Amministrative amarcord: 2019, il ''pan per focaccia'' di Alberto Arcidiacono
Il sindaco attuale riuscì a sovvertire il risultato di cinque anni prima. LE FOTO
MONREALE, 3 giugno – La “vendetta” (politica, ovviamente), come tutti piatti che vanno mangiati freddi, fu covata in silenzio per cinque anni. In quegli anni Alberto Arcidiacono, che frattanto era pure dimagrito, mise a punto ogni dettaglio della sua strategia.
L’epilogo arrivò la sera del 12 maggio, quando le schede che uscivano fuori dalle urne del ballottaggio lo davano vincitore sull’uscente Piero Capizzi e lo incoronavano settimo sindaco di Monreale da quando l’elezione del primo cittadino è diventata di suffragio popolare.
Alla fine il risultato parlava chiaro: Arcidiacono 7.449 voti (55.73%), Capizzi 5.918 (44,27%). Circa 1.500 voti di scarto, concentrati principalmente su San Martino delle Scale, ma ancora di più su Monreale centro. A Pioppo, invece, vinse Capizzi di circa 400 voti. Determinante, per il successo del sindaco attuale, fu l’apparentamento con la lista "Il Mosaico" di Roberto Gambino, escluso dal secondo turno.
Ma come erano arrivati i due contendenti al confronto “vis à vis”? Arcidiacono, alla testa di quattro liste (“La Nostra Terra”, “Obiettivo Futuro”, “Autonomia e Libertà” e “#Diventerà Bellissima”) aveva concluso in vantaggio il primo turno, celebrato il 28 aprile, con 4461 voti (21,94%), distanziando Capizzi di circa 500 voti.
Quest’ultimo, infatti, guidando le liste “Alternativa Civica” e “Popolari per Monreale” ne aveva ottenuti 3951 (21,20%). Al terzo posto si era piazzato Roberto Gambino (“Il Mosaico” e “Monreale Bene Comune”) con 2923 (15,69%), davanti a Salvino Caputo (Forza Italia, “Per Monreale” e “Uniti per Monreale”), che di preferenze ne aveva raccolte 2583 (13,86%). Giuseppe Romanotto, alfiere della Lega, (2423 voti, pari al 13%) per sponsorizzare la sua candidatura, aveva fatto arrivare a Monreale l’allora vicepremier e ministro degli Interni, Matteo Salvini, in una giornata che in tanti ricordano ancora. Alle sue spalle Fabio Costantini, rappresentante del Movimento Cinque Stelle, che aveva incamerato 1404 voti (7,54%). Del tutto velleitario il tentativo di Massimiliano Lo Biondo (#Oltre), arrivato a quota 786 preferenze (4,22%), folkloristico quello di Benedetto Madonia (Occupiamoci di Monreale), che raccolse la "miseria" di 102 voti (0,55%).
I giorni successivi, quelli in cui Monreale celebrava la festa del Santissimo Crocifisso, furono quelli decisivi per stabilire gli schieramenti in vista del ballottaggio, con cui – come detto – Il Mosaico si schierò dalla parte di Arcidiacono, favorendone la vittoria finale.
“Rendiamo merito alla coalizione politica che questa sera ha portato all’elezione di Alberto Arcidiacono a sindaco di Monreale – dichiarò Capizzi con fair play dopo la sconfitta – Esprimo le mie più vive congratulazioni per l’importante obiettivo raggiunto e consegno al nuovo sindaco una città risanata sicuro che la saprà amministrare con competenza. Ringrazio tutti coloro che in questa campagna elettorale mi hanno sempre sostenuto con grande affetto e lealtà”.
Il resto è cronaca, che arriva fino ai giorni nostri e che Monreale News ha seguito con grande attenzione, e con la professionalità di cui dispone. La prossima pagina sarà quella che scriveranno gli elettori monrealesi sabato e domenica 8 e 9 giugno. E noi saremo ancora qui a raccontarla.
(fine).
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