Volendo rispettare la scaletta del mio articolo odierno su Monreale News, plano a velocità massima con il mio paracadute di letterato sulla maledetta noia del mio carissimo amico Franco Califano e della sua mitica canzone “Tutto il resto è noia”.
Chi legge i giornali ed interagisce con i social media, avrà letto milioni di volte le bufale che si riscontrano in tanti profili e post di facebook a proposito di bellezza.
Un aforisma paradossale del grande Oscar Wilde è il titolo del mio odierno articolo su Monreale News. Ho sempre amato Wilde come scrittore, poeta, giornalista e saggista- Ho letto i suoi libri più popolari: “Il Ritratto di Dorian Gray”, “Il Principe felice”, “Il De profundis” e tanti altri.
E’ mai possibile, mi chiedo spesso incazzatissimo, che in questa nostra povera patria non si riesca seriamente ad abbattere il muro dell’omertà intellettuale e dell’informazione in materie delicatissime quali la letteratura, la scienza e la storia dell’arte?
Presentato oggi il libro di Franco Blandi nell’ambito delle iniziative Unesco
MONREALE, 28 settembre – Sono giorni di notevole interesse culturale nella cittadina normanna, eventi patrocinati in primo Luogo dall’Unesco. Si è svolta oggi pomeriggio la presentazione del Libro: “Francesca Serio” ad opera dell’autore Franco Blandi, presso Casa Cultura Santa Caterina.
Carissimi lettori di Monreale News, non allarmatevi! Oggi vi racconto una storia esclusiva del 1300, quando Dante, Petrarca e Boccaccio erano i grandi protagonisti della lingua e della letteratura italiana.
Il romanzo-capolavoro di Leonardo Sciascia, oggetto della lucida riflessione dello scrittore e docente monrealese Salvino Caputo, si sviluppa, a mio avviso, partendo da due questioni fondamentali: 1)l’impostura della storia, notoriamente e oppressivamente caratterizzata dal dominio dei baroni del feudo e dalle alte gerarchie ecclesiastiche, di cui l’inganno ordito dall’abate Vella altro non è che un furbesco rovesciamento;2) le idee illuministe e riformiste del giovane avvocato Francesco Paolo Di Blasi che pagò il suo tentativo rivoluzionario di modernizzare la Sicilia con l’arresto e la condanna a morte (fu decapitato nell’odierna Piazza Indipendenza nel lontano 1795).
In coppia con Antonietta Stella sbancò il teatro parigino
In questa parte seconda del mio articolo dedicato al Teatro Massimo di Palermo, attraverso il mio vissuto di voce solista nel coro delle voci bianche, a partire dal 1959 fino al 1963, cercherò di rievocare alcune opere liriche che mi hanno particolarmente emozionato e coinvolto inverosimilmente.
Un amarcord ed un omaggio attraverso il mio vissuto
Se dovessi casualmente ripercorrere a ritroso nel tempo il mio vissuto e background, mi fermerei all’anno 1959 perché è stato l’anno del mio esordio e debutto come voce solista nel coro delle voci bianche, presso il Teatro Massimo di Palermo.
In sette anni (1943-1950) d’intensa attività criminale, Salvatore Giuliano e la sua banda hanno commesso, con cinismo e ferocia, una serie di raccapriccianti delitti mentre la Sicilia, in cerca di una nuova identità, si dimenava fra devastazioni post-belliche, occupazione anglo-americana, mercato nero, gravi tensioni politiche, riemersione della mafia, violenze, torbide connivenze di potere e tragedie sociali di ogni tipo.
I lettori meno esperti e dotti di letteratura italiana, certamente ignorano Pietro Metastasio, letterato, scrittore, avvocato, poeta, commediografo, drammaturgo, librettista e riformatore del melodramma italiano.
Ritornare a scrivere su Monreale News del direttore Enzo Ganci, i miei articoli di letteratura italiana, europea e mondiale, di cinema, teatro, politica, società, mi riempie il cuore di gioia e mi consente di ricaricare le pile della mia amigdala, troppo stressata dal caldo afoso di questa nostra estate burina e colma di contraddizioni sul piano ecologico, incendi e distruzione del nostro patrimonio boschivo, e sul piano politico nazionale, crisi di governo e risoluzioni in corso.
Correva l’anno 1536 (volendo richiamare alla memoria il titolo di una fortunata trasmissione televisiva della Rai) quando, come ci dice il Canonico Giuseppe Recupero «A li 22. di marzo IXI (uscì) lo foco di la montagna».
Omaggio e chapeau a Milan Kundera e Leonardo Sciascia. Quaquaraquà è una funzione fonosimbolica che Sciascia ha mutuato dalla lingua siciliana e richiama il verso delle oche giulive e delle anatre pazze che starnazzano impunemente come tante donne ed uomini poco affidabili che si riversano lungo le strade dei nostri paesi, per lamentarsi e dire peste e corna di chicchessia.
Ho conosciuto nella mia maturità, nel 1984 il maestro Andrea Camilleri, Non fu un incontro casuale, ma programmato dal mio divino maestro Leonardo Sciascia.
Ciao Andrè, o forse meglio Nenè, come ti conoscono a casa. Ti risparmio il "Maestro" perché so bene che potresti arrabbiarti. Lo dici sempre che ti fa sentire un vecchio solenne e tardo. Ma che vuoi farci.. il tempo è cornuto e passa per tutti. Che camurrìa che è la morte, Andrè. Anzi che grandissima rottura di cabbasisi.
Da una settimana mi frullava nell’amigdala (l’archivio storico della mia memoria e del mio vissuto) un messaggio urgente e pressante. Conosco bene la tecnica per intercettare queste urgenze fisiologiche del mio sistema corticale superiore; ho dovuto fare un lungo training autogeno e poi ho intercettato il messaggio.
Giulio Einaudi editore s. p. a. pubblicò il 13 gennaio 1973 un capolavoro letterario di Leonardo Sciascia, ovvero “Il Consiglio d’Egitto”. A distanza di 30 anni dalla scomparsa di Sciascia, il più grande scrittore del Novecento Italiano, riteniamo un obbligo morale ed un dovere sacrosanto della cultura italiana, ripercorrere i meandri del libro del nostro Nanà nazionale, per consegnare a futura memoria la più grande tra le imposture nella storia della cultura italiana del 1783.
A Casa Cultura la presentazione del suo libro: Basco Blu, Ricordo di Ubaldo Mirabelli, Torri del Vento Edizioni
MONREALE 27 giugno – È stato un pomeriggio particolare, quello che si è appena concluso nei prestigiosi spazi di Casa Cultura a Monreale, in occasione della presentazione del libro di Salvatore Cangelosi sulla figura di Ubaldo Mirabelli. L’evento culturale è stato organizzato dall’Associazione Nazionale Combattenti e Reduci di Monreale con il patrocinio del Comune di Monreale.
Da troppo tempo abbiamo relegato in soffitta “L’Etica della Responsabilità” ed avanziamo verso il nostro futuro prossimo, ammantati di una veste di vecchio broccato, per coprire il mistero della nostra vita e sottrarci qualunquisticamente al coraggio delle nostre scelte responsabili in politica, in famiglia, nel posto di lavoro e nell’inferno di una società egoista, individualista e competitiva.