Abbaiare stanca

Di Daniel Pennac

“Che cos’è un cane di razza?” “Una cosa inventata dagli uomini”.

Questo dialogo fra cani che Pennac fa svolgere fra Il Cane protagonista e il Nasale, compagno d’avventura al canile comunale, dice molto sul punto di vista dell’Autore e sul “messaggio” del libro. Nel nostro rapporto coi cani, spesso ne siamo “consumatori”: li usiamo come oggetti da sfoggiare, come l’auto di lusso, come status symbol.

Questo libro non è dedicato ai fanatici delle razze pure, ai tagliatori di code e di orecchie” ci avverte Pennac nella sua postfazione. Ciò a cui egli ci invita è “Né ammaestrato, né ammaestratore”: un rapporto d’amore nel senso più ampio e profondo della parola.

Una bambina egocentrica, dei genitori come tanti, talvolta ostaggio dei capricci della figlia, la piccola città turistica con le sue regole “per turisti”, la grande metropoli, personaggi mai stereotipati (come il macellaio che odora di lavanda): questi gli ingredienti-base della narrazione incentrata soprattutto sui sentimenti: il dolore, il distacco, la solitudine, la paura, l’abbandono, il rimorso, l’angoscia e la gioia di ritrovarsi. La natura è presente, ma non ci si aspetti la contemplazione leziosa: il cielo terso è visto dal fondo della discarica; gli alberi per il loro dialogo col vento; le montagne e le colline per le curve che imprimono alla strada da percorrere; i gabbiani perché è bello rincorrerli sulla spiaggia.

L’invenzione narrativa è geniale: entrare e uscire in punta di piedi dal sogno di un cane. Questo modo di raccontare è già di per sé una lezione di delicatezza. Perciò è un libro che da anni propongo agli adolescenti, ma che fa bene anche agli adulti!

Abbaiare stanca
di Daniel Pennac

Salani
ISBN 887782607X