Altofonte, non passa il bilancio di previsione: a rischio la sopravvivenza del Consiglio comunale

Il gruppo Cambiamo Altofonte: “Dopo il Papocchio anche il Patatrac è servito”. Stasera tentativo estremo

ALTOFONTE, 6 aprile – Continuano a riservare sorprese e a prendere sempre più le forme di una telenovela le vicende politiche del comune di Altofonte, dove, clamorosamente, non passa in Consiglio comunale il bilancio di previsione, cosa che mette a rischio la stessa sopravvivenza dell’assemblea cittadina.

Ad “affondare” il documento finanziario è proprio la parte del Consiglio vicino al sindaco Angelina De Luca, che, peraltro, in giunta aveva già detto sì al bilancio stesso, proposto dall’assessore Francesca Ciaccio. Stasera, però (ore 21) si replica e l’approvazione, se i duellanti decideranno di deporre le armi e se prevarranno logiche caratterizzate dal senso di responsabilità, porrebbe salvare l’esistenza del Consigli comunale in zona Cesarini.

In aula, però, sono prevalse altre logiche, evidentemente, tanto che il consigliere Anna Lisa Marfia cinicamente si è “astenuta” con gli altri colleghi fedelissimi del sindaco: Gaspare Gioè, Claudia Lo Nigro,Tiziana Anitra, Giuseppe Davì del gruppo “Solo per Altofonte”, esperendo un tentativo, come sottolinea l’opposizione: “per liberarsi del Consiglio comunale in spregio della volontà popolare e di quanti con il loro voto li hanno eletti”.

Il tutto è andato in scena giovedì scorso, quando, davanti un’aula consiliare sempre più gremita si è consumato l’ennesimo atto della vicenda. È stata una seduta ad alta tensione tra i due gruppi di maggioranza, culminata con la “non approvazione” dell’atto più importante del comune: proprio il bilancio di previsione che porta il paese a rischio commissariamento e alla conseguente decadenza dello stesso Consiglio.

Si tratta di una gravissima situazione politica senza precedenti ad Altofonte. Dopo settimane in cui la maggioranza a sostegno della De Luca si è spaccata in due gruppi all’interno del Consiglio comunale, nonostante le rassicurazioni degli eletti nel gruppo di maggioranza, l’amministrazione e il bilancio sono crollati sotto i colpi dei fedelissimi del sindaco.
La vicenda ha inizio a febbraio quando l’assessore Antibo si è rifiutata di votare il bilancio in giunta. Successivamente si è registrata l’ufficializzazione del gruppo di Forza Italia, a cui hanno aderito 6 consiglieri comunali su 11, che hanno messo il sindaco di fatto in minoranza.

Sono seguite una serie di iniziative di partito in cui Forza Italia ha cercato di marginalizzare la De Luca ed i suoi. Nel frattempo “paradossalmente” due assessori hanno aderito anch’essi a Forza Italia: accadimenti che hanno acuito lo scontro politico “nell’ex maggioranza”, tanto da fa circolare le voci di un rimpasto di giunta e di nuove deleghe assessoriali.
“Il nostro gruppo – sostengono i consiglieri di CambiAmo Altofonte – da tempo denuncia la crisi di maggioranza ormai palese, ma ancora i contendenti (sindaco e presidente sono infatti i protagonisti dello scontro) cercano di minimizzare e omettere la spaccatura. Si giunge così al Consiglio comunale di giovedì scorso in cui il gruppo vicino al presidente del Consiglio presenta ben 9 emendamenti modificativi al bilancio già approvato in giunta.

Lo scontro è sempre sulle somme chieste e non ottenute per il “servizio mensa scolastica” e per il “trasporto scolastico” che avevano spinto l’assessore Antibo a non votare il bilancio a febbraio. L’opposizione, dopo aver incalzato la maggioranza nel corso del dibattito per far emergere le contraddizioni di fronte ai tanti cittadini presenti, e a tutto il paese, denuncia che è in atto in realtà uno scontro politico “al di là di nobili motivi” a discapito del paese. Lo stesso sindaco confessa che “qualcuno vuole mandare all’aria l’amministrazione” ed il capogruppo Gioè afferma che gli emendamenti presentati da Forza Italia sono frutto di “manovre politiche che rappresentano un attacco all’amministrazione”.

Il gruppo di minoranza Cambiamo Altofonte a quel punto ha dichiarato in Consiglio che non avrebbe partecipato al voto per non contribuire a questa disputa politica fatta sulla pelle dei cittadini.
Il risultato è stato che i 9 emendamenti, presentati da parte della maggioranza, sono stati tutti bocciati (5 voti favorevoli e 5 astenuti del gruppo Solo per Altofonte, vicini al sindaco) ma la vera sorpresa è giunta alla fine: il nostro gruppo è rientrato in aula per il bilancio, che una volta messo in votazione ha visto solo 5 voti, 5 astenuti (come era normale) da parte nostra, ma sorprendentemente ha visto l’astensione cinica anche dei consiglieri fedelissimi del sindaco che hanno affossato il bilancio (altro che Bene Comune) avendo come vero obiettivo quello di liberarsi del Consiglio comunale.

Il gruppo consiliare CambiAMO Altofonte attraverso una nota ha dichiarato: “Denunciamo già da tempo questa crisi di maggioranza che con tante bugie ed omissioni qualcuno ha tentato di nascondere alla comunità, ma i nodi, anche grazie alla nostra opposizione responsabile, ma ferma e intransigente, sono venuti al pettine. Abbiamo lasciato che in aula si scontrassero sugli emendamenti perché siamo alternativi a questa maggioranza, ma mai ci saremmo aspettati tanto cinismo politico sulla pelle degli altofontini. Riteniamo che la mancata approvazione del bilancio, e sopratutto un eventuale commissariamento che ne seguirebbe, sarebbe un gravissimo atto di irresponsabilità di una parte di questa maggioranza, e purtroppo sarà la collettività a pagarne le spese per colpa di giochi di potere degni della peggiore politica mai vista in questo paese.

Noi siamo stati coerenti fino in fondo non prestando soccorso a questa pseudo-maggioranza e rimaniamo fedeli al patto con i cittadini mantenendo il nostro ruolo di opposizione, ma proprio per questi motivi abbiamo ieri assunto l’iniziativa di una convocazione di un Consiglio comunale urgente per stasera alle ore 21. Invitiamo i cittadini a partecipare in massa”.
Insieme al gruppo in area Forza Italia, che aveva votato a favore del bilancio, abbiamo ritenuto di rivedere la nostra posizione proprio per non penalizzare i cittadini e per dotare l’amministrazione del documento economico, ed evitare la paralisi amministrativa