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Francesco, apostolo della pace

| Stefano Gorgone | L'opinione
fumetto di Stefano Gorgone

Carissimo direttore,
incontrare il Papa, il successore dell'apostolo Pietro, la massima autorità religiosa della Chiesa cattolica, è sempre un evento straordinario, un dono inestimabile.

Durante la mia esperienza di credente ho potuto sperimentare la gioia e l'emozione di incontrare in più occasioni papa Giovanni Paolo II. In particolare, durante un evento davvero storico tenutosi in piazza San Pietro in occasione della Pentecoste nel maggio del 1998. E' stato un evento che ha visto per la prima volta riuniti migliaia di fedeli appartenenti ai vari movimenti ecclesiali, definiti in quella circostanza “ una vera primavera dello Spirito e riflessi dell'unica Chiesa”.

Altrettanto indelebile nella memoria del mio cuore è stato incontrare papa Francesco nella Sala Clementina nel novembre del 2018, in occasione di un convegno a Roma della Fondazione intitolata a Giorgio La Pira. Il pontefice mi stupì per la sua semplicità, la sua umanità ed umiltà disarmante, veramente difficili da descrivere con le parole. In una sala densa di commozione ha dimostrato un'attenzione per ogni singola persona da farla sentire unica ed importante.

In particolare, ricordo la luminosità dei suoi occhi, il suo sorriso, lo sguardo gioioso che era un abbraccio virtuale per ognuno dei presenti. Il pontefice ci ha esortati ad essere, sulla scia del sindaco santo di Firenze, profeti di speranza, testimoni di solidarietà e di carità, specialmente nell'ambito della cultura e della politica. Ci ha invitati a non avere paura di sporcarci le mani nei territori, a tenere vivo il patrimonio di azione sociale di La Pira ed in particolare il suo impegno per la pace, per la difesa del creato e della casa comune.

Ho rivisto da vicino papa Francesco nell'ottobre del 2022 partecipando ad una celebrazione eucaristica nella Basilica di San Pietro in occasione del 60° anniversario dell'inizio del Concilio Ecumenico Vaticano II. Nella sua intensa e profonda omelia papa Francesco lanciò un accorato appello all'unità dei credenti, “ad essere di Dio, fratelli e sorelle, piuttosto che progressisti o conservatori, di destra o di sinistra”.

Oggi la sua scomparsa ci lascia un grande senso di vuoto aggravato soprattutto dai tragici conflitti bellici in corso nel cuore dell'Europa e nel mondo intero. Papa Francesco è stato davvero l'apostolo della pace, capace di inchinarsi addirittura a baciare i piedi di due signori della guerra del Sudan, la coscienza morale ed intellettuale dell'intera umanità.
A noi il dovere di ripassare nel cuore la bellezza dei ricordi, di raccogliere il suo accorato appello per una Chiesa sinodale ed i suoi insegnamenti fatti di gesti, di parole, di percorsi che possiamo ritrovare soprattutto nell'esortazione apostolica “Evangelii Gaudium” e nelle Encicliche “Fratelli tutti" e "Laudato si”.

· Enzo Ganci · Editoriali

MONREALE, 3 aprile – L’ingresso del sindaco Alberto Arcidiacono in Forza Italia, con tanto di comunicato stampa corredato di foto, mossa che mancava solo del crisma dell’ufficialità, segna un preciso spartiacque nella politica recente della nostra cittadina.

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