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I progetti Erasmus+ chiusi al Rutelli, da Rivers e Pl@ntNet ad ISLANDS

| Istruzione

I progetti hanno analizzato su scala europea il valore pubblico dell’ambiente

PALERMO, 16 agosto – Il 2023 è stato l’anno in cui nell’ambito del programma Erasmus+ del Rutelli, tra progetti in chiusura e quelli in apertura, come il programma KA121 riservato ai docenti e il KA210 ISLANDS, si è avuta la possibilità di esplorare diverse tematiche fondamentali del programma come integrazione, i temi legati agli aspetti partecipativi in chiave democratica, l’intelligenza artificiale e la sostenibilità ambientale.

A fare da ponte tra il programma 2021-27 e quello attuale, due progetti basati interamente sull’ambiente hanno segnato il punto di passaggio tra la vecchia e nuova programmazione. Ci riferiamo ai progetti Erasmus+ Rivers e Pl@ntNet. Entrambi i progetti hanno analizzato su scala europea il valore pubblico dell’ambiente e hanno evidenziato come questo valore fosse espressione delle caratteristiche di un territorio e della sua gestione a livello municipale. Nel caso di Rivers il fiume Oreto è stato messo a confronto con altri fiumi oggetto del partenariato, come per esempio il Morava (Slovacchia) e l'Olt (Romania) dove i livelli gestionali e l’ambiente circostante, qualitativamente parlando, erano sicuramente superiori a quelli nostrani.

Come ci riferisce il prof. Venturella Salvatore, referente ERASMUS+ dell’Istituto Rutelli, ha fatto sì di avviare l’esperienza ISLANDS al Rutelli dove diverse classi dell’indirizzo CAT (Costruzioni Ambiente e Territorio) hanno dovuto far fronte a tematiche molto importanti nel campo dell'educazione all’ambiente e al territorio. Interamente incentrato sulla Costa SUD Palermo, le classi coinvolte nell’analisi, vale a dire la 3A e la 3B CAT, per un anno intero hanno studiato quali siano stati a Palermo le cause connesse all'uso improprio della costa e alla perdita di habitat naturali. Il progetto, aperto anche alla classe quinta CAT del corso serale, ha visto la partecipazione di esperti del Comune di Palermo, ricercatori del CNR e tecnici dell'ISPRA, tra cui l’architetto Viviana Lucia esperta di paesaggio.

Le due classi si sono occupate principalmente di analizzare i fattori di degrado e trasformazione della fascia costiera palermitana sotto il punto di vista degli habitat e dell'ecosistema costiero. Contestualmente si sono occupate della parte urbanistica e delle trasformazioni territoriali della fascia costiera. A queste attività, hanno fatto seguito gli approfondimenti con gli esperti che hanno permesso agli studenti di definire meglio l'indagine i cui risultati sono stati raccolti in due presentazioni che offrono una idea chiara dei processi di trasformazione della costa.

I tre partners europei del progetto hanno in contemporanea operato nella stessa maniera prendendo come caso studio fasce costiere locali. L'aspetto più interessante del progetto è stato quello di mettere a confronto il punto di vista dei giovani, degli adulti, degli esperti e della comunità locale sulle problematiche connesse alla ricerca.

È ancora vivo il ricordo dell’incontro con il presidente del Comitato Cittadino del Recupero del Golfo Di Palermo, sig. Francesco Pennino in occasione di una mostra fotografica della costa oggetto di studio, risalente agli anni ’60 del secolo scorso, dove gli studenti hanno potuto vedere le trasformazioni intercorse sulla costa in tutti questi anni. Così come particolarmente significativo è stato l’incontro con il Comitato Promotore del Contratto di Fiume e di Costa Oreto. I membri del Comitato, costituito dalle principali associazioni ambientali e culturali (WWF, Legambiente Sicilia, ItaliaNostra), docenti e attivisti, hanno avuto modo di interagire con studenti facendo vedere quanto sia vitale il fiume Oreto per la sopravvivenza della flora e della fauna costiera, e soprattutto come il fiume e la sua foce nel passato abbiano interagito con le comunità locali che ricadono nell'ambito dei due bacini idrici (Oreteo e Ponte Parco). È stato anche un modo per fare conoscere agli studenti il funzionamento dell'economia basata sui sistemi produttivi fluviali (mulini, cartiere, ecc) e come i palermitani del secolo scorso interagivano con il fiume.

L’indagine svolta anche a livello iconografico con i paesaggisti dell'800 ha consentito di mettere in evidenza in che misura il legame tra la popolazione e il mare affondi le sue radici nel passato. La città di Palermo ha visto stravolgere il suo assetto territoriale a causa di errate scelte di programmazione sull’uso del suolo costiero effettuate nel secolo scorso, che hanno alterato l’originario equilibrato assetto naturale ed urbanistico. La presenza delle discariche e la forte espansione urbanistica hanno causato una serie di eventi incontrollabili nell’ambiente costiero, soprattutto della zona sud del litorale, fino a comportare modifiche nella struttura sociale urbana. La fase finale dell’indagine in ISLADS ha portato gli studenti a individuare in modo autonomo, alcune proposte risolutive:

1) Decontaminazione e miglioramento dei livelli di naturalità dei siti costieri a vantaggio delle comunità biologiche della fascia costiera;
2) Arresto del rilascio di sedimenti e materiali in mare in sinergia con progetti di re-impianto di Posidonia oceanica;
3) Miglioramento della rete ecologica in ambito urbano con l’implementazione dei corridoi costieri;
4) Diminuzione della pressione antropica sulla fascia costiera, regolamentazione dell’uso e delle attività a carattere stagionale e/o annuale;
5) Attività di educazione ambientale rivolte alle scuole, mirate alla conoscenza e protezione degli habitat costieri (bio-costruzioni litorali sommerse, reefs a vermeti, vegetazioni alofitiche di scogliera, praterie di Posidonia oceanica);
6) Riqualificazione degli approdi storici presenti lungo l’intera costa;
7) Recupero delle aree dismesse costiere e riqualificazione ecosostenibili dei punti per la piccola pesca;
8) Realizzazione di un parco costiero e di una pista ciclopedonale di lungo-costa;
9) Allontanamento del traffico pesante (diretto al Porto) dalla fascia costiera sud su altri percorsi paralleli alla costa, regolamentazione sugli usi sostenibili del litorale costiero e campagna di sensibilizzazione rivolta ai cittadini.
I ragazzi della 5A CAT, sulla scorta di queste proposte, hanno lavorato agli aspetti progettuali portandoli avanti per tutta la programmazione annuale nell’anno scolastico 2023-24.

L’esperienza Erasmus+ svolta ha permesso, sia ai docenti che agli studenti, di lavorare su obiettivi tangibili, misurabili e soprattutto in grado di offrire risultati concreti spendibili nel curriculum istituzionale dell’indirizzo CAT e in generale in quello dell’Istituto Rutelli. Come sempre un grande plauso va alla Dirigente, Giovanna Ferrari che ha avviato il programma Erasmus+ al Rutelli partecipando anche in prima persona.

 



· Enzo Ganci · Editoriali

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