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Monreale, fra un anno si vota: ecco chi potrebbero essere i candidati

| Enzo Ganci | Politica

Al momento sono solo schermaglie, ma la campagna elettorale presto entrerà nel vivo

MONREALE, 13 giugno – Il countdown scorre inesorabile e ci dice che al rinnovo delle cariche cittadine (sindaco e Consiglio comunale) manca solo un anno. Le amministrative 2019, ormai prossime, come molti sanno porteranno in Sala Rossa, comunque vadano, un'altra compagine di governo.

Ci apprestiamo a vivere, quindi, dodici mesi di fibrillazioni, di una campagna elettorale che è già cominciata da tempo, di alleanze tentate e realizzate, di giochi  e giochetti di diverso calibro e di diversa portata. Quattro anni fa, nella tornata che vide il successo di Piero Capizzi su Alberto Arcidiacono, i candidati alla fascia tricolore furono sei. Dire quanti saranno fra un anno è ancora prematuro, ma è un numero che ci potrebbe andare molto vicino. Vediamolo, allora, questo panorama, sapendo benissimo, però, che da qui alla primavera 2019 lo scenario potrebbe cambiare (e cambierà) certamente.

Al primo posto della lista dei possibili candidati sindaco sembra doveroso collocare Piero Capizzi che, qualora decidesse di ricandidarsi, ambirebbe al traguardo "storico" della riconferma, impresa mai riuscita a nessuno finora, da quando i sindaci li elegge il popolo. L'attuale primo cittadino sta sfogliando la margherita, dovendo valutare non soltanto se candidarsi, ma soprattutto con chi. I fatti di cronaca politica di quest'ultimo anno, infatti, ci hanno detto come sia di tutta evidenza la sua rottura col Partito Democratico, che - va bene che la politica ci ha detto tutto e il contrario di tutto - ha tutta l'aria di essere definitiva.

Per restare nella stessa area non si può tralasciare il nome di Toti Gullo, sindaco dal 2004 al 2009, che in questa consiliatura è stato sempre, per usare una terminologia calcistica, l'estremo difensore della figura di Capizzi in Consiglio comunale. L'impressione è che Gullo possa candidarsi solo in caso di rinuncia del sindaco attuale, per non disperdere quel bagaglio di voti che fa capo alla loro area e per non vanificare quell'esperienza politica che dura ormai da diversi anni. Difficilmente, invece, è ipotizzabile una candidatura "contro" Capizzi, qualora questi volesse tentare il bis. Completando la carrellata dei possibili nomi che gravitano attorno all'attuale maggioranza, va tenuto conto di ciò che potrebbe esprimere l'area Zuccaro, presente in giunta con due nomi (Naimi e Li Causi). Se questa decidesse di abbandonare l'ambito nel quale si è mossa finora, potrebbe esprimere il nome di Giuseppe Di Verde, presidente del Consiglio comunale, campione di consensi quattro anni fa, che potrebbe lasciarsi ingolosire dal salto verso la Sala Rossa. 

Situazione "in fíeri" anche sul fronte dell'opposizione, dove il dibattito è più aperto che mai, anche se i nomi circolano sempre con maggiore insistenza. Uno di questi è quello di Massimiliano Lo Biondo, auto-candidatosi da tempo aspirante inquilino della Sala Rossa, alla guida del movimento "Oltre", che già da tempo cerca consenso in maniera trasversale. Per lui sarebbe la prima volta da candidato a sindaco, dopo che la sua corsa cinque anni fa sfumò alla fase delle primarie del Pd, battuto da Vittorio Di Salvo.

Chi, invece, nel 2014 vide sfumare il suo tentativo al ballottaggio è Alberto Arcidiacono, presidente del Consiglio comunale durante l'amministrazione Di Matteo, che potrebbe tornare in corsa se, come si vocifera, dovesse chiudere l'accordo con l'area che fa capo a Silvio Russo, uno dei maggiorenti del Partito Democratico.

Desideroso di giocarsi le sue carte pure Marco Intravaia, consigliere per due consiliature, che durante la precedente amministrazione è stato pure assessore alla Polizia Municipale. Intavaia, collaboratore diretto del presidente della Regione, Nello Musumeci, avrà il difficile compito di coagulare attorno a sè le forze di centrodestra, ambito nel quale, però, qualche altro concorrente, anche di peso, potrebbe presentarsi. Uno di questi è Salvino Caputo, sindaco per due legislature (1994-98 e 1999-2004), mai uscito dalla scena politica locale, che potrebbe tentare la scalata al terzo mandato o, in subordine, presentare un nome che rappresenti la sua area.

Chiudiamo col Movimento 5 Stelle: dopo avere espresso un candidato a sindaco quattro anni fa (il consigliere comunale, Fabio Costantini), i pentastellati ambiscono ad un ruolo di maggior peso anche nella politica locale, così come l'andazzo nazionale lascia presupporre. Nella corsa alla Sala Rossa le ultime indicazioni danno in lizza Roberto Gambino, che avrebbe scavalcato lo stesso Costantini nelle preferenze, anche perché in grado di concentrare eventualmente attorno a sé una fetta dell'elettorato di sinistra, anche e soprattutto in caso di ballottaggio. Gambino, non nuovo al ruolo di candidato (si presentò nel '99 e nel 2004), per un breve periodo, il sindaco era Toti Gullo, ricoprì pudore il ruolo di vicesindaco.

Questi ultimi dodici mesi adesso voleranno e da qui ad un anno, come nelle più appassionanti gare ciclistiche, all'ultimo chilometro i corridori si guarderanno fra loro. Cercheranno di non farsi beffare dall'ultima fuga e si prepareranno alla volata che fin da ora si preannuncia ricca di possibili colpi di scena.

· Enzo Ganci · Editoriali

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