Non potevo confinare nel dimenticatoio della nostra fede, tradizione popolare e del nostro folclore, la Santa che, insieme a Santa Rita da Cascia, adoro infinitamente e venero quotidianamente nell’arco delle mie dure ventiquattr’ore.
Santa Lucia non è soltanto il violino dei poveri nel testo della tenerissima canzone del mitico Francesco De Gregori, ho pubblicato l’articolo nel 2019 su Monreale News.it, Santa Lucia è “lontana” nel brano lirico del compositore “E.A.Mario” arrangiato da Giancarlo Chiaramello e reinterpretato da Giorgia e Luciano Pavarotti. In questo momento drammatico della maledetta pandemia mondiale da Covid19, Santa Lucia è la santa che per eccellenza potrà illuminare il mondo della scienza e tutte le terapie idonee per ritornare alla becera quotidianità di un piatto di riso, di un’arancina iper-croccante al burro e di sane e terapeutiche pietanze e frittelle di farina di ceci.
Mi auguro che la Santa del mio cuore, per intercessione di Gesù e del nostro Padre Celeste, compia il grande miracolo del COVID-Exit. Finalmente potremmo ritornare a rifiatare e guadagnarci onestamente il frutto della nostra fatica (Per Pochi!) e del nostro lavoro quotidiano. Digiunare, con la dieta di Santa Lucia, fa bene alla salute e non ha controindicazioni cliniche, se è limitato ad un solo giorno della nostra settimana. Per chi adora abbuffarsi senza fondo, non abbiamo altri consigli da elargire. Veronesi consigliava una santa dieta mediterranea con un bicchiere di vino rosso. Ritornando al testo della canzone Santa Lucia Lontana, mi rattrista la Campania odierna e le sue contraddizioni di Regione di grande cultura storica e politica.
Partono i bastimenti per terre assai lontane. A bordo c’è una sola voce lirica che sconfina nel cielo, ovvero, Io sono Napoletano. Cantano disperatamente ed il golfo già scompare, ma la luna è sempre in mezzo al mare. Santa Lucia, lontano da te, quanta malinconia! Ma quando sorge la luna, Napoli non potrà mai essere lontana. Quanti ricordi, ahimè e le mani suonano. Si tenta di viaggiare in un mondo sano per cercare un po' di fortuna, ma quando la luna fa capolino nel cielo, non si può stare lontano da Napoli. Lui è nato a Napoli e tu ci sei morto. Santa Lucia, via da te, che malinconia! Ho dovuto riadattare il testo a modo mio, senza alterare il lirismo dei versi, perché la diacronia in successione, era ripetitiva.
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