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Il Comune medita il ricorso per evitare il dissesto

| Enzo Ganci | Politica

Frattanto, arrivano tante reazioni: c’è preoccupazione, ma non stupore per il giudizio espresso dalla Corte

MONREALE, 19 maggio – Sono giorni di grande fermento e di grande riflessione a Monreale, dopo che la Corte dei Conti, con quello che possiamo definire un brusco intervento in tackle, ha messo a nudo tutte le difficoltà del Comune di mandare avanti il piano del riequilibrio finanziario.

L’amministrazione Capizzi, incassata la botta, sfoglia la margherita: presentare ricorso contro la deliberazione numero 92 del 4 aprile scorso e quindi cercare di evitare il dissesto fino all’ultimo o arrendersi all’evidenza ed avviare le procedure che porteranno al default.

In queste ore si fa largo la prima ipotesi. O meglio si fa largo l’idea di provarci, a differenza delle prime ore in cui sembrava prevalere l’orientamento di tirare i remi in barca. In pratica il Comune potrebbe presentare ricorso, ma avrà trenta giorni di tempo, già iniziati, per essere in regola con l’iter.

Da smontare ci sarà una situazione non certo agevole, dal momento che la Corte nella sua deliberazione parla del “venir meno dei presupposti del riequilibrio finanziario pluriennale, nei termini indicati”, del “grave e reiterato mancato rispetto degli obiettivi intermedi fissati dal piano” e della “non veridicità dei documenti contabili, con conseguente necessità di corretto ricalcolo del risultato di amministrazione 2015 e successivi”. Insomma, per l’ufficio Finanze del Comune, si prospetta un lavoraccio ed una battaglia quanto mai ardua.

Frattanto, in questi giorni, in città non sono mancate le reazioni. Tutte all’insegna di una discreta preoccupazione, senza, in alcuni casi, rinunciare alla polemica.

Onestamente – affermano i consiglieri comunali di CambiAmo Monreale, Giuseppe Guzzo e Antonella Giuliano – non ci ha sorpreso più di tanto ed in più di un’occasione non abbiamo mancato di sottolineare quanto fosse assolutamente insufficiente il lavoro che veniva svolto. Solo il sindaco e l’attuale maggioranza non hanno voluto prendere atto delle continue sottolineature che la Corte stessa ha fatto nelle precedenti relazioni sull’incapacità dell’apparato amministrativo monrealese. Sindaco, segretario generale e dirigenti del settore finanziario, hanno mostrato tutta la propria supponenza trincerandosi nelle proprie posizioni snobbano qualsiasi appunto, consiglio o monito che arrivasse dall’opposizione e, nello specifico, dai noi consiglieri che in più occasioni li abbiamo sollecitati in Consiglio comunale nella solerzia delle azioni da prendere onde evitare il peggio. Pensava, forse, questa amministrazione, di potersi prendere gioco di chiunque arrivando a farsi addirittura contestare errori macroscopici tali da falsare la reale situazione finanziaria del paese?”.

Il sindaco - aggiunge l’ex capogruppo del Pd, Ignazio Davì – tragga le logiche ed opportune conseguenze: la prima di tutte sollevare dall'incarico il dirigente del settore finanziario ed il segretario generale, cosa che nei giusti tempi e ben consigliato non ha voluto fare, perseverando a discapito della città di Monreale”.

Mi rendo conto che non tutto può essere fatto ricadere sul sindaco Piero Capizzi – dice dal canto suo l’ex sindaco Salvino Caputo, attuale dirigente provinciale di “Noi con Salvini” e che vi sono responsabilità lontane , ma non vi e’ dubbio che dopo tre anni di amministrazione un severo giudizio politico va fatto sull’operato della giunta e delle forze politiche che in questi 36 lunghi mesi hanno gestito la Cosa pubblica . Adesso serve un tavolo che unisca tutte le forze politiche moderate e di centrodestra, alternative all’attuale compagine politica che gestisce il Comune di Monreale”

Sulla questione interviene pure la Cisl: “Rispetto alla complessa e delicata situazione in cui il Comune di Monreale si è venuto a trovare speriamo di non dover assistere nei prossimi giorni allo stucchevole e meschino gioco dello ‘scaricabarile’: le responsabilità sono di chi sono – tuona il segretario cittadino della Cisl Funzione Pubblica, Nicola Giacopelli – Quanto abbiamo appreso in realtà non dovrebbe sorprendere nessuno - in quanto era evidente da tempo che ben difficilmente il Comune sarebbe riuscito a portare avanti il piano di risanamento voluto e predisposto dalla giunta Di Matteo e fatto proprio dall’attuale compagine amministrativa. Esattamente un anno fa’ avevo reso note, in un apposito comunicato, le mie preoccupazioni e perplessità sull’andamento della situazione finanziaria dell’ente: e chiesi allora al sindaco Capizzi di informare compiutamente la cittadinanza ed i dipendenti comunali sull’effettivo andamento delle cose, invitandolo a non ‘nascondere la polvere sotto il tappeto’. Il sindaco stesso ritenne in quell’occasione di dovermi ‘rimproverare’ pubblicamente, accusandomi in pratica di diffondere infondati allarmismi. In ogni caso, ritengo che adesso sia quantomeno inopportuno dar spazio a polemiche o ripicche: è invece il momento di sbracciarsi e di cooperare unitariamente per il bene della collettività”.

Preoccupazione emerge - afferma infine, Flavio Pillitteri, portavoce cittadino di Sicilia Futura - per le notizie apprese a seguito del Giudizio espresso dalla Corte dei Conti in merito al serio rischio di dissesto finanziario dell’Ente. Più volte in passato il sindaco aveva ostentato serenità in merito alla salute del piano di riequilibrio. Oggi questa notizia, scuote l’intera città ed il silenzio del sindaco (che detiene anche la delega al bilancio) preoccupa. Ci spiace constatare che, anziché occuparsi di vicende serie come il mantenimento del Piano di Riequilibrio, il sindaco sia apparso più impegnato dalle beghe interne alla maggioranza ed al mantenimento dei fragili equilibri che lo sostengono. Oggi appare ancor più inspiegabile che alla rimozione di due esponenti della giunta legati a semplici motivazioni da pallottoliere della politica, si sia persa l’occasione almeno per qualificare la giunta con un autorevole esponente che potesse sostenere l’amministrazione nell’affrontare questa spiacevole e preoccupante vicenda”.

 

· Enzo Ganci · Editoriali

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