In questa pagina trovi le nostre recensioni in ordine di pubblicazione. Se vuoi puoi anche visionare l'elenco alfabetico delle pubblicazioni utilizzando il tasto qui sotto.


Il mio nome è nessuno

Il mio nome è Nessuno

Di Valerio Massimo Manfredi

Odysseo, Ulisse, Nessuno. “Multiforme ingegno”, “Mente colorata”, sono tutti nomi e aggettivi che designano il mito che solca i mari, l’eroe universale che abbraccia tutti i tempi. La vicenda che lo riguarda ci viene tramandata da ventisette secoli.

A tutti sono noti i personaggi e i luoghi che videro Odysseo protagonista, ma questa volta Valerio Massimo Manfredi fa parlare l’eroe sin dalla prima infanzia, scopriamo quindi un bimbo che gioca e scorrazza nella sua “Petrosa Itaca”, corre festoso tra i campi e le vigne, guarda le terre al di là del mare, l’Acarnania dove abitano pastori e centauri, terre selvagge, aspre, boscose e scoscese sul mare, terra misteriosa, patria del burbero nonno Autolycos, che gli farà dono del mitico arco che solo lui, da grande, saprà piegare.

Storia di un corpo

storia di un corpo

Di Daniel Pennac

Pennac stavolta si è cimentato con un genere narrativo al quale prima o poi noi tutti abbiamo ceduto. Un diario. Ma non aspettatevi considerazioni personali su avvenimenti quotidiani, pensieri filosofici, lamenti o gioie d’amore. Nulla di tutto questo.

Ciò di cui leggiamo è un diario di un corpo, cioè la crescita e il divenire dell’aspetto fisico del protagonista. Naturalmente questo è ciò che l’Autore vuol farci credere; ma è proprio dall’osservazione della fisicità e dei suoi cambiamenti, che il protagonista si rivela e ci racconta la sua vita.

La trama parla di un francese nato negli anni ‘30, che decide di lasciare alla propria figlia Lison uno strano diario, il diario che lui ha tenuto dall’età di dodici anni fino agli ultimi giorni della propria vita, raccontata dal punto di vista del corpo.

Il manoscritto

Il manoscritto

Di Stephen Greenblatt

Devo sicuramente all’incontro col Prof. Domenico Romano, docente emerito di Latino all’Università di Palermo, la curiosità e l’innamoramento per Lucrezio. Domenico Romano, persona coltissima e autore di molti saggi letterari, nonché poeta appassionato della vita, era un cultore di Lucrezio che sapeva scatenare l’amore e la curiosità per questo Autore che spesso, purtroppo, anche nei licei classici, viene studiato in modo superficiale.

In me, profana, non letterata, ma semplicemente curiosa, ha saputo infondere l’ammirazione e lo stupore per un “antico” che aveva capito tutto della materia, dell’essere un tutt’uno col mondo.

Morte d'autore a Palermo

Di Antonio Fiasconaro

Palermo, venerdì 14 luglio 1933: lo scrittore surrealista francese Raymond Roussel viene ritrovato morto nella stanza 224 del Grand Hôtel et des Palmes. Il cadavere è disteso su un materasso poggiato a terra, vicino alla finestra che si affaccia su via Ingham.
Il narratore si trova in città da più di un mese, insieme all'enigmatica amica Charlotte Dufrène (alias Charlotte Fredez) e con un non meglio identificato autista ingaggiato a Parigi. Mentre la città è in fermento per i festeggiamenti in onore di Santa Rosalia e allo stesso tempo si ammira con l'orgoglio dell'epoca la trasvolata oceanica di Italo Balbo, nel lussuoso Grand Hôtel et des Palmes regna lo scompiglio per quel misterioso evento che rischia di compromettere la stessa reputazione dell'albergo.

Gli onori di casa

onori casa

Di Alicia Giménez-Bartlett

Riaprire un caso archiviato anni prima non è gratificante, perché ci si assume delle responsabilità altrui, perché si va a rimestare nel torbido molto lontano ed è più difficile risalire alle cause, al mandante, agli esecutori, ricostruire il contesto, comprendere le psicologie dei soggetti implicati. Ma il dovere richiama Petra Delicado e Fermin Garzon a occuparsi di un omicidio commesso cinque anni prima, in circostanze rimaste non chiare.

Siamo nel mondo dell’imprenditoria della moda e il titolare dell’azienda viene assassinato, dopo un periodo economicamente disastroso per l’impresa, proprio mentre l’azienda dà chiari segni di ripresa e le casse si reimpinguano notevolmente. Come al solito, siamo a Barcellona, ma l’impresa di moda ha legami commerciali con l’Italia ed ex dipendenti trasferiti in Andalusia.

