Il vaccino, una scelta di vita

MONREALE, 22 agosto – In un momento in cui la Sicilia fa registrare il triplo di nuovi contagiati rispetto alla Lombardia, regione che “storicamente” ha sempre detenuto il triste primato di diffusione del virus e che presenta quasi il doppio degli abitanti isolani, la strada dei vaccini, vieppiù, sembra la principale, se non l’unica da percorrere.

Non lo diciamo certo noi, il cui parere conta quanto il classico due di coppe quando la briscola è a denari, ma stuoli di autorevoli scienziati che indicano nelle somministrazioni vaccinali l’unica possibile via d’uscita da una sciagura pandemica che dura ormai da quasi due anni.
A loro si sono aggiunte le parole del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella e pure di Papa Francesco che hanno indicato il vaccino rispettivamente come un gesto di grande responsabilità e di amore verso il prossimo.


Purtroppo, però, questi appelli in Sicilia hanno avuto una presa limitata, tanto che l’Isola, come spesso, ahinoi, avviene, risulta essere la maglia nera quanto a numero di popolazione coperta dal siero. Eppure la Regione, le Asp, i comuni, ivi compreso il nostro, hanno fatto e stanno facendo di tutto per mettere la popolazione nelle condizioni più agevoli per ricevere la prima e la seconda dose. Gli hub vaccinali si sono moltiplicati in tutte le provincie ed oggi farsi il vaccino è cosa semplice e soprattutto utile.
Ciononostante, la ritrosia, la pigrizia, la diffidenza dei siciliani continuano a prevalere e a mettere la nostra regione in fondo alla fila delle regioni italiane. Il Governo regionale, allora, passa a misure più stringenti, “minacciando” provvedimenti restrittivi per quei comuni la cui percentuale di vaccinati risulti ancora inadeguata alle esigenze della collettività.


Monreale (non abbiamo il dato preciso) dovrebbe restare fuori da questi provvedimenti “punitivi”. Frutto tanto del senso di responsabilità mostrato, quando dalla sagace attività condotta dall’amministrazione comunale, che ha organizzato svariati appuntamenti vaccinali sia nel centro abitato, che nelle frazioni.
Un ulteriore sforzo, però, è d’obbligo ed è auspicabile, soprattutto adesso, alla vigilia dell’inizio dell’anno scolastico. Facciamo in modo che il virus trovi grosse difficoltà a diffondersi nel nostro territorio. Vacciniamoci tutti. È una scelta civica, è una scelta d’amore verso i nostri figli.