Il testamento morale di Leonardo Sciascia

Spero e lo voglio fortissimamente, pubblicare entro la primavera del 2022 il mio Carteggio con il mio sublime Maestro Leonardo Sciascia. Si tratta di un libro di 1270 pagine, che raccontano i miei rapporti quotidiani con Sciascia a partire dalla fine degli anni 70 fino al 1989.

A proposito del testamento morale del nostro Nanà, nel carteggio ho dedicato 150 pagine al suo testamento morale, bombardandolo con domande ed interrogativi esistenziali. Sciascia non perdeva mai la sua calma serafica e mi scriveva due pagine quotidiane, finalizzate a sedare la mia tempesta passionale, le mie curiosità e la maledetta voglia di apprendere dal più grande scrittore del novecento italiano, avvertimenti laici, comportamenti, stili di vita e di scrittura, passioni e soprattutto una severa deontologia dello scrittore e della sua anima di uomo; curvo come l’orizzonte e spesso come un raggio di sole mi ha formato alla sua scuola superiore di narrativa e di vita ed era solito ricordarmi, fissandomi severamente negli occhi, che quando si scrive un libro o si comunica con la gente, le parole sono cose, pietre che possono ferire gravemente.
Le Parole, figlio mio ed allievo prediletto, si aprono come un ventaglio giapponese, scodinzolando la coda come i cani o gli animali in genere se nutrono simpatia verso la tua persona, ma certe parole uccidono e ti lasciano le cicatrici per sempre. Noi, ricordalo Salvino, siamo quello che lasciamo e facciamo. Le intenzioni, specialmente se buone, e i rimorsi, specialmente se giusti, ognuno, dentro di sé, può giocarseli come vuole, fino alla disintegrazione, alla follia. Ma un fatto è un fatto: non ha contraddizioni, non ha ambiguità, non contiene il diverso e il contrario. In Candido ovvero un sogno fatto in Sicilia, pubblicato da Einaudi nel 1977, Sciascia trascrive il suo testamento morale e traccia senza veli, la sua autobiografia, il suo vissuto politico, le sue amarezze, delusioni e la resistenza straordinaria che gli ha consentito sempre di rimettersi in gioco e speronare le navi avversarie senza un possibile approdo.
Ho voluto tralasciare gli attacchi spudorati operati dall’antimafia dei mercati rionali e dalle maledette furie che si velavano dietro la politica del sospetto, come anticamera della verità. Leonardo difese sempre in vita le creature nobili come Falcone, Tortora, Dalla Chiesa, Sofri etc. Nel secondo articolo che pubblicherò sul Testamento Morale di Sciascia, mi soffermerò su Candido. Nelle more, scriverò qualche nuova favola o qualche racconto satirico legato alle imposture culturali e politiche nazionali, europee e mondiali.
Copyright ©By Salvino Caputo