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Partinico, sarebbero gli autori di due omicidi di mafia: tre arresti

| Enzo Ganci | Nera e giudiziaria

Sono Francesco Lo Iacono, Corrado Spataro e il fratello Domenico

PARTINICO, 10 gennaio – La Direzione Distrettuale Antimafia ha delegato i carabinieri del Comando Provinciale di Palermo ad eseguire un’ordinanza di custodia cautelare in carcere disposta dal G.I.P. nei confronti di 3 indagati ritenuti responsabili di due omicidi commessi a Partinico, inquadrabili nella lotta intestina alla famiglia mafiosa di quel comune.I destinatari del provvedimento sono Francesco Lo Iacono, 39 anni, Corrado Spataro, 34, ed il fratello Domenico, 43 anni.

Le attività di indagine hanno consentito di acquisire un quadro indiziario grave e concordante in relazione alle singole responsabilità penali in ordine all’omicidio di Giuseppe Lo Baido, avvenuto a Partinico il 13 luglio 2007 e di Giuseppe Cusumano, avvenuto sempre a Partinico il 2 settembre 2011. È stato possibile ricostruire le motivazioni da cui erano scaturiti i delitti, e cioè la vendetta del mandante Francesco Lo Iacono e dell’attuale collaboratore di giustizia Sergio Macaluso per l’omicidio di Maurizio lo Iacono, rispettivamente zio e fratellastro dei predetti, avvenuto a Partinico il 3 ottobre 2005.

L’indagine rappresenta una tranche dell’operazione “Talea”, eseguita il 5 dicembre 2017 nei confronti degli esponenti dei mandamenti mafiosi palermitani di Resuttana e di San Lorenzo, nell’ambito della quale venivano intercettate alcune conversazioni in cui Sergio Macaluso effettuava riferimenti alla sua partecipazione ad alcuni gravi fatti di sangue. A seguito della successiva collaborazione, Macaluso si autoaccusava dei due omicidi, rivelandone le motivazioni, il mandante, i complici materiali e le relative modalità di esecuzione.
Si comprendeva che i delitti erano inquadrabili nella scalata al vertice della famiglia mafiosa di Partinico ed erano stati commissionati da Francesco Lo Iacono a Sergio Macaluso per vendicare l’omicidio di Maurizio Lo Iacono avvenuto a Partinico il 3 ottobre 2005.

L’attuale collaboratore di giustizia aveva commesso l’omicidio di Giuseppe Lo Baido con la complicità del cognato Corrado Spataro e l’omicidio di Giuseppe Cusumano con la complicità dell’altro cognato, Domenico Spataro, il quale aveva sostituito il fratello Corrado che, in quel momento storico, era agli arresti domiciliari.
La prosecuzione dell’indagine, attraverso numerose attività di intercettazioni autonome, riscontrava pienamente le dichiarazioni di Sergio Macaluso, permettendo di acquisire ulteriori e univoci elementi indiziari che collimavano con la scena del crimine e con le indagini tecnico-scientifiche effettuate nell’immediatezza dei fatti.
Un ulteriore momento di asseveramento del lavoro investigativo proveniva, poi, dalle dichiarazioni del collaboratore Domenico Mammi’ il quale rilasciava dichiarazioni che risultavano nel merito di segno concorde rispetto a quelle fornite da Macaluso.
Francesco Lo Iacono e Corrado Spataro erano già reclusi in istituti penitenziari poiché arrestati nell’ambito delle operazioni “Talea” e “Talea 2”, in quanto ritenuti rispettivamente responsabili di danneggiamento a mezzo incendio aggravato dalle modalità mafiose, associazione mafiosa ed estorsione aggravata dalle modalità mafiose, mentre Domenico Spataro, incensurato, è stato catturato nel corso della notte in provincia di Agrigento.

· Enzo Ganci · Editoriali

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