Fu un grande mecenate ed ebbe una forte personalità, promuovendo importanti opere a Monreale
MONREALE, 14 gennaio –Oggi ricorre l’anniversario della nomina ad arcivescovo di Monreale di Alessandro Farnese, già amministratore apostolico di Monreale dal 1536, quando a solo sedici anni gli fu affidata la gestione dopo la sua elezione a cardinale.
Alessandro Farnese, che resse l’arcidiocesi di Monreale fino al 9 dicembre 1573, fu proveniente dalla potente famiglia romana dei Farnese, fu un grande mecenate ed ebbe una forte personalità. Nato il 7 ottobre del 1520 da Pierluigi Duca di Castro, di Parma e Piacenza, fu nipote di Papa Paolo III e divenne cardinale il 15 dicembre del 1534 a soli quattordici anni. Successivamente, a partire dal 1536, divenne amministratore apostolico di Monreale a seguito della contesa giurisdizionale sorta con Carlo V per l’assegnazione del vescovado di Jaen che giunse a conclusione proprio nel 1536 quando il vescovado citato venne scambiato appunto con quello definito “opulentissimo” di Monreale.
L'arcivescovo Alessandro Farnese ebbe il merito di introdurre a Monreale la riforma tridentina, occupandosi anche degli archivi e nel 1558 diede ordine di ricostruire l’Archivio del Comune. Tante sono le opere romane che ne fecero uno dei più grandi mecenati del suo tempo, ma tra le sue opere più importanti ricordiamo quelle realizzate a Monreale, dove vi fu, grazie al suo intervento, la promozione della manutenzione del duomo di cui fece risistemare il soffitto ligneo. Per quanto riguarda, invece, gli interventi più importanti da lui promossi si può senza dubbio citare la realizzazione del pavimento della navata centrale e del portico dell’ingresso laterale del duomo, realizzato quest’ultimo da Vincenzo Gagini.
Dalle fonti sappiamo che fu considerato un Cardinale di grande statura, d’aspetto amabile e, soprattutto, si sottolinea che trattava tutti con molta cortesia, offrendo ascolto con grande affabilità. Se la sua fama è inevitabilmente legata a quella del nonno Papa dimostrò di avere grandi doti personali che sono testimoniate dagli incarichi che gli furono affidati anche dopo la morte del nonno dai successori e che ne fecero emergere la forte personalità proprio negli incarichi diplomatici che ricevette nel corso della sua vita.
A lui ancora oggi è dedicata una delle vie del centro cittadino di Monreale.