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Dalla Finanziaria 2018 l’ultima spiaggia per evitare il dissesto: domani sera si riunisce il Consiglio comunale

Del cosiddetto “salvaNapoli” potrebbero beneficiare tanti comuni in situazioni analoghe a quelle di Monreale

MONREALE, 10 gennaio – Volendo utilizzare una terminologia calcistica, possiamo definirlo “un calcio di rigore al 90°”. Parliamo della possibilità, se sarà remota o no lo diranno la Corte dei Conti e il ministero dell’Interno, di evitare il dissesto finanziario.

Per questo motivo, con carattere d’urgenza, si riunirà domani sera il Consiglio comunale, convocato in aula consiliare per le 20,45 per discutere un unico punto all’ordine del giorno. Si tratta della “Dichiarazione di volontà di avvalersi della facoltà concessa agli Enti dalla legge 205/2017 (legge Finanziaria 2018, articolo 1, commi 848-849-850-882-888-889).
In pratica è la possibilità che l’ultima Finanziaria dello Stato concede ai comuni per riscrivere il loro piano di riequilibrio finanziario. Un’opportunità data, sostanzialmente, al Comune di Napoli, che vorrebbe ripianare i propri debiti nell’arco di un ventennio, della quale tutti i comuni prossimi al dissesto potrebbero beneficiare. Monreale compresa.
Per aderire a questa opportunità il Consiglio comunale deve manifestare la propria volontà entro il 15 gennaio e per far questo, appunto, dovrà esprimersi il Consiglio comunale con un’apposita delibera. Un vero assist che arriva per il rotto della cuffia, considerato che entro il 19 gennaio il comune avrebbe dovuto dichiarare il dissesto. Quattro giorni prima, invece, scade il termine di questa estrema possibilità.
Dopo di che, se – come sembra – arriverà il placet della Corte dei Conti,sezioen di controllo, ci saranno 45 giorni di tempo per riscrivere il piano e sottoporlo nuovamente al vaglio dell’aula consiliare.
“Ci giocheremo questa possibilità – afferma il sindaco Piero Capizzi – convinti della correttezza del nostro operato e saremo pronti ad riscrivere un nuovo piano, sfruttando questa possibilità che ci viene data dallo Stato”.