fumetto di Stefano Gorgone
Carissimo direttore,
con l'approssimarsi del Santo Natale, festa essenzialmente religiosa da vivere con spirito di solidarietà e fraternità, mi piace presentare ai tanti lettori di Monreale News la straordinaria figura di Carlo Acutis (…)
(…) un giovane capace oggi di emozionare ed affascinare con il suo esempio migliaia di giovani nel mondo intero. Nacque a Londra nel maggio 1991 dove i suoi genitori vivevano per motivi di lavoro. Nello stesso anno la sua famiglia si trasferì a Milano dove, a causa di una leucemia fulminante, scomparve nel mese di ottobre 2006 quando aveva appena compiuti 15 anni.
Papa Francesco lo ha proclamato Beato nel 2020 e proprio giovedì scorso ne ha annunciato la canonizzazione che avrà luogo a Roma il 27 aprile 2025, durante il Giubileo degli adolescenti. La Chiesa ha riconosciuto in Carlo Acutis le virtù ed i valori che gli hanno permesso di vivere una vita veramente cristiana. In particolare è stata ritenuta miracolosa la guarigione di un bambino brasiliano di 6 anni affetto da una gravissima malattia congenita al pancreas.
Gioioso, solare, responsabile, generoso ed altruista, Carlo metteva passione in tutto quello che faceva ed aveva un entusiasmo capace di contagiare i suoi amici che spingeva ad andare controcorrente, ad essere sé stessi e a non appiattirsi nella routine quotidiana. “Tutti nascono originali – diceva - ma molti muoiono come fotocopie”. Come tanti altri giovani amava lo sport, la musica, lo studio, ma fin da bambino ha mostrato una particolare sensibilità per i poveri ed i sofferenti nei quali vedeva la presenza di Gesù. In una Milano a volte grigia ed anonima l'esempio di san Francesco fu per Carlo uno stimolo a rinunciare alle cose superflue, a fare volontariato e gesti di carità nei confronti dei senzatetto, dei mendicanti, degli anziani disabili ed, in generale, nei confronti di coloro che erano privi di una vita interiore.
Carlo ha messo Gesù al centro della sua vita, recitando il rosario ogni giorno e stando a lungo in silenzio davanti il tabernacolo, immerso in un dialogo intimo e profondo con il Signore. “L'Eucarestia - diceva – è la mia autostrada per il cielo. Se ci si mette di fronte al sole ci si abbronza, ma quando ci si mette dinnanzi a Gesù Eucarestia, si diventa santi”. La sua passione più grande era l'informatica nella quale dimostrò eccellenti capacità che gli consentirono di gestire siti web per diverse organizzazioni cattoliche e di organizzare una mostra sui miracoli eucaristici e per questo è stato soprannominato da papa Francesco “influencer di Dio e santo patrono di internet”.
Oggi Carlo Acutis riposa in un santuario ad Assisi, una città dove si recava spesso e che amava per la semplicità del vivere e perché immersa nella natura, nel silenzio e nella spiritualità francescana. Sono migliaia le persone che vanno a visitare la sua tomba e chiedono la sua intercessione presso il Signore e che, a cominciare dalla sua mamma, hanno scoperto la bellezza della fede.
In un tempo come quello attuale denso di paura e di preoccupazione per il futuro, in cui spesso la fede vacilla, auspico che soprattutto le nuove generazioni vogliano avvertire la necessità di spostare lo sguardo dal basso verso l'alto, trovare in Carlo Acutis un esempio alto di spiritualità e santità e le ragioni per dare un senso pieno alla propria vita.