La Chiesa alla politica: ''La nostra terra torni ad essere comunità di vita, orizzonti e speranze''

Conferenza stampa per l’appello dei vescovi siciliani ai candidati alla guida della regione. Presente anche monsignor Gualtiero Isacchi, arcivescovo di Monreale

PALERMO, 10 settembre – Si è tenuta stamattina presso la sede della Conferenza Episcopale Siciliana la conferenza stampa di presentazione del messaggio dei vescovi siciliani ai candidati alla guida della Regione Siciliana e a tutti i siciliani.

Alla presentazione sono intervenuti monsignor Antonino Raspanti, vescovo di Acireale e Presidente della CESi, monsignor Giuseppe Marciante, vescovo di Cefalù e Delegato per i Problemi sociali, il lavoro e la Salvaguardia del Creato, l’arcivescovo di Monreale, monsignor Gualtiero Isacchi, don Pino Rabita, segretario pastorale della CESi e don Filippo Sarullo, segretario aggiunto della CESI.

Dopo la proiezione di un video che sintetizza i temi del messaggio, a presentarne i contenuti è stato monsignor Antonino Raspanti che ha posto l’attenzione non solo sulle questioni più urgenti da affrontare, a partire dal problema dei rifiuti all’attenzione per i più fragili, ma anche sulla necessità di siglare un vero e proprio accordo sancito giuridicamente tra Chiesa e politica per far sì che il messaggio non resti inascoltato. Per i vescovi di Sicilia occorre tornare ad essere sempre più corresponsabili della cosa pubblica, cittadini profondamente interessati alla Sicilia, alla sua storia e al suo futuro. Ai politici - come ribadito dai vescovi nel messaggio - spetta il compito di coinvolgere tutti per consentire a ciascuno di apportare il proprio contributo per rifondare sulla fiducia il legame tra rappresentanti e rappresentati.

''Chiederemo - ha affermato monsignor Raspanti - subito dopo le elezioni di avviare un quadro di intesa sui temi del messaggio che possa anche essere sancito giuridicamente per affrontare le questioni più urgenti che interessano la Sicilia in questo particolare e complesso momento storico''.

A seguire è stata la volta dell’intervento di monsignor Giuseppe Marciante che ha posto l’accento sulla necessità di attenzione da parte della politica verso le aree interne per far fronte alla problematica urgente dello spopolamento di vaste zone della Sicilia.
''Da questo punto di vista - ha sostenuto monsignor Marciante - i fondi del PNRR sono un’opportunità eccezionale per rilanciare interventi soprattutto a favore dei giovani che in numero sempre più crescente vanno via dalla Sicilia''.

Infine ha chiuso la presentazione del messaggio monsignor Gualtiero Isacchi, arcivescovo di Monreale dallo scorso 31 luglio e proveniente da Albano, che nel suo intervento, come ha sottolineato, ha inteso portare il proprio personale punto di vista considerata la sua provenienza dal Lazio.

''L’ occhio di un esterno - ha sottolineato monsignor Isacchi - spesso vede ciò che chi si trova all’interno non riesce a scorgere. Ed io ho osservato sin dal primo momento del mio arrivo in Sicilia la ricchezza del territorio e del popolo. La politica ha il compito di svolgere il proprio ruolo nella misura in cui è in grado di accogliere anche lo sguardo degli altri, favorendo processi di partecipazione''.