Venuto meno il gioco di squadra, inadeguata a questo modo di fare politica

Paola Naimi

Riceviamo e pubblichiamo...

Caro Sindaco, con la presente rassegno le dimissioni della giunta comunale. L’esperienza, che ho vissuto in questi mesi, è stata molto importante da un punto di vista umano e amministrativo.

Mi sono spesa nell’ambito delle deleghe assegnatemi, provando a dare un contributo per quelle che sono le mie competenze. Poiché questa mia decisione ha un significato politico e non personale, mi sembra necessario illustrarne i motivi, in modo da spiegare perché vengo meno all’impegno assunto. Tante sono le motivazioni che mi hanno condotto in questa scelta sofferta, prima tra tutte la convinzione di essere assolutamente inadeguata rispetto ad un modo di “fare politica” che non condivido, non comprendo. L’azione amministrativa è come frenata, bloccata. La città aspetta segnali e risposte, che non arrivano.
Sono a disagio! Ho sempre interpretato la politica come un impegno sociale e un gioco di squadra, all’interno della quale ognuno ha il suo compito e i risultati sono la conseguenza di una buona organizzazione e di idee vincenti. Purtroppo, al di là di alcune sporadiche occasioni, è stato proprio questo gioco di squadra che è venuto a mancare, ciò unito alla scarsa lungimiranza di alcune scelte effettuate, ha portato al logoramento dell’intera compagine governativa, cosa che non ci permette di guardare al futuro con la lucidità che occorre. L’entusiasmo che mi ha portato ad accettare il delicato compito conferitomi, non voglio si perda nell’insoddisfazione, nell’impossibilità di fare, di agire davvero per il bene comune. Ho sempre lavorato per sostenere al massimo l’attuale vicenda amministrativa; ho messo a disposizione dell’intera comunità il mio impegno, la mia ostinazione nel raggiungere obiettivi condivisi, il mio tempo, la mia professionalità, il mio saper fare squadra.


Ho provato, con umiltà e correttezza, a creare rapporti collaborativi con Lei e con i colleghi assessori, per rendere maggiormente visibile l’impegno di tutti “a fare di questa Città” un luogo migliore. La logica del rimandare a domani i problemi di oggi, davvero non mi appartiene. E’ una questione di stile.
Ma, nonostante tutto, evidentemente bisogna fare altro; bisognerebbe fare di più: costruire, rinnovare e dare speranza. La consapevolezza di non essere riuscita ad essere incisiva nell’attuale amministrazione, di non essere stata presa in considerazione su proposte effettuate a favore della cittadinanza e a tutela dei diritti dei cittadini mi ha portata a prendere questa decisione ed uscire in punta di piedi. In qualità di docente ma soprattutto in qualità di mamma sento di dover chiedere scusa ai genitori presenti ieri sera in aula consiliare ai quali ho dato una risposta da amministratore, genitori che si sono visti negare un diritto per i loro figli diversamente abili, ho cercato di difendere l’indifendibile. In un mondo dove la coerenza è merce assai rara, non “sentendo” più la serenità, la fiducia reciproca e l’affiatamento dovuto, ho deciso di rassegnare le dimissioni dalla carica di assessore comunale.


Non intendo disinteressarmi della cosa pubblica, anzi! Continuerò a dare il mio contributo. Secondo coscienza compio questa scelta di distinguo dall’attuale vicenda amministrativa. Non sarebbe giusto continuare ad occupare una postazione di visibilità, non condividendo più il percorso che la stessa maggioranza sta portando avanti. Non riesco a far finta di niente!
Colgo l’occasione per ringraziare il personale comunale con il quale più ho lavorato, in particolar modo l’ufficio della pubblica istruzione.
Con la speranza di essere stata all’altezza del compito, di avere corrisposto alle aspettative di chi ha creduto in me e di avere svolto un buon lavoro per la collettività. Augurandovi buon lavoro porgo l’occasione per porgere cordiali saluti.