MONREALE, 11 maggio – Non sappiamo chi sia il migliore tra Piero Capizzi ed Alberto Arcidiacono e non crediamo, in tutta sincerità, che sia questa la sede migliore per parlarne. Nè il momento più opportuno per farlo. Non sappiamo chi, se eletto, riuscirà a profondere l'impegno più efficace per risolvere i problemi della città. Sapiamo solo una cosa: siamo visceralmente innamorati di Monreale e facciamo un tifo sfegatato per lei.
Entrambi ci hanno messo l'anima, entrambi hanno condotto una campagna elettorale senza tralasciare nulla. Ciascuno ha scelto la strategia che riteneva migliore e ha dato fondo a tutte le sue energie. Ciascuno sogna di sedere sulla poltrona della Sala Rossa del Palazzo di Città. Capizzi spera di centrare il suo piccolo-grande appuntamento con la storia recente di questa città, considerato che mai nessuno ha bissato il successo, riprendendo il fuggitivo del primo turno, per usare una terminologia ciclistica.
Arcidiacono, per restare in tema, spera che le gambe siano ancora fresche ai piedi dell'ultima salita, evitandogli il rischio di piantarsi sul più bello.
Adesso il tempo della campagna elettorale è finito e con esso anche quello delle polemiche. Qualcuna, al di là delle schermaglie, inevitabili e fisiologiche in questi casi, non ci è piaciuta davvero, ci è sembrata fuori luogo e anche qualche battuta che nelle intenzioni voleva far sorridere ha ciccato completamente lo scopo. Un po' di veleno ce lo saremmo decisamente risparmiato e con lo stop alla campagna elettorale, di qualche frecciata, così come di qualche carognata, nessuno sentirà la mancanza. Semmai, un plauso pubblico va fatto ai ragazzi del Comitato Pioppo Comune, che hanno usato i social nel modo in cui questi dovrebbero essere usati: cercando di stemperare il clima con la giusta dose di ironia e di umorismo, non rinunciando per questo ad una seria analisi dei problemi del territorio.
Domani parleranno gli elettori, sperando che il primo a trionfare non sia l'astensionismo, ma che prevalga la voglia di scegliere e di contribuire a determinare il destino di questa città.
Domattina, alle 7, nelle urne ci saranno zero voti per entrambi ed entrambi cominceranno la partita dal classico “zero a zero”. L'esito appare incerto e ad imporsi probabilmente, sarà il candidato che ha fatto meno errori, quello la cui linea di condotta è apparsa più vicina al sentire dei monrealesi.
Chiunque sia, però, si ricordi di portare Monreale sempre nel cuore. Quando ci si mette il cuore tutto diventa più facile. In bocca al lupo ad entrambi.