Le tariffe sono lievitate notevolmente: mandare una tonnellata in discarica costa oggi 178 euro
PALERMO, 22 gennaio – E se a dare una mano ai comuni, per evitare sanguinose ferite ai propri bilanci fosse una turnazione? La proposta, formulata al tavolo delle trattative della vicenda rifiuti, l’ha avanzata nei giorni scorsi il sindaco di Altofonte, Angelina De Luca e, se accettata, potrebbe far sì che a “piangere” una situazione così pesante sia un numero più ampio di comuni e non soltanto i cinquanta della provincia di Palermo.
Da un po’ di giorni, infatti, come Monreale News ha abbondantemente riportato, lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani avviene secondo una procedura quanto mai articolata e soprattutto costosa.
Se prima, infatti, i rifiuti provenienti da Monreale (così come da tanti altri della provincia di Palermo) venivano abbancati nella discarica di Bellolampo dopo il pretrattamento effettuato dalla società Eco Ambiente (sempre nei pressi di quella discarica), adesso con l’approssimarsi della saturazione proprio di Bellolampo, i rifiuti pretrattati vengono convogliati nella Sicilia orientale. A Motta Sant’Anastasia fino a qualche giorno fa e adesso, dopo la querelle tra Eco Ambiente e Oikos (società che gestisce la discarica di Motta), a Grotte San Giorgio, vicino Lentini, presso il sito gestito da “Sicula Trasporti”. Una soluzione temporanea, trovata per tamponare la situazione dalla Regione, dopo un serrato confronto fra il presidente Nello Musumeci e il dirigente generale del dipartimento ai Rifiuti, Salvo Cocina.
È chiaro, però, che la soluzione non potrà durare a lungo: non foss’altro che per una questione di costi. Il conferimento è passato dai 110 euro a tonnellata ai 178, che diventano 250 euro nei giorni festivi. Cifre che equivalgono a coltellate inferte nelle non floride casse di tutti i comuni.
A Monreale, giusto per fare un esempio, pur con il decremento dei conferimenti giornalieri, dovuto all’estensione della raccolta differenziata a tutto il territorio del centro abitato, si raccolgono quotidianamente tra le 26 e le 28 tonnellate di spazzatura (erano 40 fino a prima dei nuovi criteri di raccolta). Il che significa che, di solo conferimento e trasporto, se ne vanno quasi 5.300 euro al giorno. Senza contare quello che il Comune riconosce alla ditta Mirto, che il servizio lo garantisce, perché quello è extra. Un vero e proprio salasso, quindi, che lascerà certamente il segno.
Ma a tremare sono pure i comuni che vantano percentuali più alte di differenziata (in genere i centri più piccoli), che rischiano di far saltare per aria i propri bilanci.
“Chiediamo al Presidente della Regione soluzioni eque – fa sapere sul proprio profilo facebook il sindaco di Cefalù, Rosario Lapunzina, che ha capeggiato la delegazione dei sindaci della provincia di Palermo – che non creino, insostenibili differenze tra cittadini, e che non tradiscano quel “ principio di prossimità degli impianti al luogo di produzione dei rifiuti”, declamato ma, nei fatti, violato”.
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