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Il Consiglio comunale chiede la restituzione del premio di rendimento del segretario generale: adesso parlerà la Corte dei Conti

Il segretario generale del Comune, Domenica Ficano

Passa l’ordine del giorno di “CambiAmo Monreale”. Il sindaco si atterrà al pronunciamento dei giudici contabili

MONREALE, 26 gennaio – Adesso toccherà alla Corte dei Conti stabilire se dare ragione all’indicazione del Consiglio comunale o se mantenere, invece, lo status quo. Certo è, però, che per la maggioranza a sostegno dell’azione della giunta, la scoppola presa in merito al premio di produzione di circa diecimila euro erogato al segretario comunale, Domenica Ficano, è di quelle evidenti.

Ieri sera, infatti, il Consiglio comunale ha approvato un ordine del giorno, presentato dai consiglieri di “CambiAmo Monreale”, Giuseppe Guzzo ed Antonella Giuliano, che chiede all’amministrazione comunale di stoppare gli effetti della determina sindacale dello scorso 28 luglio con la quale, per l’appunto, il premio viene erogato al vertice della macchina amministrativa monrealese. Una richiesta, in pratica, di far restituire la somma al segretario generale.
Compatta l’opposizione, meno la maggioranza, con il risultato, come detto, che a passare è stata la linea della prima. La vicenda parte da lontano, dalla scorsa estate, quando l’amministrazione Capizzi, peraltro in linea con quello che faceva quella precedente a guida Di Matteo, con il precedente segretario generale, Ettore Sunseri (leggi qui l’articolo), ha stabilito di riconoscere al segretario generale del Comune una somma quale premio di rendimento.

Da allora è nata una lunga disputa, approdata pure sul tavolo del Dipartimento della Funzione Pubblica presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri, su iniziativa sempre di “CambiAmo Monreale” che aveva parlato apertamente di danno erariale annunciando di voler rivolgersi pure alla corte dei Conti.
“Il 19 gennaio scorso – ha fatto sapere il sindaco Piero Capizzi – ho chiesto alla Corte dei Conti un parere che servirà a verificare la regolarità o meno dell’atto, sia formale che sostanziale. Non ci sono posizioni irremovibili e prenderemo atto dell’indicazione autorevole della Corte. Questa procedura da noi seguita fa sì che si escluda il danno erariale, poiché, con il ricorso al pronunciamento dei giudici contabili viene meno la colpa grave. Credo che il parere possa arrivare nel giro di un mese: se la Corte stabilirà la regolarità dell’atto andremo avanti, in caso contrario il segretario generale restituirà le some”.