L’idea di cooperare, uno spirito nuovo che incomincia ad affermarsi in città

Tonino Russo

Riceviamo e pubblichiamo...

MONREALE, 22 maggio - Chi si sia trovato sabato e ieri nella nostra città ad attraversare il "Canale", la "Varanni" per poi giungere in piazza ed "o Bagghiu", è stato avvolto da un piacevole clima di festa fatto di colori, profumi, sapori e suoni che hanno mostrato quanto sia viva l'anima della città.

Nei prelibati prodotti da forno che si potevano degustare negli stand allestiti in questa porzione di città, c'era tutto intero lo spirito di iniziativa e la sapienza dei nostri artigiani e commercianti.
Ogni particolare della 1ª sagra ru Pani ri Murriali è stato curato con la determinazione di chi voleva dire: "Adesso vi facciamo vedere di cosa siamo capaci!" Ed il risultato è stato davvero eccellente.

La fantasia e la creatività della Associazione dei Commercianti ha trovato modo di esprimere al meglio il talento e lo spirito di iniziativa dei suoi soci più attivi. Uomini che, oltre al lavoro dei propri negozi, da tempo si sobbarcano un onere che non dovrebbe essere loro (o almeno solo loro): provare a scuotere la città dal suo torpore, infondendo coraggio e fiducia perché si torni a credere nelle proprie energie e potenzialità. Mario Micalizzi, direttore artistico e consulente del sindaco, Mimmo Milazzo, muscoli e cuore della Associazione e Filippo Tusa, instancabile vulcanico presidente. Non me ne vogliano i tanti altri che non cito e che hanno certificato che Monreale ha energie, risorse, storia, tradizione e passione a sufficienza per poter tornare a splendere e offrire i riflessi positivi alla comunità che vive spesso i morsi di una crisi che va affrontata anche a partire dal livello cittadino.

Ovviamente, il sindaco non ha fatto mancare il sostegno pratico dell'amministrazione a partire dal suo personale e da quello del suo vice. Attenzione che lascia ben sperare anche per il futuro ma che sarà utile inquadrare in una programmazione più ampia e robusta, alleviando magari alcuni costi organizzativi dalle spalle degli stessi protagonisti, reinvestendoli sulla stessa manifestazione per una migliore e più capillare promo pubblicizzazione.
Ciò che però mi preme sottolineare è uno spirito nuovo che incomincia ad affermarsi in città. Si tratta dell'idea di cooperare, di fare squadra con i propri "simili", anziché l'egoistica concorrenza esercitata nel chiuso e dal piccolo del proprio negozio. Questa logica è stata sempre vincente laddove si è manifestata, affermata e radicata nel tempo. Questa stessa novità, che ha avuto inconsapevolmente l'apprezzamento della città tutta, adesso, a mio modesto avviso, dovrà pervadere il modello culturale e comportamentale di tutte le nostre articolazioni istituzionali cittadine.

Per tutto questo dobbiamo essere grati a quanti volontariamente ed a proprie spese, è giusto ricordarlo, si sono mobilitati per l'ottima riuscita. In primo luogo l'associazione dei commercianti, ma anche le altre associazioni culturali che hanno caratterizzato la manifestazione con canti, balli, musiche e cortei in abiti d'epoca o della nostra tradizione. Ma anche i singoli commercianti che si sono sbizzarriti per mostrare estro e fantasia abbellendo ad esempio piazza Matteotti (arancio) come non mai, arricchita dal profumo e dai colori delle bellissime composizioni floreali di Tonino Cammarata, che ben si armonizzavano col gusto e l'odore dei biscotti, dello sfincione e del pane li accanto.

Anche il villaggio medievale, dentro il Collegio di Maria, è stato una bella sorpresa. E che dire, se non bene, del mitico chioschetto della frutta di Ernesto o della riproduzione in miniatura del duomo, in pane di frumento, che ha meravigliato gli occhi di tutti piuttosto che il palato? Del resto mangiare perfino il Duomo sarebbe stato un peccato!
Un plauso particolare va ai ragazzi ed ad alcuni (i soliti noti) prof dell'istituto d'arte per il mosaico, altro vanto ed eccellenza non ancora troppo valorizzato. Parafrasando Vladimir Majakovskij verrebbe voglia di consigliare: Esci amministrazione dalle tue stanze e torna amica delle persone comuni che col loro sudore e la propria fatica portano il pane a casa. Ecco, proprio quel pane di cui a Monreale possiamo andare particolarmente orgogliosi, frutto di passione e tradizione. Da non disperdere, archiviando definitivamente la inconcludente pseudo cultura dell' hortus conclusus!

* componente della Segreteria regionale del PD