Monreale, tanti possibili scenari del nuovo anno dopo il dimensionamento scolastico

I numeri saranno garantiti per tutti, ma le aspettative… non si sa

MONREALE, 28 gennaio – Porta la data del 25 gennaio il decreto assessoriale 161 che ha approntato una vera e propria rivoluzione all’interno degli istituti scolastici esistenti sul territorio di Monreale.

Si tratta di fusioni e aggregazioni che da tempo si respiravano, per cui, di fatto, non avrebbero dovuto produrre sorprese. Eppure una tale riorganizzazione dei plessi sembra suscitare non pochi timori e perplessità.
Una considerazione a priori appare assolutamente necessaria: a Monreale il calo demografico, ormai da un triennio, non consentiva più a tutti gli istituti esistenti di raggiungere o mantenere la quota di iscritti sufficiente a mantenere l’autonomia amministrativa. Nello specifico è quello che è successo alla scuola “Guglielmo II” ma, probabilmente, lo storico istituto è stato penalizzato sia dalla posizione decentrata, che dal differimento residenziale delle nuove generazioni. Solo una casualità, dunque, che avrebbe potuto investire qualunque altra scuola del territorio.


Calo demografico che non accenna a diminuire, per cui è apparso urgente all’amministrazione comunale proporre all’ufficio scolastico competente un rimpasto che, almeno numericamente, metterebbe al riparo da futuri dimensionamenti tutte le istituzioni scolastiche monrealesi, frazioni comprese. Una scelta “coraggiosa” per alcuni versi, che trova nei numeri la conferma più gratificante: la scuola Margherita di Navarra, incamerando quella di San Martino (infanzia, primaria e media) incrementa il suo “budget” di oltre 200 alunni; la Guglielmo II rimane scuola autonoma grazie a una cinquantina di alunni della materna di via Regione Siciliana e gli oltre 300 dei plessi di Aquino che dalla Veneziano transitano sotto la dirigenza dell’istituto di via Benedetto D’Acquisto. Sicuramente l’istituto più forte (come numeri) diverrà quello nato dalla fusione della Novelli con la Veneziano: un connubio che raccoglierà, sotto un’unica direzione, circa 1300 utenti. Da questa riorganizzazione scolastica rimane fuori la Morvillo che, nonostante un’utenza di circa 870 alunni, rischia di diventare il nuovo fanalino di coda delle scuole monrealesi. Numeri, dicevamo, che tengono conto di molti fattori ma che, forse, trascurano il fatto che dietro proprio ai “numeri” ci sono persone, professionisti, disegni di vita e progetti lavorativi che, in un attimo, rischiano di in fumo.

Partiamo dalle dirigenze: la fusione Novelli-Veneziano ne sopprime due: una didattica e una amministrativa. Poco male, potrà dire qualcuno, dato che ci sono sedi vacanti. Ma a chi toccherà spostarsi? A Chiara Di Prima, attuale dirigente della Novelli o a Beatrice Moneti, guida della Veneziano? Quale segretario dovrà cambiare sede: Gioacchino Di Salvo (Novelli) o Edy Zanna (Veneziano)? Il personale ATA (bidelli e assistenti amministrativi) e il personale docente non dovrebbero subire tagli, ma anche qui qualcuno dovrà cambiare sede o scuola di appartenenza: basti pensare che la scuola Veneziano perderà due corsi di media ad Aquino e questi insegnanti potrebbero decidere di voler rimanere sotto il baluardo della scuola madre, a costo di cambiare plesso. Stessa cosa per la Guglielmo con i docenti di San Martino, che non sono legati al plesso da un codice meccanografico identificativo ma da uno in comune con la sede centrale. I prossimi mesi saranno, dunque, decisivi per capire spostamenti, graduatorie, diritti e precedenze in una realtà scolastica in cui, forse, i numeri non saranno sufficienti a garantire quell’equilibrio che, al momento, appare perfetto solo sulle carte.