Era costui quel paladin gagliardo / figliuol d’Amon, signor di Montalbano / a cui pur dianzi il suo destrier Baiardo / per strano caso uscito era di mano. Come alla donna egli drizzò lo sguardo / riconobbe, quantunque di lontano /l’angelico sembiante e quel bel volto / ch’all’amorose reti il tenea involto.
Le parrocchie potranno già adottarlo e sarà obbligatorio a partire dal 4 aprile 2021, data della prossima domenica di Pasqua
MONREALE, 30 agosto – Il nuovo Messale della Conferenza episcopale italiana è stato presentato a Papa Francesco dal cardinale Gualtiero Bassetti. Il testo, frutto di un lavoro di revisione durato ben 16 anni, presenta un linguaggio rinnovato in più punti.
MONREALE, 30 agosto – Poco più di cinque anni fa, esattamente il 27 aprile 2015, a Monreale si scriveva una pagina importante sulla storia dell’opera dei Pupi. Un giorno in cui, al termine di una proficua giornata di studi, veniva fatta luce su alcuni fondamentali aspetti di ciò che è stata e soprattutto di come si è sviluppata dalle origini in poi, questa nobile arte.
Questo nostro terzo millennio sta squarciando secoli di storia, di tradizioni popolari e miti che hanno opposto una severa resistenza fino alla seconda metà del novecento storico, letterario e politico.
L’opera dei pupi, tipica manifestazione della cultura popolare esprime in maniera esplicita lo spirito epico, eroico e cavalleresco, quale mezzo per l’esaltazione della difesa della dignità umana. Il sentimento cavalleresco che animava il popolo siciliano ben si adattava, per l’indole stessa, alle prodezze dei paladini di Carlo Magno, che lottavano per il trionfo della fede.
Da diversi giorni circumnavigavo in territori sconosciuti della mia amigdala per cercare di spremere i miei ricordi di gioventù. Ero in preda ad una tempesta di pulsazioni ed interrogativi irrisolti.
Sona la trumma a forti tonu d’ira, / Orlannu a lu sò cornu si cunfia; / e vennu di tempesta e di ruina, / trema la terra di la carpistina. / Su peggiu di liuna ‘nfuriati, / longhi li lanci e cu l’armi ‘ncartati, / l’incontri su terribuli e fatali, la morti ’nta lu campu metti l’ali.
Un viaggio sensoriale e comunicativo colmo di simbologie e significati
MONREALE, 19 luglio - Ci sono immagini che custodiscono il ricordo di un frammento di vita, di un’esperienza lontana, che restano impresse nella memoria, immagini che ritornano ed evocano emozioni simili a carezze.
La Sirenetta di Hans Christian Andersen, pubblicata nel 1837, è considerata una delle più belle fiabe della letteratura fiabesca universale ed una delle opere di Andersen più amate.
Ho omaggiato spesso e volentieri Italo Calvino, lo scrittore cubano e partigiano italiano. Intellettuale senza frontiere geografiche, Calvino è stato senz’altro uno dei più grandi scrittori della secondo Novecento Italiano.
La leggenda, nella nostra letteratura mondiale, è un racconto antichissimo cucito su misura dal grande artefice del nostro meraviglioso universo, è un mito, una favola tenerissima, patrimonio culturale del genere umano.
Nella giornata di ieri ho appreso alle 7 del mattino la triste notizia dell’addio alla vita del Maestro Ennio Morricone, il mio mito tra i compositori per il Cinema a livello mondiale.
Voglio omaggiare con tutto l’amore che posso, il più grande poeta lirico del trecento letterario italiano. Voglio, fortissimamente voglio, fare chapeau a Francesco Petrarca ed alla sua rivoluzione pragmatica e spirituale, operata nel suo mitico Canzoniere.
La crisi di associazioni, compagnie e pupari fermi da oltre tre mesi a causa del virus
MONREALE, 12 giugno – La pandemia ha fermato le gesta dei paladini di Carlo Magno, e con esse l’attività di tante compagnie dell’opera dei pupi, e non solo. Le misure restrittive hanno interrotto bruscamente quella che sembrava essere una nuova primavera fatta di spettacoli, iniziative televisive, incontri e dibattiti sul mondo dei pupi, patrimonio dell’umanità e orgoglio dei siciliani.
La storia dei rosanero durante i due conflitti mondiali rivive attraverso le pagine de "Il pallone al fronte", scritto da Giovanni Di Salvo
PALERMO, 31 maggio – Nel novembre del 1918, poco più di cento anni fa, si concludeva l'immane tragedia che i libri ricordano come "Prima Guerra Mondiale" o "Grande Guerra". E l'eco ed il dolore non si era ancora affievolito quando, nel 1939, i principali stati mondiali ripiombarono nuovamente nella spirale di sangue e orrore generata da un nuovo conflitto mondiale.
In questa storica giornata di sabato del villaggio globale, voglio omaggiare il più grande cantautore del novecento italiano. Ho sempre adorato Luigi Tenco fin da ragazzo, anche se mi separavano soltanto 15 anni di età anagrafica dal mitico cantautore, poeta, compositore e polistrumentista italiano.
Analogie tra la pandemia della Spagnola e il Covid-19
Le recenti misure restrittive per contenere il contagio da Covid-19, riguardanti le celebrazioni eucaristiche ed in modo particolare i funerali, potrebbero sembrarci eccessive. Eppure, possiamo trovare nel passato strategie analoghe e indubbiamente ancora più limitanti, che ci aiutano a comprendere la gravità della pandemia in corso e il modo in cui la Chiesa agì, attenendosi con grande senso di responsabilità a tutte le limitazioni dello Stato, facendo la sua parte e condividendo con il popolo la sofferenza delle incalcolabili morti e dei lutti.
Nel tributare un solenne ed austero omaggio e chapeau ad Ernest Hemingway, un colosso della narrativa mondiale del nostro eccezionale Novecento letterario, vorrei rielaborare il romanzo di Hemingway in chiave metaforica rispetto al nostro terzo millennio, dove la narrativa naviga in un mare in gran tempesta e si sta auto-prosciugando come i nostri ghiacciai, gli oceani, le foreste.
Mi sarò triturato gli attributi, ma non mi stancherò mai di rivedere questo musical americano che fin dal suo esordio al cinema ed in tv, ha scatenato riflessioni a 360 gradi sulla storia, la vita, l’agiografia e la meravigliosa leggenda del nostro Gesù di Nazareth.
Il valore della solidarietà nei giorni del coronavirus
MONREALE, 1 aprile – In questi giorni di chiusura di quasi tutte le attività e con l’obbligo di rimanere a casa per fronteggiare l’emergenza di una pandemia di portata mondiale, ognuno di noi trova il tempo di dedicarsi a riflessioni, di rispolverare vecchie passioni, riprendere con spirito di attesa attività lasciate sospese.