Padre Francesco Biondolillo: “Il percorso prosegue nei suoi programmi e nei suoi sogni”
MONREALE, 21 aprile - Grande festa alla Casa del Sorriso di Monreale in via Baronio Manfredi, in occasione del cinquantesimo anniversario della fondazione. Numerose le autorità che hanno partecipato: oltre al presidente padre Francesco Biondolillo, l’assessore regionale all’Ambiente e Territorio Toto Cordaro, in rappresentanza del presidente Nello Musumeci, l’arcivescovo di Monreale Michele Pennisi, il vescovo di Caltagirone monsignor Calogero Peri, fra Leonardo Franzese, ministro provinciale di Napoli. Presenti il sindaco Piero Capizzi, l’assessore alla Cultura Giuseppe Cangemi, il tenente colonnello Luigi De Simone.
Padre Biondolillo ha ricordato come l’opera della Casa del Sorriso si sia diramata non solo in Sicilia, ma anche all’estero, non a caso padre Dario Garcia Ramirez, vice presidente della Casa del Sorriso Colombia, ha portato la sua testimonianza, insieme ad alcuni giovani che sono stati ospiti della Casa.
“Il percorso – ha sottolineato padre Biondolillo – prosegue nei suoi programmi e nei suoi sogni. Ricordando quanto ha detto Papa Francesco alla famiglia francescana “la vostra spiritualità è di restituire tutto il bene che avete ricevuto dal Sommo Bene, un’azione che mettiamo in atto tutte le volte che usciamo da noi stessi per accogliere gli altri nella nostra vita”. La logica pasquale del dono ci raggiunge come Chiara che si definiva “la pianticella di Francesco”, accogliamo la richiesta del Papa di non fare nulla per gli ultimi ed emarginati da un piedistallo”.
“Questa della Casa del Sorriso – ha detto Cordaro – è una storia di riscatto sociale, molti giovani ospitati qui sono riusciti ad emergere nel campo delle professioni e dell’impresa, strappati alla marginalità sociale. Il Governo regionale ha sempre collaborato con questa istituzione che a volte ha sostituito il mondo pubblico, altre volte lo ha affiancato”.
“L’importante – ha commentato monsignor De Peri – è che questa giornata non sia solo celebrativa, ma faccia il punto della situazione, le problematiche cambiano ma gli scarti o le periferie, per utilizzare un linguaggio moderno, restano. La sfida è sempre la stessa: utilizzare le criticità come opportunità”