Se prevale il senso di comunità

MONREALE, 16 maggio – Il gesto è semplice, quasi banale. Dura pochi secondi e quasi non ce ne si accorge. Il suo valore, però, è enorme e di vitale importanza. Da questo dipende il futuro di tutti noi. La possibilità di ritornare, speriamo presto, ad un’accettabile soglia di normalità.

2020, a mai più…

MONREALE, 31 dicembre – Con un senso di grande smarrimento, ma, al tempo stesso, di grande speranza, ci avviamo a concludere questo terribile 2020 e ad incamminarci verso un 2021 che nel cuore di tutti vogliamo che sia l’anno della rinascita.

Covid, se la comunicazione si inceppa

MONREALE, 24 ottobre – Abbiamo sempre avuto un “debole” per i dati ufficiali. Li abbiamo sempre preferiti alle voci di corridoio, ai “si dice”, ai “sembra che”. E anche adesso, soprattutto adesso, in tempo di pandemia e di notizie che si rincorrono, spesso in maniera frenetica e insensata, li abbiamo sempre fatti nostri e sventolati orgogliosamente.

Monreale ha le carte in regola per pensare in grande

MONREALE, 4 ottobre – Monreale batte Palermo 3-0. Marcatori: calore, organizzazione, scurezza delle strade. Ci sembra giusto prendere avvio da questo ideale, quanto improbabile, tabellino, per spiegare cosa è successo ieri pomeriggio nel corso della prima tappa del Giro d’Italia 2020.

Benvenuto Giro, ti aspettavamo

MONREALE, 3 ottobre – Le imprese leggendarie resteranno per sempre. Coppi che volava sullo Stelvio, Bartali aiutava gli ebrei a mettersi in salvo, Moser come un treno all’Arena di Verona, Saronni in rosa a 21 anni, Pantani re del Mortirolo.

Un film già visto, un problema irrisolto

MONREALE, 18 agosto – Il film, purtroppo, non è affatto in prima visione. Di esso, ormai all’ennesima replica, peggio di “Via col Vento”, si conoscono sceneggiatura, trama, intrecci e probabilmente anche epilogo. Che, 99 su 100, sarà quello dell’impunità degli interpreti.

Nel ciclismo vince uno solo, ma stavolta abbiamo vinto tutti

MONREALE, 26 luglio – Il ciclismo, si sa, è sport individuale. Per quanto importante sia il gioco di squadra, alla fine vince uno solo. Se pensiamo allo Stelvio ci ricorderemo il nome di Coppi, se parliamo del Mortirolo quello che verrà alla mente sarà quello di Pantani, se ci piacerà rievocare il record dell’ora, noi italiani non potremo fare altro che ricordarci di Moser. La gloria delle braccia alzate spetta a chi taglia per primo quel traguardo, dopo tanti chilometri di fatiche e di sudore.