ma ormai The Ram si presenta come “carne maciullata”. Distrutta e macerata da mille e più incontri. L’ostinazione con cui continua a cimentarsi nella sua adorata disciplina lo porterà all’infarto e a una rischiosa operazione a cuore aperto.