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''Ciavuru Feast'': ombre, dubbi o certezze?

| Giuseppe Cangemi | Politica

L’ex sindaco Piero Capizzi chiede l’accesso agli atti: “Tanti aspetti che non convincono”

MONREALE, 2 giugno – “Cosa ha ricavato il comune dalla manifestazione “Ciavuru Feast”? A chi hanno pagato i commercianti che sono stati coinvolti, se hanno pagato? E con che criterio sono stati coinvolti? Difficile non pensare che l’iniziativa, per quanto gradevole, sia stata un assist da campagna elettorale”.

Come un terzino vecchia maniera, entra a gamba tesa sulla manifestazione del 24 settembre scorso intitolata “Ciavuru Feast” il consigliere Piero Capizzi, che preannuncia un’interrogazione consiliare, dopo aver già richiesto un “accesso agli atti” al segretario comunale, Giovanni Impastato. Non è escluso, quindi, che la vicenda possa avere un seguito, tanto sul piano amministrativo, che politico.

L’iniziativa, va ricordato, vide la realizzazione di una riuscita maxi manifestazione di “street food” alla quale parteciparono decine di esercenti monrealesi e non, che esposero e vendettero le loro specialità gastronomiche.
“Fermo restando che manifestazioni di questo tipo sono lodevoli e incontrano sempre il favore della gente, come è stato anche in questo caso – dice Capizzi a Monreale News – trovo davvero singolare che dell’organizzazione delle serate non ci sia alcuna traccia negli uffici comunali preposti e cioè quelli del Suap. Da una semplice ricerca da me effettuata, esercitando le prerogative del mio ruolo di consigliere comunale, ho riscontrato che al Comando di Polizia Municipale esiste solo una disposizione di chiusura al traffico dell’area interessata, ma null’altro. Al mio accesso agli atti non è stato dato riscontro nemmeno di una semplice istruttoria.

Mi sarei aspettato – prosegue – di trovare anche il pagamento del suolo pubblico da parte dei commercianti che hanno partecipato, così come avviene in qualsiasi posto, ma le mie aspettative sono andate deluse: non c’è traccia di nulla. Così come non c’è traccia di come sia avvenuta la scelta dei partecipanti, né – cosa, a mio avviso, ancora più grave – di quali siano state le modalità di pagamento dei commercianti.
Ritengo giusto che si possano organizzare serate all’insegna della gastronomia, ma mi sembra doveroso che le si organizzino nel rispetto di tutte le regole, così come deve fare un’amministrazione comunale, con in testa il sindaco.

Anche perché mi pare di ricordare che l’iniziativa sia stata fortemente voluta dall’associazione “Con.Vi.Vi l’Autismo”, che peraltro porta avanti una pregevole attività, riconducibile alla consigliera comunale di Diventerà Bellissima, Santina Alduina. Mi stupisco che questa amministrazione, che deve garantire il rispetto delle regole, scivoli su questa evitabile buccia di banana.

Diventa difficile, pertanto, pur con tutta la buona volontà – conclude Capizzi – non pensare che la serata, organizzata – guarda caso – alla vigilia della tornata elettorale regionale, abbia avuto il sapore forte di una propaganda bella e buona. Mi auguro che l’indagine interna, che certamente il segretario comunale vorrà attivare, possa dimostrare che mi sto sbagliando. Diversamente mi sembra conseguenziale che la questione debba trasferirsi in altre sedi”.

 

 

· Enzo Ganci · Editoriali

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