Decreto sicurezza, Monreale sta con Orlando

Capizzi scrive al sindaco di Palermo e a quello di Napoli: “Decreto palesemente lesivo della dignità umana”

MONREALE, 5 gennaio – Nel conflitto istituzionale, ormai allargatosi su tutta la Penisola, relativo al cosiddetto “decreto sicurezza” Monreale si schiera dalla parte del sindaco di palermo e presidente regionale dell'Anci, Leoluca Orlando e con il sindaco di Napoli, Luigi De Magistris.

Il sindaco Piero Capizzi ha fatto sapere di aver contattato personalmente i due “colleghi” del capoluogo siciliano e di quello campano per testimoniare loro la sua personale solidarietà e quella dell'amministrazione comunale di Monreale.

Orlando, con una nota inviata al capo area dell’ufficio anagrafe, ha dato disposizione di non applicare a Palermo le misure volute del cosiddetto “decreto sicurezza”, messo a punto dal vice premier e ministro dell’Interno Matteo Salvini, per quanto riguarda le norme che negano la possibilità di concedere la residenza a chi ha un permesso di soggiorno.
L’articolo 13 delle legge 132 stabilisce che il permesso di soggiorno rilasciato al richiedente asilo costituisce sì un documento di riconoscimento, ma non basterà più per iscriversi all’anagrafe e quindi avere la residenza. In sostanza i comuni non potranno più rilasciare a chi ha un permesso di soggiorno la carta d’identità e i servizi, come l’iscrizione al Servizio sanitario nazionale (quindi l’Asl) o ai centri per l’impiego, che verranno assicurati solo nel luogo di domicilio, visto che non c’è più la residenza, come un Centro di accoglienza straordinaria o un Centro permanente per il rimpatrio.

“Tale impianto normativo – ha scritto il sindaco di Palermo ai suoi uffici – continua a suscitare riflessioni, polemiche e allarmi diffusi anche a livello internazionale per il rischio di violazione dei diritti umani in caso di errata applicazione, con grave pericolo di violazione anche della legge umanitaria internazionale”.
“Orlando – afferma Capizzi – con la sua ferma presa di posizione rispetto ad un decreto palesemente lesivo della dignità umana, ha ulteriormente alimentato il mio sentimento di stima verso la sua persona”.