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Il consigliere comunale, Salvo Intravaia

Capizzi governa col “divide et impera” e con metodi "cileni"

| Enzo Ganci | Politica

Ancora rovente la polemica del consigliere comunale Salvo Intravaia

MONREALE, 23 ottobre – Si allunga di un’altra puntata la polemica rovente tra il consigliere comunale Salvo Intravaia che venerdì scorso, assieme al collega di lista Pippo Lo Coco ha abbandonato Alternativa Civica, per dar forma al gruppo “Liberi per Monreale” ed il sindaco, Piero Capizzi.

Nei giorni scorsi, come i lettori di Monreale News avranno avuto modo di osservare, i due ex rappresentanti di Alternativa Civica e Capizzi avevano dato vita ad un botta e riposta al vetriolo. Oggi Intravaia controreplica alla riposta del sindaco, non rinunciando affatto, ancora una volta, ad un’aspra polemica.

“Anche in questo caso – scrive il consigliere di Liberi per Monreale – il sindaco non si smentisce. Che almeno abbia il buon senso, qualora ne avesse mai avuto, di replicare con argomenti che almeno si avvicinino lontanamente alla realtà. Ma d’altronde cosa ci si può aspettare da un sindaco che da quando si è insediato non ha fatto altro che governare utilizzando la tecnica degli antichi romani consistente nel “divide et impera”, utilizzando metodi e tecniche da “prima repubblica”.

Ma andiamo ai fatti. Per quanto concerne la votazione citata dal sindaco relativa allo scorso mese di luglio, lo stesso anziché limitarsi a dire: “su una questione importante che si doveva votare in Consiglio avevo chiesto a tutti i rappresentanti di Alternativa Civica di votare favorevolmente, ponendo, quindi, una sorta di questione di fiducia ed aggiungendo che se qualcuno avesse scelto di votare contro si sarebbe posto automaticamente al di fuori del gruppo”…. ci dica il signor sindaco che considerava tale delibera di estrema importanza per i cittadini, in quale riunione di gruppo o di maggioranza ha trattato l’argomento. Vorrei ricordare a quest’ultimo che questi metodi monocratici venivano utilizzati forse in Cile ai tempi di Pinochet, evidentemente la parola “condivisione” molto probabilmente non rientra nel suo dizionario.

Ma entrando nel merito, il sindaco si è guardato bene dal dire quale fosse tale questione importante. Orbene gli risparmierò io questa fatica e provvederò a informare i cittadini sul contenuto della predetta questione. Si trattava di una delibera che andava a modificare il regolamento riguardante I.U.C. Imposta Unica Comunale – Tassa sui Rifiuti (TARI). In pratica questa amministrazione modificava gli articoli 38 e 39 nella parte riguardante la riduzione in percentuale sull’abbattimento già previsto dal suddetto regolamento, sottraendo, quindi, ai cittadini che usufruiscono di tale agevolazioni, un importo di circa 200.000 euro. In parole povere i predetti cittadini che usufruiscono di tale riduzione oggi si trovano a pagare una somma superiore rispetto all’anno precedente….un successone da standing ovation.

Occorre precisare, altresì, come già il sindaco abbia mostrato le sue grandissime doti in materia economica di bilancio nella veste di assessore al bilancio, doti purtroppo per lui non capite e quindi bocciate dalla Corte dei Conti che com’è noto ha dichiarato il dissesto finanziario del Comune. Non aver votato questa delibera mi inorgoglisce in quanto l’azione del sottoscritto è stata fatta solo ed esclusivamente nell’interesse dei cittadini. Nel caso del sindaco mi pare invece che sia stato fatto esattamente l’opposto, ma credo che i cittadini monrealesi a questo siano per certi versi abbastanza abituati.

Chiederei inoltre al sindaco, che mente sapendo di mentire, di dire ai nostri concittadini quante riunioni ha fatto” per discutere di importanti vicende riguardanti la nostra città”. Le uniche riunioni che lo stesso convocava venivano fatte soltanto per informare i consiglieri di ciò che era già stato messo in atto, tutte cose che tra l’altro erano state già lette e apprese nei quotidiani on-line locali.

Quanto al citato ultimo rimpasto in giunta, ricordo al sindaco che a quanto pare ha la memoria corta, che su esortazione dello stesso, in sede di riunione, ha chiesto a tutti i consiglieri, compreso il sottoscritto, di proporre alcuni nomi che fossero competenti, di alto profilo e ponendo, nel caso in cui la scelta fosse stata riposta su una figura politica, il limite al doppio incarico. Ma naturalmente era soltanto una farsa in quanto lo stesso aveva già stabilito in altre sedi chi nominare, e ciò a prescindere da tutto quello che fosse stato deciso in sede di riunione di gruppo. Il resto è storia nota, il consigliere Valerio è stato nominato assessore, della rinuncia al doppio incarico che era punto imprescindibile alla nomina di assessore non se ne è più tenuto conto…alla faccia della democrazia.

In merito al doppio incarico ci dica anche, il signor sindaco, per quale motivo ha esposto lamentele sul doppio incarico ricoperto da un assessore di Alternativa Civica e perché non ha utilizzato lo stesso criterio per i consiglieri del PD nominati assessori, anch’essi con il doppio incarico. Credo che il sindaco nella fattispecie sia stato colpito dalla “sindrome di Stoccolma”, la sudditanza in politica è sinonimo di debolezza e sottomissione, non si può fare il furbo in casa e il debole fuori casa.

Per concludere, dato che il sindaco nella sua sterile replica priva di fondamento ha parlato di destino del sottoscritto, credo che il suo sia piuttosto quello di presentare le proprie dimissioni anche alla luce degli ultimi fatti successi, riferiti alla dichiarazione da parte della Corte dei Conti circa il dissesto finanziario di questo comune. Una persona non affetta da poltronismo esasperato e di buon senso, ma non credo che il soggetto in questione rientri in questo caso, deve avere il coraggio di dimettersi e porre fine alle sofferenze di una città che da lungo, troppo, tempo è stata oggetto di inefficienza amministrativa”.

 

· Enzo Ganci · Editoriali

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