Pani schittu e...fantasia

"Il lusso è il pane di coloro che vivono di briciole"

Buono come il pane... A nessuno si nega un pezzo di pane... Pane amore e fantasia... L'educazione è il pane dell'anima...La speranza è il pane dei poveri...Non è pane per i tuoi denti...Per un pezzo di pane...Mettere a pane e acqua...Dire pane al pane, vino al vino...Levarsi il pane di bocca...Mancia pane a tradimento...Pani e vinu rinforza lu schinu... Pani schittu cala rittu... Mancia pani a tradimentu... U Signuri runa u pani a cu unn avi i renti...Pani tumazzu e libertà.

Le giuggiole...queste sconosciute!

"Voliam... Ma perché un subito pallore imbianca la tua bella guancia?- Dio bono! quelle giuggiole m'hanno fatto venire il mal di pancia. - (Rêverie, G. D'Annunzio)."

Frutti poverissimi, che niente hanno da spartire con mango e papaya. La lontananza da cui provengono non è tanto geografica, ma temporale: di quando l'alimentazione seguiva i ritmi della vita campestre e si doveva trarre da ogni bacca, anche la più grama, tutto il possibile. Un frutto d'autunno non perduto, semmai smarrito, come le mele cotogne, le nespole nostrane, i corbezzoli e le sorbe. Buone per il palato ma ancor di più per la memoria.

Cotolette di melanzana

"Sta mi', sta mi'...sta milinciana fritta..."

C'è un ortaggio rispetto al quale molti mostrano una propensione particolare: crudo o cotto; cucinato secondo ogni versione o ricetta tipica, semplice o elaborata, sfidando qualunque possibile, ed anche imbarazzante, controindicazione: la melanzana, of course!

Pasta cu' capuliatu ri pumaruoru

"Settembre, arripustannu u stipu..."

Una delle delle prove più convincenti dell'unità spirituale del popolo siciliano è costituita dall'uniformità sostanziale del linguaggio parlato dai sui abitanti ma l'elemento che li definisce è, senza dubbio, l'estro manifestato nell'utilizzo di prodotti alimentari tipici.

Menu mali ca' foru fichi

"Pinzava u viddanu mentri ca ci ntappàvanu li ficu a unu a unu, tutti ntô mussu..."

"Quando il villano è sul fico, non conosce né parente né amico", dice il proverbio. E non ha torto, visto che il fico è uno dei frutti più golosi che il giardino può darci.

Spaghetti, pollo e insalatina? No, Kebab

"Carni fa carni, pani fa panza, vinu fa danza!"

Ve la ricordate? Era una "vecchia" canzone di Fred Bongusto. Spaghetti a Detroit è una di quelle canzoni che hanno segnato un'epoca nella musica leggera italiana. "Spaghetti, pollo, insalatina...e una tazzina di caffè ". Una canzone dal testo semplice, naturale, che mette in risalto la voglia di accontentarsi delle piccole cose.

Acqua e anice

"Acqua e zammù, primma io' e duoppu tu!"

Per i palermitani l'acqua e zammù è molto più che una bibita rinfrescante. È un' usanza antica, un rito che si tramanda da generazioni, accompagna la calura dei mesi estivi e conserva il ricordo del "refrigerio" dei mesi invernali.

Spaghetti con le vongole

"U picca m'abbasta e u 'ssai m'assupèrchia..."

Metti una sera d'estate. Il sole al tramonto, i gabbiani che rompono il silenzio con il loro garrito stridulo. In lontananza, il barrito di una nave appena arrivata in porto. Il pavimento di casa ancora caldo, il profumo di salsedine sui capelli ed i ricordi riprendono a danzare...

'U pipittuni

"Arbulu ca non fa ciuri e non fa frutti..tagghialu ri sutta"

Amato o odiato, criticato o apprezzato, anche quest'anno è arrivato il momento di "mettere gambe in spalla" ed iniziare il rituale tour che ci conduce attraverso un interessante itinerario culturale e gastronomico tanto caro ai palermitani: " u fistinu" di Santa Rosalia.