Gravissimo atto intimidatorio ai danni di un imprenditore altofontino
MONREALE, 19 novembre – Due animali squartati selvaggiamente e soprattutto la “classica” testa di cavallo mozzata e fatta trovare nei pressi, in perfetto stile mafioso. Più o meno come nel film “Il Padrino”.
È quello che si è verificato nella notte tra venerdì e sabato a Poggio San Francesco, territorio di Monreale, teatro, in questa circostanza, di quello che ha tutto il sapore di un grave atto intimidatorio in piena regola. Vittima del gesto un imprenditore altofontino, impegnato nel settore edile, che sabato mattina ha fatto questa macabra scoperta.
Nel suo terreno, nella parte retrostante la sua casa, al momento disabitata, qualcuno si è introdotto furtivamente ed ha messo in atto un disegno criminale di rara crudezza e di enorme crudeltà. Due animali sono stati barbaramente uccisi: ad un cavallo è stata tagliata la testa e poi fatta trovare sul sedile di un escavatore parcheggiato nei pressi. Una mucca, invece, che tra l’altro era gravida, è stata sventrata lungo l’addome ed il corpo del vitellino è stato poggiato sul corpo della madre. Immediata è stata la denuncia sporta dall’imprenditore ai carabinieri della stazione di Altofonte.
La notizia, che pian piano comincia a trapelare nella comunità altofontina e monrealese, ha fortemente scosso l’opinione pubblica, soprattutto per le sue brutali modalità. La vittima, che viene descritta come una persona perbene, dedita al lavoro ed alla sua famiglia e che ha svolto spesso dei lavori per conto del Comune di Altofonte, agli inquirenti avrebbe detto di non avere ricevuto minacce o avvertimenti prima di questo atto intimidatorio. Su questa bruttissima vicenda indagano adesso i carabinieri della Compagnia di Monreale, che hanno effettuato già un primo sopralluogo sul posto e che comprensibilmente mantengono il massimo riserbo, come accade sempre in questi casi.