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Presentata in cattedrale la grande Bibbia del Giubileo con i mosaici di Monreale

| Giuseppe Cangemi | Cultura

Un viaggio nel racconto biblico attraverso una nuova traduzione grazie al gruppo editoriale San Paolo

MONREALE, 20 settembre – È stata presentata al pubblico in una cattedrale gremita la nuova grande Bibbia del Giubileo edita dal gruppo editoriale San Paolo, a cento anni di distanza da quando il beato Don Giacomo Alberione, fondatore della famiglia Paolina, presentava il primo statuto della Società Biblica.

Un’eccezionale sorpresa editoriale di cui la cattedrale di Monreale con la sua estensione musiva di ben 6400 metri quadrati è grande protagonista. La sua marea di tessere di vetro, di luce e lapidee racconta, come è noto, la Sacra Scrittura, con lo scopo sin dalla sua origine di dar vita alla passione evangelizzatrice della Chiesa nel suo mandato di rivolgere al mondo la parola di salvezza, che trova nelle arti un valido aiuto.

La nuova traduzione del testo biblico, quindi, assicura non solo fedeltà al testo antico, ma anche una bellezza letteraria che rende conto dell’andamento del testo e, allo stesso tempo, cerca di avvicinarlo al lettore contemporaneo. In occasione del Giubileo questa nuova versione della Bibbia è stata proposta in un’edizione di grande pregio impreziosita proprio dagli stupendi mosaici della cattedrale di Monreale con introduzioni a cura di monsignor Gualtiero Isacchi, Don Nicola Gaglio e monsignor Gianfranco Ravasi.

All’evento di presentazione, moderato dalla giornalista Adriana Falzone, hanno preso parte monsignor Gualtiero Isacchi, arcivescovo di Monreale; Don Simone Bruno, direttore editoriale del Gruppo San Paolo; Don Fabrizio Ficco, docente di Sacra Scrittura alla Pontificia Università Gregoriana di Roma; Maria Concetta Di Natale, direttore del Museo diocesano di Monreale; Don Nicola Gaglio, parroco della basilica cattedrale.

“L’opera che ci viene presentata questa sera - ha affermato monsignor Isacchi - ci ricorda che la parola di Dio si incrocia sempre con la storia dell’uomo e con la vita delle persone. Ogni persona che entra nella nostra cattedrale, credente o non credente - ha continuato il presule - è coinvolta dallo sguardo del Pantocratore, che comunica qualcosa di misterioso e, allo stesso tempo, di autentico. Così accade per chi incontra la parola di Dio e l’opera che si presenta stasera è un servizio a questo grande mistero. Ringrazio tutti coloro che a vario titolo hanno contribuito alla realizzazione di questa Bibbia e, in particolare, le Edizioni San Paolo”.

L'immenso impianto musivo del duomo di Monreale, formato da singole icone, deve considerarsi allo stesso tempo come un'unica immagine, una “icona globale". Ciò è emerso dalla accurata relazione di Don Nicola Gaglio, che si è occupato di una sezione dell’introduzione alla Bibbia e delle didascalie delle immagini.
La narrazione iconografica nella sua totalità, rivela al pari della Scrittura, la storia dell'umanità dal suo inizio al suo compimento, dalla cosmogonia alla parusia. Perché, come afferma Florensky:
"L'icona si dipinge sulla luce, la luce si dipinge con l'oro, cioè si manifesta appunto come luce, pura luce, non come colore. Più precisamente, ogni rappresentazione emerge in un mare di dorata beatitudine, lavata dai flutti della luce divina".

Il luogo iconico, dunque, è luogo di luce così come l’intera cattedrale. In essa l’apostolo Giovanni, il teologo, è l'unico ad essere rappresentato con il rotolo del vangelo aperto, con il suo incipit leggibile in greco: "En archè", in principio. Ed è nel Prologo che si trova il versetto significativo della marea d'oro, principio unificante di tutta la narrazione biblica del duomo monrealese: "In Lui era la vita e la vita era la luce degli uomini". Nell'insieme, una relazione tra la luce e il colore, tra la vita dell'Eterno e la sua Creazione.

“Sì, entrare in cattedrale - ha affermato Don Nicola Gaglio nel suo intervento - trovarsi immersi nella luce e circondati da storie, volti, gesti e sguardi, è l'esperienza di un mondo trasfigurato, celeste; è la percezione che non siamo soli, ma circondati da un così gran nugolo di testimoni, cosicché, deposto tutto ciò che è di peso e il peccato che ci assedia, corriamo con perseveranza nella corsa che ci sta davanti, tenendo fisso lo sguardo su Gesù, autore e perfezionatore della fede. Qui a Monreale - ha concluso l’arciprete - tutti, scossi dallo stupore, avvertono la nostalgia dell'essere salvati, la risposta al mio esserci e al mio futuro, alla mia storia di uomo. Storia di salvezza che la Bibbia racconta e che lo splendore dei colori, immersi nella luce, silenziosamente mostra”.

· Enzo Ganci · Editoriali

MONREALE, 15 settembre – Presentiamo oggi la nuova veste grafica di Monreale News, il nostro quotidiano, al quale diamo un nuovo look, un nuovo aspetto.

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