Pane, olio e...
Cu mancia fa muddichi...
Lo diceva Virginia Woolf: «Non si può pensare bene, amare bene, dormire bene, se non si è mangiato bene», e la Sicilia dell'extravergine si prepara a celebrare pane e olio...
Lo diceva Virginia Woolf: «Non si può pensare bene, amare bene, dormire bene, se non si è mangiato bene», e la Sicilia dell'extravergine si prepara a celebrare pane e olio...
L'antico proverbio ricorda che per il giorno di San Martino, il mosto ha finito di fermentare e può quindi essere "spillato". Per i palermitani, in particolar modo, è anche il giorno che segna definitivamente la fine dell'inesauribile estate; l'occasione per gustare il vino novello e l'ennesimo pretesto per cibarsi di tipiche prelibatezze!
Reginè quan stiv cu mic nun magnav ca pan e cerase...
Eravamo ormai abituati a mangiare fin troppo bene, a non badare a spese, almeno qualche volta. Quest'Italia dai mille contrasti, che ha prima condannato a morte le piccole botteghe rionali, sacrificandole all'altare dei grandi centri commerciali in nome di una globalizzazione incalzante, recentemente, invece, "suggerisce" di tornare alla bottega, dove acquistare al dettaglio piccole quantità, per evitare sprechi: necessità-virtù.
"Pasta fritta, frittata di pasta"... e subito torno con la mente bambina, quando la Domenica, di buon'ora, ci si muoveva per una gita fuori città. Ancora assonnata bevevo la mia tazza di latte mentre dalla cucina esalava l'odore caldo della specialissima frittata appena fatta da mia madre.
'U Canazzu o canazzo di melanzane a prima vista potrebbe far pensare ad una variante della tradizionale ed ineguagliabile caponata di melanzane siciliana.
Continuando il nostro percorso attraverso i rituali della tradizione gastronomica siciliana che servono ad edulcorare ( se mai ce ne fosse bisogno) l'atmosfera che precede il "dì di festa" ci imbattiamo,in un altro dolce tipico della pasticceria palermitana: la genovese!
La fortuna, nella vita, è spesso determinante: ciò che per molti è semplice e scontato per altri rappresenta lo "O", l'orizzonte di un riflesso senza assoluto, la distinzione. Così come per l'uovo al tegamino, la denominazione già crea scissione: ad occhio di bue, uovo fritto...La fantasia degli umani! Ma che, il bue ha una pupilla così? Nomina sunt consequientia rerum
Mussu, masciddaru e carcagnuolu sono parti integranti dello sterminato e antico mondo del mangiare da strada palermitano.
E per rendere giusto merito al quotidiano di casa nostra, nel giorno del suo secondo compleanno, non potevo che scegliere un dolce con la Nutella, fenomeno di costume, mito italiano, condensato di piaceri che accomuna tutti.
Il palermitano è un buongustaio e un gran mangione. Abituato spesso a riempire la propria pancia anche a discapito della propria salute.