Il sindaco Capizzi e la gaffe di Wikipedia

L’enciclopedia libera on line attribuisce la carica di sindaco di Monreale a… Giovanni Schimmenti

MONREALE, 1 giugno – Che per il sindaco Piero Capizzi non fossero giorni di assoluta tranquillità era facilmente intuibile, tra recenti rimpasti in giunta, mugugni all’interno del proprio gruppo e soprattutto ricorsi alla Corte dei Conti per evitare il default. Che fosse defenestrato dalla sua carica di primo cittadino, probabilmente a sua insaputa, però, è un fatto che francamente nemmeno lui, così come noi, si aspettava. E addirittura da una “istituzione” del web come “Wikipedia”.

In maniera del tutto casuale e - lo confessiamo - facendo un gran balzo dalla sedia, abbiamo verificato che l’enciclopedia libera on line, punto di riferimento per milioni di navigatori della rete, non attribuisce il ruolo di sindaco di Monreale a Piero Capizzi, ma a Giovanni Schimmenti, ex consigliere comunale, storico portabandiera della sinistra monrealese, noto ed apprezzato sindacalista, ma sicuramente mai eletto alla guida della cittadina normanna, che invece, secondo l’enciclopedia libera sarebbe in carica dal 15 maggio scorso.

Vogliamo prenderla solo come una gaffe, una colossale gaffe di Wikipedia, nella quale ci siamo imbattuti, probabilmente opera di qualche burlone della rete, ma certamente non il migliore regalo di anniversario per Capizzi, che il 9 giugno prossimo festeggerà il terzo anno da sindaco di Monreale.

Adesso forse, terminati gli obbligatori cinque minuti di risate, qualcuno si muoverà per correggere il madornale errore e “ridare a Piero quel che è di Piero”. Anche perché Giovanni Schimmenti, che conosciamo personalmente e che stimiamo, per il grande senso delle istituzioni che ha sempre dimostrato, non crediamo sarebbe felice di essere considerato un sindaco usurpatore, dal momento che non è mai stato eletto alla carica di primo cittadino, ma per la verità non è mai stato nemmeno candidato. E poi , con il colore che gli riconosciamo, non esiterebbe a commentare: “Ma picchì giustu giustu a mia?”.