Scene di un interno di famiglie monrealesi illustri e popolari per Natale

Curiosare, dettagliare e riempire il maledetto turnover delle 24 ore, irrompendo nell’intimità delle persone che amo, stimo, ammiro, condivido, è la nota compulsiva del mio carattere ideativo e creativo.

Di tanto in tanto mi concedo questi miei svaghi letterari affettuosi, carichi di stima ed affetto verso pochissime persone di questa mia Monreale operosa, attiva, ma pur sempre chiaroscurale. Scrivere fino alle 8 del mattino i miei libri o lavorare duramente per rimasterizzare le canzoni e le ottave scritte e cantate in onore del nostro sublime Antonio Veneziano, mi ha stancato duramente ed infiacchito in questo periodo di grande atmosfera di Natale, malgrado la pandemia ed il pessimismo leopardiano che aleggia sulle nostre matte testoline. Ho voluto curiosare e registrare attraverso la super telecamera della mia amigdala, alcune scene d’interno di alcune famiglie illustri e popolari monrealesi, senza abusare della privacy altrui, ma attenendomi ad un codice etico nell’informazione. Ho voluto anticipare primizie e segreti del mitico Pranzo di Natale, mettendo a nudo la semplicità e l’umiltà delle famiglie monrealesi che ho disturbato.

Non avrei potuto non visitare o trascurare il mio fraterno amico Enzo Ganci Direttore di Monreale News.it che faccio impazzire tutto l’anno con le mie Favole ed i miei articoli di Letteratura. Enzo mi ha accolto a braccia aperte, mi ha preparato un aperitivo afrodisiaco, non rivelo gli ingredienti perché è una ricetta segreta di Zaira Di Mitri moglie di Enzo e madre affettuosa di mister Francesco Ganci e Mister Alessandro Ganci. Enzo Ganci, dopo avere consumato l’aperitivo, mi ha esplicitamente riferito che trascorrerà il Natale ed il relativo pranzo, in compagnia della madre Professoressa Mariella La Rosa, della suocera Irene Lorito e del suocero Pino Di Mitri e della Jazz Band di figli e moglie. Riguardo al Menu del pranzo ha aggiunto: Primo Scialatielli di Gragnano all’antico ragù con finocchietto e caciocavallo. Stracotto di maiale al burro di tartufo bianchetto o salsiccia alla griglia. Vino rosso by Cantine Corvo.

Ho abbracciato Enzo Ganci e mi sono recato a Pioppo per incontrare il Primo Cittadino di Monreale, Ingegnere Alberto Arcidiacono. Alberto mi ha accolto come nelle migliori favole di Esopo, Fedro, La Fontaine; mi ha fatto sdraiare su un comodissimo divano ed è ritornato con long-drink a base di vodka, ananas e noci di cocco. Ho digerito l’antifona rivolta al suo predecessore e mi sono sfracellato dal ridere. Mentre ridevo a crepapelle, ho intercettato l’arrivo della bellissima moglie di Alberto, Professoressa Stefania Di Franco e della tenerissima e dolcissima Sofia, figlia unica del Sindaco di Monreale. Alberto mi ha confidato che preferirebbe pranzare a Natale con papà Mario e la sua famiglia, ma purtroppo ancora dovevano concordare i particolari; se sceglieranno di pranzare a casa mia, opteremo con Stefania per un menu semplice a base di paccheri e carciofi, salsiccia e baccalà, cardi ed uova di storione, vino rigorosamente rosso. Ho salutato il Sindaco, la bellissima Stefania e Sofia ed ho fatto ritorno a casa.

Nella giornata odierna ho incontrato l’ex Primo Cittadino di Monreale Avvocato Piero Capizzi. Per agevolarmi nei miei spostamenti, l’ex primo cittadino è a trovarmi a casa mia ed abbiamo chiacchierato a lungo sul momento politico cruciale che si vive in Europa e in Italia. Piero mi ha confidato di non temere il Covid19, ma le politiche europee, le nuove dittature mondiali e l’autoritarismo sfrenato che genereranno nel mondo intero. Ho offerto a Piero un aperitivo a base di Sambuca ed acciughe, che adora come sostegno per le sue corde vocali. Sul pranzo di Natale è stato molto vago, anche se al 100% non lascerà sola la madre Concetta. Nel congedarmi tristemente da Piero Capizzi, gli ho omaggiato 2 chili di noci di cocco ed una bottiglia di sambuca. Ho incontrato Mimmo Gelsomino che trascorrerà il Natale nella sua casa di Palermo, insieme alla moglie e la figlia. Ho incontrato Andrea Sorrentino mitico rappresentante della carnezzeria monrealese, in pensione e beato tra moglie, nipoti e figli. Ho incontrato Gianpiero Ferraro, nipote di Giovannino Ferraro che insegnò ai monrealesi l’arte di fare bottega.
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