Strategia di rete, una marcia in più per la scuola

MONREALE, 8 dicembre – ''Ripartiamo dalla scuola'': così si direbbe all'indomani di un periodo di crisi nell'ottica della ricostruzione, ed oggi più che mai occorre proprio ripartire da quello che è un avamposto del nostro Stato e della nostra democrazia.

Forse un periodo così critico sotto diversi punti di vista la scuola non lo viveva da molto tempo e, senza dubbio, ci ha portato a riconsiderare e rivedere il suo valore come uno dei luoghi più importanti del nostro essere comunità.
Non c'è dubbio che da quando è iniziata la pandemia ed il conseguente fenomeno della diffusione del contagio da coronavirus abbiamo dovuto fare i conti dapprima con la chiusura ed in seguito con la riapertura delle scuole con modalità del tutto inedite rispetto al passato.
Non si può nascondere che tutto ciò ha stravolto la nostra idea di scuola tradizionale ma anche il nostro rapporto con essa, ridefinendo lo spazio di apprendimento e di relazione che l'istituzione scolastica rappresenta nel nostro paese sotto tanti punti di vista.
La necessità di mantenere viva l'attività scolastica ha suggerito il ricorso alla didattica a distanza e, senza riserve, la scuola italiana si è messa in gioco; certo è stata una risposta emergenziale, ma le istituzioni scolastiche sono riuscite ad offrire una risposta di fronte alla crisi ed, oggi, anche grazie agli stanziamenti economici del governo e all'azione di dirigenti scolastici e docenti, questa ormai tanto celebre forma di didattica si è trasformata in qualcosa di più strutturato all'interno delle singole istituzioni scolastiche, ribattezzata con il titolo di ''didattica digitale integrata'' quale strumento complementare ma di certo non sostitutivo della didattica in presenza.

Potremmo definirla uno strumento digitale in mano a docenti e studenti per superare alcuni momenti di difficoltà generati dalla pandemia e che in alcuni casi possono impedire lo svolgimento di attività in presenza a scuola a causa del Covid. Ma, lungi dal pensare ad una scuola esclusivamente ''on line'', occorre che lo Stato con tutte le sue forze torni a concentrare sulla scuola tutte le proprie energie organizzative ora più che mai alle porte del nuovo anno.
Garantire l'apertura in presenza ed in sicurezza di tutte le scuole, soprattutto quelle secondarie di secondo grado, è ormai improcrastinabile e a stabilirlo è arrivato anche l'ultimo Dpcm che ha fissato il rientro in aula per il prossimo 7 gennaio. Bisogna adesso puntare su tutti quegli aspetti che possano essere di sostegno e garanzia per la riapertura a partire dal capitolo dei trasporti. Le prossime settimane saranno cruciali e nelle mani dei prefetti la strategia da mettere in atto per assicurare le misure più idonee a garantire l'utilizzo dei mezzi pubblici da parte degli studenti in sicurezza. Le scuole, come sempre, non si faranno trovare impreparate e, così come avvenuto a settembre, torneranno a fare la loro parte, garantendo il rispetto dei protocolli di sicurezza e misure organizzative del resto proprie dell'autonomia scolastica.

Ben lungi da proposte su aperture domenicali o addirittura nei mesi estivi, la scuola ha bisogno che siano presenti accanto ad essa in maniera pronta, efficace ed efficiente tutti quei servizi pubblici essenziali in questo momento a partire da quelli relativi a mobilità urbana e sanità che le siano d'ausilio per la ripartenza. Le forze adesso vanno concentrate su questi ambiti per fare rete se si vuole realmente che la scuola secondaria di secondo grado riparta in presenza, altrimenti le ormai note criticità potrebbero ancora una volta compromettere il rientro e questo le scuole superiori non possono più permetterselo.
Tra gli aspetti che la pandemia ha fatto emergere c'è sicuramente la carenza della rete tra i diversi ambiti dell'amministrazione statale, la scuola da sola non può risolvere problemi che da essa non dipendono esclusivamente; per questo occorre trovare le giuste soluzioni attraverso l'idonea sinergia con quegli ambiti che possono agevolarne il pieno funzionamento e di fronte ai quali la scuola italiana ha sempre mostrato la massima collaborazione.