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Il progetto sul teatro di Monte Iato come laboratorio per l’inclusione. Al Rutelli si chiude questa esperienza

| Istruzione

È stato finanziato dall’assessorato regionale ai Beni Culturali e all’Identità Siciliana

PALERMO, 17 agosto - All’Istituto Rutelli di Palermo si è conclusa la prima fase del progetto per l’area archeologica di Monte Iato, un progetto finanziato dall’assessorato regionale ai Beni Culturali e all’Identità Siciliana che ha visto diversi studenti impegnati in diversi laboratori per attività di rilievo dell’area archeologica, laboratori di modellazione 3D, di rappresentazione teatrale e di scrittura svolti nell’anno scolastico 2023-24.

Il progetto coordinato dai professori Salvatore Venturella e Lidia Morreale, sotto la supervisione della dirigente scolastica Giovanna Ferrari, ha visto altri docenti e assistenti tecnici coinvolti nelle attività laboratoriali. In merito alle attività svolte, molto interessante è stata l’attività di rilievo dell’esistente dove per poter arrivare ad un modello 3D dell’area archeologica i rilievi dagli studenti del CAT sono stati condotti sul posto facendo uso di strumentazione topografica e di sistemi GNSS con modulo RTK, drone e antenne GPS. La nuvola di punti ottenuta è stata successivamente trattata per ottenere un modello digitale dell’esistente che sarà successivamente utilizzato per lo sviluppo dello stesso nell’ambito della realtà virtuale.

L’attività laboratoriale, coordinata dal prof Venturella come docente di Topografia e Geomatica, si è avvalsa della ricerca storica delle fonti svolta dagli studenti del CAT coordinati da Lidia Morreale, esperta nel settore Beni Culturali. Lo studio delle fonti e delle evidenze archeologiche ha consentito fin da subito di individuare i caratteri di originalità e di cura nei dettagli che ha consentito di elaboratore una ipotesi ricostruttiva risalente ad un ben preciso periodo storico e a una fase del teatro in periodo ellenistico.

A completare l’attività svolta nell’ambito del progetto non possiamo non citare il laboratorio di scenografia teatrale, coordinato dai professori Giuseppe Ficarra, Maria Peria e Annarita Fragale, dove i ragazzi hanno lavorato alle scenografie facendo riferimento ai pannelli dei cantastorie siciliani e il laboratorio teatrale coordinato dalle professoresse Geppina Rezzola e Lucia Signore, dove una cinquatina di studenti provenienti da tutti gli indirizzi del Rutelli hanno messo in scena il 31 maggio “Canto e Cunto”, uno spettacolo teatrale che ha ripercorso le suggestioni culturali suggerite dal sito archeologico di Monte Iato in quanto sede della memoria storica delle diverse popolazioni che lo hanno attraversato e vissuto nel tempo.

Tra canti e cunti con riferimenti al periodo ellenico e al periodo medioevale, i docenti e gli studenti del laboratorio teatrale, supportati anche dal collega Patrizio Villafranca, hanno raccontato in “cunti” la storia dell’ultima resistenza araba in Sicilia. La scelta del racconto tramite “cunto” è ispirata all’antica tradizione siciliana dei cantastorie, artisti di strada che si esibivano di piazza in piazza, recitando e cantando in lingua siciliana storie vere o inventate, accompagnati solo da un tocco di chitarra e un cartellone che attraverso semplici disegni esemplificava le scene più importanti delle storie raccontate. Il titolo, “Canto e cunto”, è giustificato dalla presenza delle canzoni che, alternandosi alle parti recitate, hanno omaggiato la tradizione della canzone popolare siciliana rappresentata in tutto il mondo da tre grandi artiste: Rosa Balistreri, Carmen Consoli e Olivia Sellerio.

Lo spettacolo messo in scena presso il Museo "Antiquarium" Case d'Alia suddiviso in 6 canti, tra canzoni e sketch teatrali, ha offerto agli spettatori una divertente parodia della storia che tra verità e leggenda ha raccontato le battaglie tra musulmani e Normanni sul Monte Iato e le avventure della figlia del califfo Ibn Abbàd, ucciso da re Federico II, che preferì darsi la morte pur di non arrendersi e concedersi come concubina all’imperatore.

Lo spettacolo ha avuto grande successo e un caloroso apprezzamento da tutti gli spettatori che vi hanno preso parte. “Il coinvolgimento degli studenti nell'ambito di queste attività laboratoriali”, ci spiega il prof. Venturella Salvatore coordinatore del progetto, “è sicuramente interessante e stimolante non soltanto per la parte didattica relativa alla conoscenza degli avvenimenti storici che riguardano la nostra isola, ma anche per la parte umana e le sinergie che nascono nell'ambito dei laboratori organizzati a scuola. Le attività tecniche e artistiche, ma anche quelle di rappresentazione teatrale svolte nell’ambito dei laboratori pomeridiani ha offerto la possibilità sia a docenti sia a studenti di sperimentare competenze trasversali dando vita a dei prodotti didattici interessanti tesi anche a sviluppare rapporti di cooperazione tra scuola e territorio. A tal fine non possiamo che ringraziare il Comune di San Cipirello e l'Ente Parco archeologico di Himera, Solunto e Iato per la disponibilità e la cooperazione offerta per tutto l’anno scolastico nella realizzazione dell'evento”.

 

 



· Enzo Ganci · Editoriali

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