Sono quelli appartenenti a Girolamo Ciresi e Salvatore Fiorentino
PALERMO, 18 ottobre – A Palermo e Carini i carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Palermo hanno dato esecuzione a due misure patrimoniali.
La prima concerne un provvedimento emesso dal Tribunale di Palermo – Sezione Misure di Prevenzione, con il quale, a seguito della sentenza della Corte di Appello di Palermo dello scorso mese di giugno, è stata dichiarata irrevocabile la confisca di primo grado emessa nel gennaio del 2022 a carico di Girolamo Ciresi, facendo entrare a far parte definitivamente l’ingente patrimonio allo stesso riconducibile in quello dello Stato.
La seconda riguarda, invece, un decreto di sequestro emesso dal Tribunale di Palermo – Sezione Misure di Prevenzione dello scorso 27 settembre, con il quale sono stati sequestrati i beni riconducibili a Salvatore Fiorentino.
Ciresi, 76enne, era stato tratto in arresto nell’operazione denominata “Panta Rei” per la sua organicità al mandamento mafioso di “Porta Nuova”, poiché appartenente alla famiglia di Palermo Borgo Vecchio, per conto della quale si era occupato costantemente di attività estorsive ad imprese ed esercizi commerciali della zona di riferimento.
Il quadro probatorio raccolto nell’ambito delle indagini patrimoniali, coordinate dalla Procura della Repubblica di Palermo, ha consentito di dimostrare come i beni nella disponibilità di Ciresi, fossero in realtà il frutto delle sue attività illecite, così consentendo l’emissione dell’odierno provvedimento di confisca irrevocabile riguardante beni, del valore complessivo di circa 700.000 euro. Si tratta di un appartamento a Palermo, una villetta a Carini, un appezzamento di terreno con insistente fabbricato a Carini, 8 rapporti bancari.
Salvatore Fiorentino, 42enne, era stato tratto in arresto nell’operazione denominata “Bivio” per aver fatto parte della famiglia mafiosa di Palermo Tommaso Natale. Il quadro probatorio raccolto nell’ambito delle indagini patrimoniali, sul conto di quest’ultimo ha consentito di accertare come i beni nella sua disponibilità fossero il frutto delle sue attività illecite, così consentendo l’emissione dell’odierno provvedimento di sequestro riguardante beni del valore complessivo di circa 500.000 euro. Nello specifico: un locale ufficio composto da 15 vani a Palermo, zona via Perpignano, un’autovettura, un rapporto bancario.