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Quei bandi di concorso modificati sui quali occorre chiarezza

| Domenico Prestifilippo | Cronaca varia

Capizzi solleva una questione su dubbi e incertezze legati al Pnrr

MONREALE, 30 maggio – “Trovo che ci sia qualcosa che non quadra se si modifica la struttura organizzativa posta alla base di un bando di un concorso pubblico in corso d’opera. Magari se alla base di tale scelta c’è il fatto che si conoscono i nominativi di coloro che si sono posizionati a ridosso dei vincitori”.

È dura la presa di posizione di Piero Capizzi, ex sindaco della città ed ancora consigliere comunale, a proposito del concorso bandito nell’estate 2022 per colmare un vuoto d’organico per il profilo di funzionario tecnico (categoria D1), per poi, a procedura avviata, allargare lo stesso concorso ad altre due unità assunte: una utilizzando i fondi del Pnrr e l’altra quelli comunali.

“Senza nulla togliere ai candidati di indubbia professionalità che hanno beneficiato di tale allargamento – scrive ora Capizzi in una nota – e senza con questo voler esprimere un giudizio sulle loro capacità, perché la modifica, avallata anche dall’ex segretario Francesco Fragale, è stata fatta dopo l’espletazione del concorso del quale già si conoscevano i nominativi ammessi? Perchè non è stato fatto un bando a parte per l’assunzione di un funzionario tecnico con fondi comunali?
Come mai le esigenze del fabbisogno di personale sono cambiate dopo soli due mesi che era stato bandito il concorso? Quali importanti cambiamenti si sono verificati nel frattempo? Sono state coinvolte le rappresentanze sindacali sull’argomento? In questo caso lo zelo è venuto meno, a differenza della questione leaseback?

Volendo essere malpensanti, criterio di andreottiana memoria, con il quale, però, spesso si indovina, sorge spontaneo il sospetto che la scelta sia stata effettuata per favorire qualcuno in particolare.

Ma c’è di più – prosegue Capizzi – considerato che due dei tre funzionari assunti gravano sulle spese del Pnrr, cosa succederebbe se i progetti dovessero essere definanziati, come peraltro è accaduto in più di una circostanza? A cosa sarebbe finalizzato questo esborso di denaro pubblico? Perché non si è attinto da una graduatoria aperta a tutti? Sarebbe opportuno, a mio avviso, che l’amministrazione comunale ne rispondesse di fronte all’opinione pubblica per dare risposte esaurienti che, in caso contrario, dovrebbero essere fornite alle autorità competenti. Invito l’attuale segretario Giovanni Impastato, nella qualità di garante della trasparenza e responsabile dell’anticorruzione, a vigilare sul corretto svolgimento di queste delicate procedure”.

 

 

 

· Enzo Ganci · Editoriali

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