MONREALE, 12 novembre – Le decisioni che si rivelano più efficaci, non lo scopriamo certo adesso, sono quelle prese con la testa. Quelle di pancia magari soddisfano esigenze momentanee, ma servono a poco ed alla lunga mostrano tutta la loro fragilità.
Sono stati giorni travagliati, quelli appena trascorsi per la politica monrealese. Giorni in cui le valutazioni della tornata elettorale l’hanno fatta da padrone e che, purtroppo, hanno messo in secondo piano, per non dire in un angolino buio, i reali problemi di Monreale.
Si è dibattuto sui risultati dei candidati monrealesi, più o meno tutti al di sotto delle aspettative, più o meno tutti insoddisfatti per i numeri usciti dalle urne. Ci si è dimenticati, però, che il Consiglio comunale, non appena saranno rese note le motivazioni della Corte dei Conti, dovrà “bere la cicuta” e dichiarare lo stato di dissesto finanziario, che certamente non fa onore ad una città prestigiosa e ricca di storia come la nostra.
Ci si è scontrati su reali o soltanto annunciati sostegni elettorali e su come questi siano stati forniti, mettendo nel dimenticatoio il grosso disagio sociale ed economico di una larga fetta della cittadinanza, in ossequio al vecchio detto siciliano che recita: “Mentri u mericu sturìa, u malatu sinni va”.
Tutti i confronti, però, anche quelli più aspri, dopo le schermaglie, dopo le polemiche, dopo i pugni sul tavolo, devono arrivare ad una sintesi. Si devono concludere con posizioni chiare a nette e lo spazio dei botta e risposta, delle frecciate lanciate a mezzo stampa si deve esaurire di botto, per far posto ad una dialettica politica che riparta dai problemi della gente.
È per questo che facciamo appello al senso di responsabilità delle forze politiche monrealesi, perché, ciascuna secondo il proprio ruolo, si riapproprino della loro mission, mettendo al primo posto il bene della cittadinanza.
Anche perché ai monrealesi, con tutto il rispetto, interessa poco, per non dire nulla, sapere come e quanto il sindaco Piero Capizzi abbia investito energie a favore della candidatura di Toti Zuccaro o se i “suoi” uomini abbiano fatto altre scelte, votando Miccichè, Lupo o chicchessia. Se i giochi, conosciuti dai dietrologi, abbiano favorito questo o quel candidato, se siano stati organizzati per affossare qualcuno o qualcosa.
Ai monrealesi interessa vedere come chi sta al governo si prodighi per il benessere della città. Interessa camminare per strade che non sembrino trincee o non dover fare i conti con il salasso della Tari, come sono stati costretti a fare in questi giorni. Ai monrealesi, per farla breve, interessa solo che si amministri come si deve.
Questa amministrazione, questa maggioranza, perché legittimate dal voto del 2014, l’unico che fa testo per la realtà monrealese, prima di avere il diritto, hanno il dovere di governare e di governare bene.
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