Relazione a cura del professore Francesco La Mantia nell’ambito della mostra “Non smarrire alcuna parola” di Mario Lo Coco
MONREALE, 25 ottobre – Si è tenuta nei locali del fondo moderno della biblioteca comunale del Santa Caterina la relazione del professore Francesco La Mantia sul filosofo monrealese Antonino Noto.
Promossa dall’associazione culturale Venero Monreale ed inserita nell’ambito della mostra “Non smarrire alcuna parola” dell’artista Mario Lo Coco, la manifestazione ha visto una buona partecipazione di pubblico all’interno del salone dell’edificio intitolato proprio all’illustre filosofo monrealese.
A portare il saluto da parte dell’amministrazione comunale è intervenuto l’assessore ai Beni Culturali Ignazio Davì che ha sottolineato l’importanza del ricordo della figura del professore Noto in un luogo così significativo per Monreale proprio a lui dedicato.
A seguire l’apertura dei lavori è stata affidata al presidente dell’associazione Venero Monreale Giuseppe Magnolia il quale, ricordando l’inserimento dell’evento nell’ambito della mostra dell’artista Mario Lo Coco, ha sottolineato l’importanza della promozione di simili occasioni di riflessione culturale da incentivare in città, rientranti tra le attività principali della stessa associazione.
Tra i partecipanti, oltre ai familiari e ai figli di Antonino Noto, tanti amici del professore tra questi è intervenuto Roberto Gambino che lo ha ricordato nella sua attività di studioso e filosofo esponente dell’epistemologia novecentesca, raccontandone alcuni particolari di vita.
A seguire il momento centrale dell’incontro rappresentato dalla relazione tenuta da Francesco La Mantia, professore associato di filosofia del linguaggio all’Università di Palermo che ha dedicato il suo intervento ai temi di ricerca e al pensiero di Noto nella sua attività di professore di filosofia morale e della scienza all’Università di Palermo.
Attraverso la lettura di alcuni passi dell’opera del filosofo, Francesco La Mantia ha così dimostrato come sia possibile rintracciare i pensieri che danno chiave d’accesso al laboratorio concettuale di Antonino Noto, paragonabile proprio ad un cristallo come nodo di tensioni e vibrazione di mondi, ovvero questioni aperte che lo studioso interroga sui temi esistenziali ed il mito.
Al termine l’intervento della figlia Giulia che, dopo aver letto alcune interessanti ed originali riflessioni del padre sui temi dell’infinito e della pace, ha ringraziato l’amministrazione comunale, tutti i partecipanti ed i promotori dell’iniziativa che hanno annunciato la selezione di alcuni pensieri del filosofo monrealese da inserire nelle prossime opere d’arte, libri in ceramica, da parte dell’artista Mario Lo Coco.