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A Cesare quel che è di Cesare

| Enzo Ganci | Editoriali

MONREALE, 23 marzo – L’enfasi, peraltro assai composta, in questo caso appare del tutto legittima. Il risultato che l’amministrazione comunale porta a casa giustifica le dichiarazioni di soddisfazione ed orgoglio rese ieri alla stampa in merito alla massiccia presenza monrealese nell’elenco degli interventi finanziati dal Pnrr nella nostra provincia.

Questa grande, forse irripetibile, opportunità messa a disposizione dall’Europa, andava sfruttata con una sorta di “ora o mai più”, che difficilmente avrebbe concesso ipotetiche repliche o improbabili bis. Ecco perché l’elenco delle cinque opere che potranno essere realizzate con i fondi proprio del Pnrr, annunciate ieri dall’amministrazione comunale, va salutato come un risultato, se non storico, certamente molto importante.
Somme messe a disposizione dall’Unione Europea al governo nazionale, che dalle nostre parti sono state distribuite, per conto di quest’ultimo, dall’Area Metropolitana di Palermo. Nel cassetto c’erano 196 milioni di euro da dividere per consentire la riqualificazione di aree degradate degli oltre ottanta comuni che dovevano attingere da quel budget. Se, pertanto, di questi 196 milioni circa dieci prenderanno la via di Monreale, abbiamo validi motivi per essere contenti e per guardare con fiducia allo sviluppo futuro della nostra città.

Questo ingente finanziamento servirà alla riqualificazione-rifunzionalizzazione di opere già esistenti. In pratica la linea è stata quella di voler mettere mano a ciò che già esiste, piuttosto che prendere la strada di nuove cementificazioni. Interventi dei quali abbiamo parlato nel nostro articolo di ieri e dei quali, ovviamente, continueremo ad occuparci cammin facendo, nella speranza che questo sia celere e spedito.
Il sindaco Alberto Arcidiacono e l’assessore Geppino Pupella si sono affrettati (giustamente) a tessere sincere lodi nei confronti degli impiegati comunali, che mettendo da parte il primato dell’orario di lavoro e soprattutto tante possibili difficoltà, hanno superato notevoli disagi lavorativi e personali, in una faticosissima corsa contro il tempo, pur di arrivare ad un risultato concreto e positivo che – fortunatamente – non è mancato.

Non era facile ottenere questo “bottino”, considerato che, a fronte dei 196 milioni di euro disponibili, la platea di progetti presentati superava abbondantemente i 300 e che, quindi, la concorrenza era quanto mai agguerrita e che qualcuno lo si sarebbe dovuto scontentare. Evidentemente, al di là di possibili spinte politiche, sempre importanti perché i “Santi in Paradiso” non hanno fatto mai male a nessuno, hanno prevalso la qualità progettuale e la puntuale calibrazione dei progetti monrealesi alle finalità individuate dal Pnrr. Complimenti meritati, quindi, a chi si è impegnato, a chi non si è risparmiato, consentendo a Monreale di portare a casa questo risultato così lusinghiero.

Adesso, però – è opinione comune – comincia il difficile. Perché se – come sembra – i singoli decreti di finanziamento potrebbero arrivare a breve, sarà proprio adesso che comincia un’altra operazione, probabilmente ben più impegnativa della prima: quella della realizzazione materiale delle opere finanziate, del rispetto dei tempi, della rendicontazione della spesa, fondamentale quando si parla di fondi europei.
Se Monreale, pertanto, avrà la possibilità di cambiare il volto, o di vivere la sua “Primavera”, come ha affermato con soddisfazione ieri il sindaco, potrà farlo solo se si giocherà bene quest’altra partita, che sarà certamente difficile, ma che promette di essere avvincente e di regalare ancora tante altre soddisfazioni.

 

· Enzo Ganci · Editoriali

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