Il guaritore

Il guaritore

Di Antti Toumainen

Ciò che mi ha spinto a leggere questo racconto thriller è stata la scintilla della curiosità scoccata nel momento in cui ho visto il nome dell’Autore a prima vista finlandese, nell’ordinata catasta di libri offerti alla vista e alla lettura in casa di amici. Un rapido controllo ai risguardi di copertina ed ecco la conferma, un autore finlandese, che parla della sua città, di quelle terre lontane da noi, per latitudine clima e pensieri.

Nell’immaginario collettivo spesso la Finlandia è fatta di laghi, renne, aurore boreali, foreste, gelo, casa di Babbo Natale; era davvero così? Il racconto è ambientato in un non lontano futuro, nel quale la città si avvia al completo degrado sociale a causa dei mutamenti climatici sopravvenuti negli anni e nel quale infuriano malattie che le medicine non riescono più a debellare.

La storia del mondo in 100 oggetti

Di Di Neil MacGregor

Il Museo è il luogo dove la storia è raccontata attraverso gli oggetti e il British Museum è un esempio perfetto di tale luogo, poiché da oltre 250 anni raccoglie oggetti provenienti da tutto il mondo, rispondendo scrupolosamente al dettato del decreto parlamentare del 1753, nel quale si raccomandava che il museo fosse “orientato all’universalità” e che offrisse libero accesso a tutti.

Questo libro è la trascrizione di un programma radiofonico della BBC trasmesso nel 2010 e ribadisce lo sviluppo odierno di ciò che il museo fa sin dalla propria fondazione. I 100 oggetti sono stati scelti in un arco temporale che va da circa 2 milioni di anni fa fino a oggi. I prescelti rappresentano tutto il globo, l’Autore ha cercato il più possibile di assicurare una distribuzione equa, per simboleggiare e rispecchiare intere società, non solo i membri più ricchi e potenti.

Regalo di nozze

regalo di nozze

Di Andrea Vitali

Stavolta Vitali ci riporta ai favolosi anni ’60, quando la Fiat 600 era il simbolo stesso del riscatto del proletariato, l’emblema di un benessere nuovo che si concretizzava nell’utilitaria mitica come il boom di quegli anni. Proprio a bordo di questa utilitaria Ercole Correnti compie il primo viaggio della sua vita, con papà, mamma e zio Pinuccio alla guida.

Si va al mare! Ercole non l’ha mai visto e neppure i suoi familiari, avendo vissuto sempre sulle rive del lago di Como. Il viaggio sarà una mezza catastrofe, ma serve ad ancorare un importante scorcio dell’infanzia proprio alla Fiat 600 bianca, guidata, allora, dall’indimenticabile zio Pinuccio. Fiat 600 che Ercole, molti anni dopo, all’età di ventinove anni, mentre si reca a casa della madre, alla vigilia delle sue nozze, rivede in una domenica d’agosto. Si tratta solo di una sorprendente somiglianza, perché la 600 vera, quella della gita al mare, è finita in fondo al lago con a bordo zio Pinuccio e la sua fresca sposina.

Cassandra

cassandra

Di Christa Wolf

Christa Wolf si è recentemente spenta a Berlino, autrice tra le più importanti del ‘900 europeo, fra le sue opere ricordiamo il romanzo“Medea”, la cui recensione è già stata pubblicata in questa rubrica. “Cassandra” è un’opera precedente, ma in ambedue i lavori Christa Wolf dà voce alle figure femminili mitiche attraverso una rivisitazione introspettiva di ricerca di un passato agli albori della civiltà occidentale nel momento del passaggio tra una ipotizzata cultura matriarcale, basata sul contatto stretto con la natura sempre “madre”, e l’avvento di una nuova società patriarcale che fonda le sue radici nell’asservimento della natura per scopi utilitaristici.

Cassandra è l’archetipo dell’aspetto disprezzato e infelice della sensibilità femminile. E’ passata alla storia come la veggente che non era mai creduta che, per di più, era colei che annunciava infelicità e malaugurio. Povera fanciulla!

Il torto del soldato

il-torto-del-soldato

Di Erri De Luca

Qual è il torto di un criminale di guerra nazista? Egli crede che il suo torto sia la sconfitta: viene ricercato dalle polizie di tutto il modo, solo perché è stato sconfitto. Questa è la convinzione allucinante di una mente bacata che si è nutrita di crimini e tanti ne ha commessi e non sa concepire altro che orrore. Egli vive con la figlia, che, a poco a poco, da precisi segnali indiretti, comprende il passato del padre, o almeno quanto basta per prendere le distanze da lui.

Ma è sua figlia, dunque lo accudisce e lo tollera nelle sue fobie, nei dialoghi difficili, in cui manca qualunque tipo di comunicazione. Il padre, a poco a poco, viene incuriosito dalla kabbalà ebraica, scoprendo, tra l’altro, che “messia” vuol dire “fine” e che “emet” vuol dire “verità”. Ossessionato dalla sua paura di essere intercettato dalla polizia, egli è molto attento a decifrare tutti gli scritti della kabbalà, da cui pretende di decodificare notizie o avvertimenti che lo possano salvare dalla cattura.